.
Accesso
remoto
E' un programma (tristemente?)
famoso per coloro che provano da soli a settare i parametri per accedere
ad Internet. Potremmo dire che è il programma di "accesso puro"
ad Internet, che consente di memorizzare il numero di telefono del provider
(vedi), il tipo di modem che si è installato, i parametri di funzionamento
dell'accesso a Internet e i suoi protocolli. Quindi, il programma "accesso
remoto" punta, ovvero fa riferimento, anche ad altri elementi (come il
modem o le porte di comunicazione) che a loro volta possono contenere un
sacco di regolazioni. A dire la verità, a gran parte di queste regolazioni
si può accedere anche attraverso il programma "accesso remoto",
ma è bene sottolineare che sono regolazioni che riguardano l'elemento
specifico (es. il modem) e non lo stesso accesso remoto. Ad esempio, la
regolazione della velocità massima del modem riguarda le regolazioni
del modem, e può essere fatta anche dall'icona del modem presente
nel pannello di controllo.
Al giorno d'oggi basta spesso
immettere pochi dati, e lasciare che tutte queste configurazioni restino
quelle impostate d'ufficio da Windows '98, oppure restino i settaggi che
si sono dati quando si è installato il modem. Nei casi più
favorevoli l'utente che ottiene un accesso ad Internet da un provider,
non deve che far partire il programma (presente in AVVIO-PROGRAMMI-ACCESSORI-COMUNICAZIONI)
chiedere un nuovo accesso remoto, e immettere tre soli dati: il numero
da chiamare, il proprio username e la password. Windows '98 ha eliminato
anche il famoso "buco" di Win'95, che non permetteva di salvare la password.
ActiveX
Sono dei piccoli programmi
(eseguibili) che possono essere azionati direttamente sui computer dei
navigatori. Potrebbero essere considerati come delle versioni ridotte dei
files OLE presenti nelle cartelle del sistema. Permettono con relativa
facilità di programmare pagine Internet più interattive di
quanto consente il vecchio HTML, ma sono una potenziale e subdola via di
trasmissione dei virus. Informatici, s’intende.
Alias
E' usato spesso come pseudonimo
per poter inviare messaggi anonimi (vedi Privacy). Per antica tradizione
nel mondo telematico si usano dei soprannomi (Nikname) anche quando non
occorre una particolare riservatezza. Si hanno insomma due modi di entrare
in rete: c'è chi preferisce entrare col proprio nome e cognome,
e chi preferisce utilizzare un soprannome, per ragioni di privacy o semplicemente
per avere un "nome di battaglia".
Altavista
E' un "motore di ricerca"
(vedi) ovvero un servizio offerto da un'azienda, e che permette di cercare
le pagine Internet a seconda dell'argomento prescelto. Si presenta come
una pagina Web minuta di una finestrella. Nella finestra si può
scrivere una o più parole che permettono di localizzare un argomento
trattato in Internet, e poi (premendo il tasto CERCA) si ha una lista di
pagine Web (o di siti) dove quelle parole sono state trovate. Ad esempio,
se uno cerca informazioni in inglese sul diabete scriverà "diabetes",
se le cerca in italiano scriverà "diabete". Spesso una ricerca fatta
in questo modo produce un numero eccessivo di pagine. Occorre "affinare"
la ricerca. Vediamo come si fa. Immaginiamo che io voglia ascoltare un
po' di musica di Bach, e quindi cercare su Internet dei "midi" da scaricare.
Se si scrive "Bach", appaiono 40.000 pagine. Impossibile farla passare
ad una ad una. Se invece scrivo "Bach+midi" (=voglio l'elenco dei siti
che contengono sia la parola Bach che la parola midi) ecco
che le pagine sono molte meno, si possono scorrere più facilmente
e non si hanno nell'elenco le pagine che parlano di Bach ma non dei midi.
Se invece si fosse scritto "Bach midi" (senza il +) si sarebbero aggiunte
a tutte le pagine che parlano di Bach, anche tutte le pagine che contengono
la parola midi, anche non riferita a Bach ma a qualunque altro compositore.
Oggi Altavista rappresenta uno dei primi mezzi che devono venire i mente
a chi vuole cerca qualcosa in Internet. Offre un ottimo sistema per affinare
la ricerca (oltre a quello descritto), offre la traduzione (almeno approssimativa)
delle pagine da e per varie lingue (es. dal tedesco all'italiano) ha ormai
un ottimo indice di argomenti e contiene nei suoi capaci archivi una quantità
enorme di argomenti ed indirizzi Web.
Anonimous
remailer
L'anonimato in rete è
un oggetto di discussione ricorrente, pieno di pro e di contro: che chi
dice che firmarsi con nome e cognome porta ad assumersi le proprie responsabilità,
e c'è chi dice che l' anonimato aumenta la libertà di espressione,
in quanto si dice quel che si pensa, senza vincoli né conseguenze.
A - Per consentire a chi
lo vuole di spedire e-mail anonime, sono sorti dei servizi (chiamati "anonimous
remailer") che inoltrano l'e-mail "anonimizzandola", o meglio, sostituendo
al nome dell'autore originario il nome di un mittente fittizio. In altre
parole, presso un remailer vi è una tabella da cui si sa che Giuseppe
= Andrea, Giuseppina=Giovanna, e così via con i vari nominativi
delle persone "accreditate". Quando Giuseppe scrive una lettera al remailer
questa e-mail viene rispedita al destinatario come se risultasse scritta
da un certoAndrea, e quando gli viene risposto il remailer (che riceva
la posta destinata "ad Andrea") consulta la sua tabella, vede che Andrea
è in realtà Giuseppe e la inoltra a Giuseppe.
B - Un modo ancor più
semplice di inviare messaggi anonimi sta nel prendere un account di posta
elettronica di quelli gratuiti, come quelli offerti da Geocities, da Hotmail
o da Lycos. Quando ci si iscrive occorre dichiarare nome ed indirizzo.
Ma in pratica nessuno va a controllare, e quindi si può adottare
l' identità di un essere inesistente.
Applet
Java
Potrebbero essere definiti
come una particolare categoria di applicazioni Java preparati per funzionare
dentro i codici delle pagine Internet. Per inserire un applet dentro una
pagina web basta copiare il relativo codice e inserirlo dentro il testo
dell’HTML(vedi). (vedi anche Java)
Arianna
Si tratta di un eccellente
motore di ricerca (vedi) italiano. Il suo indirizzo è: www.arianna.it
Articolo
Nel linguaggio comune indica
un testo pubblicato su un mezzo a stampa: ad esempio, su un giornale. In
Internet può mantenere naturalmente questo significato, ma spesso
indica semplicemente un messaggio pubblicato su Internet: ad esempio, può
essere chiamata "articolo" una e-mail anche di una sola riga inviata ad
un gruppo di discussione (vedi newsgroup).
Attach
Le lettere spedite via Internet
(e-mail) possono contenere solo testo. Ma assieme alle lettere possono
essere inviati anche files di ogni genere. Ad esempio, possono essere trasportati
programmi, immagini, testi impaginati (es. in word o in page-maker), tabelle
di Excel, file di un data-base, e quant'altro vi viene in mente. Il funzionamento
è semplice.
L'attach assomiglia ad un
"allegato" di una lettera vera. Si può ad esempio mandare un panettone
o un campione commerciale "incollato" a una lettera: il pacco va all'indirizzo
della lettera, e chi riceve la lettera riceve anche il panettone. Inviare
un attach è semplicissimo: quando si è scritta la e-mail,
si seguono le istruzioni dentro ciascun programma per individuare il file
che va trasportato con la lettera (ad esempio, in Eudora si preme la combinazione
di tasti control+H). Quando si invia l'e-mail (spedisci…) assieme a quella
partirà anche il file. Attenzione: con le e-mail non possono arrivare
sul vostro computer dei virus. Mentre possono arrivare con qualunque tipo
di attach. Quindi, non credete a chi vi dice di "non aprire una certa e-mail"
perché contiene un virus. Ma (dal punto di vista opposto) non aprite
attach che vi arrivano da sconosciuti, ed anzi cancellateli subito! E'
una misura elementare di sicurezza.
Backbone
Letteralmente "spina dorsale".
L'espressione indica le linee ad alta velocità che collegano tra
di loro grandi computer. Da questi possono partire delle ulteriori reti
che si interconnettono tra di loro. Quindi, i bakbone sono le grandi linee
che costituiscono le spine dorsali di Internet, e che gestiscono una grande
mole di dati..
Baud
E' una unità di misura
che indica la velocità di trasferimento dei dati mediante il computer.
Pur essendo la misura in baud del tutto corretta, oggi si usa maggiormente
un'altra unità di misura (bps, ovvero "bit per secondo"). Le due
unità hanno valori simili ma non sono uguali.
BIOS
Sta per "Basic Input-Output
System"; si riferisce ad un programma residente in un chip del computer.
Quindi resta presente anche quando il personal viene spento e senza bisogno
di stare su dischetti e hard disc. Si setta tramite le schermate blu che
appaiono nei PC quando si preme CANC dopo i primi istanti dall’accensione
del computer. Nel bios stanno le informazioni relative alla configurazione
del computer: ad esempio, se vi sono le porte di comunicazione per il modem,
se nel computer che viene acceso vi è l’hard disc, di che tipo è,
se ce n’è più d’uno, ecc. ecc. Quindi, le informazioni di
base che non possono stare su un disco perché presuppongono che
il computer sappia –ad esempio- se e quale disco deve andare a cercare.
Prima gli si deve insomma dire se c'è un disco, e poi gli si può
permettere di andare a cercare le informazioni sul disco.
Browser
E' il programma che serve
a visualizzare le pagine web e a "navigare" in Internet passando da una
pagina all'altra. E' costituito principalmente da due finestre, una piccolissima
e una molto grande, quest'ultima è tanto grande che riempie quasi
tutto lo schermo. Nella prima si scrive l'indirizzo (ad esempio, "www.mclink.it"
oppure "www.cnn.it" ed ecco che in quella grande appare la pagina richiesta
in quella piccola. Vi sono poi molte funzioni accessorie, più o
meno utili e più o meno complesse. Vi è ad esempio la possibilità
di "tornare indietro" e rivisitare pagina già viste, vi è
la possibilità di memorizzare degli indirizzi interessanti per poterli
conservare in una lista personale (in una lista chiamata bookmark) c'è
la possibilità di stampare la pagina visualizzata, e così
via.
A - Le pagine visualizzate
dentro i browser sono di tipo ipertestuale e multimediale (vedi). Per questo,
si possono cliccare parole o immagini ed essere "trasportati" su altre
pagine, siano esse nello stesso sito o collegate (=linkate) a pagine di
un altro sito, ovunque esso si trovi. L'utente si trova dunque a passare
con facilità da una pagina all'altra, e da un sito all'altro, semplicemente
cliccando su parole o elementi grafici presenti sullo schermo. Per individuare
quali sono le "parole o elementi grafici" che (una volta cliccati) fanno
apparire un'altra pagina, basta osservare la forma del cursore del mouse
sullo schermo: quando (passando su una scritta o immagine) questo diviene
una manina, significa che lì è possibile cliccare. La maggior
parte delle parole cliccabili sono sottolineate.
B - I due browser che si
spartiscono gran parte del mercato sono uno della Microsoft (Internet Explorer)
e l'altro è Netscape. Per rivaleggiare con il concorrente si sono
infarciti di un sacco di funzioni, per cui ora sono due mostri grossi e
macchinosi, piuttosto difficili da usare e da settare da parte del principiante.
Tra l'altro sono ormai un pacchetto composto da diversi programmi: oltre
che il modulo destinato alla loro funzione iniziale, quella per cui sono
stati installati dall'utente (visualizzare le pagine web) oggi comprendono
spesso anche un programma per gestire la posta, uno per i newsgroup, a
volte perfino un editor per creare pagine web dal nulla, eccetera eccetera.
In compenso mancano di funzioni
elementari che sarebbero molto utili agli utenti. Tra queste, la possibilità
di riguardarsi a casa (a collegamento spento) le pagine che sono state
memorizzate, la possibilità di scaricare in modo decente le pagine
visitate, e così via.
Chat
Il chat (dall'inglese, chat
sta per indicare "chiacchierare") è uno dei servizi offerti da Internet,
e consiste nella possibilità di discorrere a distanza. Potrebbe
essere definito come una specie di newgroup in cui i messaggi appaiono
in modo istantaneo, e quindi si può scrivere e rispondere in diretta.
Vi è una variante più evoluta che permette di usare anche
il suono, ovvero di dialogare usando la voce (chat audio) e perfino la
voce più le immagini in diretta. Tra i programmi che consentono
questo "miracolo" si deve citare Iphone della Vocaltec e Microsoft Net
Meeting.
- Come nei newsgroup tradizionali
anche nel chat vi sono delle "aree di discussione" che possono essere scelte
a caso o per l'argomento specifico che vi si tratta. Naturalmente i sistemi
di comunicazione in audio o in video consentono (se lo si desidera) di
escludere terzi, e quindi il tutto diviene una specie di telefonata audio/video
a due. Notate che possono essere telefonate intercontinentali… effettuate
in video e in voce, ma in compenso al prezzo della tariffa urbana!
COM1,2,3,4… (RS232, SERIALE,
UART)
L'abbreviazione "com" si
riferisce alle "porte di comunicazione", ovvero al complesso di dispositivi
che usa il software del computer per comunicare verso determinate periferiche.
Queste porte sono di diverso tipo, tra cui qui si citano quelle a-parallele
(sono quelle usate per le stampanti, gli scanner, e altre periferiche)
e quelle b-seriali (ovvero quelle usate per il mouse e il modem). Le porte
seriali sono più lente delle parallele. Infatti la parola "seriale"
indica la trasmissione di un dato dopo l'altro, le porte parallele invece
trasmettono i dati "in parallelo" ovvero "in contemporanea" su più
linee. Le porte seriali vengono "installate" dal BIOS (vedi), e nella configurazione
classica si prevede la porta COM1 per il mouse, e la COM2 per il modem.
Purtroppo non è sempre così, e non mancano problemi e conflitti.
- I connettori fisici presenti
sul fondo del computer per accedere alle porte COM sono oggi nello standard
RS-232.
- Le caratteristiche delle
porte sono determinate da diverse specifiche che le rendono più
o meno veloci ed efficienti. Il complesso di caratteristiche sono specificate
da uno standard chiamato UART: in genere si vede la sigla UART seguita
da un numero, che è quello che determina il livello dello standard
a cui rispondono le porte installate in ciascun computer.
Le caratteristiche software
della porta (es. la memoria riservata ai dati in ingresso e in uscita,
ed immagazzinati lì prima che vengano scritti sull'hard disc o in
attesa del loro turno per essere spediti) possono essere regolate dall'utente.
Cyber
E' una parola usata ed abusata
per indicare scienze, oggetti, persone che lavorano nell'ambito dellel
reti. Ad esempio, "cyberspazio" indica lo spazio "virtuale", lo spazio
telematico in cui si muove Internet. La parola deriva dal greco e significa
"navigatore", e da questo si vede come la parola "cybernauta" sia un controsenso,
perché anche "nauta" vuol dire la stessa cosa, anche se in latino.
Daemon
E' una categoria di programmi
tipici del sistema operativo Unix, che compiono certe azioni senza che
l'utente non se ne accorga. Alcuni vi voi leggeranno questa parola quando
una e-mail non può essere consegnata e torna al mittente: questa
è una operazione gestita dal "mailer daemon", che genererà
un messaggio nella vostra casella postale. Quindi, nessuna paura, non vi
è in giro alcun "demonio" che vi vuole del male. Vi è un
servizievole programma che ha avuto cura di avvertirvi sulla mancata consegna
della vostra posta!
Dominio.
I nomi dei siti hanno una
prima parte (a sinistra) che rappresenta il loro nome depositato presso
un apposito organismo. Vi è poi un punto e infine un'estensione
di tre lettere. Ad esempio, mclink.it, systems.it, mit.edu, vox.de, sony.com,
cnn.com, eccetera. Queste estensioni aiutano a capire dove si trova o il
genere dell'ente o azienda che lo propone. In particolare, edu indica le
università americane, org le organizzazioni senza scopo di lucro,
net le reti, gov i siti governativi USA, com le aziende di tipo commerciale.
Molto spesso i siti sono invece caratterizzati da una estensione che ne
indica la collocazione geografica. Ad esempio, it significa Italia, de
indica la Germania, uk l'Inghilterra, fr la Francia, va il Vaticano, ch
la Svizzera, Au l'Australia, ecc. ecc. Sono indicazioni approssimative,
perché una ditta italiana può scegliere se registrarsi come
com o it, e quindi (se si cercano aziende di una certa nazione) si può
provare in entrambi i modi: con l'estensione che indica il genere (azienda
commerciale) o la dislocazione geografica (la nazione).
Download
(o anche "scaricare")
Per convenzione, si parla
sempre di scaricare o di download quando si passano informazioni, programmi,
immagini ecc. da Internet ad un computer dell'utente finale, e "caricare",
oppure upload quando è l'utente a postare qualcosa (in particolare
pagine web o programmi) sulla rete. La parola "caricare" in effetti può
essere usata in modo ambiguo (es. si dice che il browser (vedi) "carica"
una pagina web). Ma sul download nessun dubbio. A-Il download di programmi
si fa con un apposito protocollo, chiamato FTP (vedi). B-Il download di
pagine web da conservare sul proprio computer si fa col comando "salva
col nome" presente nei vari browser.
E-mail.
E' così chiamato
un messaggio di posta elettronica. In uscita le e-mail usano un protocollo
chiamato SMTP, in entrata occorre un account per una "casella postale"
POP. Oggi viene usata la versione 3, e quindi si vedrà spesso scritto
POP3. Le e-mail che vengono indirizzate a qualcuno devono avere sulla rete
un luogo dove possono essere parcheggiate, in attesa che il destinatario
attivi il suo collegamento ad Internet e acceda alla sua posta. Altrimenti
vagherebbero senza meta in attesa che il destinatario si colleghi. Questo
"luogo" è fisicamente uno spazio su un hard disc, e rappresenta
la vostra "casella postale". Quindi, uno spazio suun server (vedi) che
dev'essere sempre collegato con la rete. Nell'instante in cui voi vi collegate
ad Internet, potete trasferire la posta che è arrivata in quella
vostra casella sul vostro computer, e trasferire in rete la posta che (eventualmente)
avete pronta per la spedizione. Una volta scaricata la posta sul vostro
computer, potete staccare il collegamento e passare a sbrigare la corrispondenza,
aprendo ciascuna e-mail, leggendone il contenuto, e magari scrivendo una
replica (vedi reply) a chi vi ha scritto. Quindi, si hanno due elementi:
a- lo spazio in Internet dove si fermano le lettere man mano arrivano,
e b-lo spazio sul vostro computer dove (durante il vostro collegamento
ad Internet) vengono scaricate le lettere parcheggiate laggiù. L'operazione
di collegamento alla casella postale da parte del vostro computer, di download
della posta arrivata e di upload della posta in partenza, si chiama "chek
mail" (o"chk mail"). Un'operazione che si solito può essere fatta
premendo un solo tasto nel vostro programma di gestione della posta. Il
tasto a volte si chiama chk mail, a volte "invia e ricevi". Altre parole
relative alle e-mail contenute in questo testo sono - attach - quote -
reply -alias - faccine.
Excite
Importante motore di ricerca
(vedi). Il suo indirizzo è www.excite.com.
Faccine (dette anche "smiles")
Sono un gruppo di segni
grafici ASCII (punti, trattini, parentesi…) utili a dare delle sottolineature
emotive ai testi, ed in particolare alle e-mail. Il testo puro non può
dare infatti l’intonazione di voce e aggiungere la mimica che può
enfatizzare, sdrammatizzare, rendere la frase scherzosa o seria, eccetera.
Le faccine "arricchiscono"
dunque le e-mail, e consentono di farlo molto velocemente, senza doversi
cimentare in lunghe frasi. Un esempio di faccina è il seguente:
: - )
Se qualcuno non comprendesse
di che si tratta, provi a girare il foglio di 90 gradi in senso orario,
e vedrà due occhi composti da un punto, un naso e una bocca sorridente
composta dalla parentesi. Aggiungere una faccina come questa ad una e-mail
significa aggiungere una frase del tipo: "dài, che sto scherzando,
non prendere questo sul serio…" o cose del genere. Vi sono veri e propri
elenchi di faccine. Si riportano qui le faccine più utili:
: - ) sorriso
: - )))) che ridere!
: - D riso
: - O (stupore)
= : - (fronte corrugata,
tipo "ci sto pensando")
: - X (boccaccia mia stai
zitta)
3: - ) diavoletto
: - ( (delusione, che peccato…)
8 - | (occhi sgranati)
eccetera eccetera. L’uso
delle faccine risale ai vecchi tempi della telematica, quando si potevano
usare solo testi. Chi impara ad usarle si accorge ben presto della loro
utilità.
FAQ
E' un'espressione molto
usata, la sigla sta per "Frequently Asked Questions" (ovvero, "risposte
alle domande più frequenti). Possono essere definite come "collezioni
di risposte alle domande più frequenti" che vengono poste ad un
sito, dentro un gruppo di discussione (newsgroup, vedi) in una mailing
list (vedi), eccetera. Il loro scopo è utilissimo ed evidente: quando
un nuovo utente arriva su un sito dedicato ai simulatori di volo o in un
gruppo dedicato al diabete, può consultare la FAQ senza dover porre
la domanda e aspettare (magari un paio di giorni) la risposta. Dall'altra
parte, la discussione può andare avanti senza che si debbano vedere
tutti i giorni gli stessi quesiti a cui rispondere. Quindi, prima di buttarvi
a chiedere qualcosa, provate a dare un'occhiata se vi è da qualche
parte una FAQ, leggendo gli ultimi messaggi. Leggere una risposta già
data è più conveniente per voi (avete la risposta subito,
la risposta sarà scritta con più cura e dettagli…) e per
chi frequenta il gruppo da tempo, che non può passare le giornate
a rispondere sempre alla stessa domanda per mille volte. Le FAQ sono poi
un eccellente strumento per acquisire un'infarinatura in un campo. Ad esempio,
se arrivate in un sito che parla del PGP o dei telefonini, dovreste impiegare
magari ore a leggere tutto quello che vi si trova. Se invece scaricate
la FAQ e ve le leggete a collegamento spento, avrete le risposte alle domande
più frequenti, che in fondo sono quelle più elementari o
quelle che si riferiscono ai problemi in cui ci si imbatte più frequentemente.
Tra questi probabilmente c'è anche il vostro!
Flame.
Per esperienza consolidata,
i messaggi che vengono scritti via e-mail tendono ad apparire al destinatario
più "duri" di quel che accadrebbe se fossero proferiti a voce. In
altre parole, è molto più facile che davanti ad una frase
via e-mail l’interlocutore si offenda, e si inizi un litigio, mentre la
stessa frase passerebbe del tutto inosservata in una normale di conversazione.
E’ quindi molto comune innescare delle grandi polemiche via Internet. Queste
polemiche furibonde che scoppiano improvvisamente e che magari generano
inimicizie ed odi insanabili, sono chiamata "flame" o "flames" (al plurale).
Credo che non vi sia una mailing list o un newsgroup (vedi) in cui non
sorgano di tanto in tanto dei flames.
Per evitare di esservi coinvolti
(essi non vi portano ad alcun vantaggio, mentre potrebbero crearvi nemici
giurati in rete) adottate alcune semplici precauzioni:
A – se un messaggio vi pare
offensivo o vi solletica a rispondere per le rime, non fatelo subito. Attendete
qualche ora, o rispondete il giorno dopo. Con la calma magari lo stato
d’animo sarà diverso.
B – Condite la vostra e-mail
con qualche convenevolo, non mettete solo il messaggio nudo e crudo.
C – non usate espressioni
troppo dure: quasi sempre ve ne pentirete!
D- il consiglio migliore:
aggiungete alla vostra e-mail le faccine o smiles (vedi)
Follow
up ( o Followup)
Espressione che indica un
messaggio che segue ad uno precedente nell'ambito di una discussione. Ad
esempio, in un gruppo di discussione (newsgroup, vedi) dedicato alla politica,
Tizio posta un messaggio a favore dell' India. Caio fa un "followup" e
gli fa osservare che l'India costruisce bombe atomiche, e così via.
A - Nell'ambito delle e-mail
non si parla di follow-up ma di reply (replica, vedi).
B - L'argomento, ovvero
l'effetto generato da una serie di follow up, di solito viene chiamato
thread. Ad esempio, nell'ambito della politica vi può essere una
catena di follow up dedicati all'India, un altro susseguirsi di follow
up che fanno seguito ad un articolo (vedi) su Prodi, eccetera. Si dice
allora che in quel gruppo vi è un thread sull'India, un altro su
Prodi.
FTP
La sigla sta per "File Transfer
Protocol", ovvero "protocollo per il trasferimento dei files". E' una serie
di standard (=protocollo) che permette il passaggio attraverso la rete
(da Internet al computer dell'utente finale o viceversa) di un file di
testo o (caso più interessante) di un file binario (immagini, programmi,
ecc.; in altre parole, tutto ciò che non è testo. Le e-mail
possono infatti trasmettere direttamente solo testo, e per trasmettere
altri files occorre ricorrere a espedienti vari. (vedi attach).
Il protocollo FTP può
essere usato mediante l'acquisizione di appositi programmi. In certi casi
il principiante usa l'FTP senza saperlo (cliccando su un file da scaricare
questo passa sul proprio computer) perché gli odierni browser (vedi)
incorporano tra le altre mille funzioni anche una forma elementare di programma
FTP.
GIF
E’ uno dei due formati delle
immagini che girano su Internet. L’altro è il JPG (vedi). GIF sta
per "Graphic Interchange Format" E’ un formato nato fin dall’inizio per
consentire l’interscambio di immagini (oltre che attraverso la Rete) anche
da un sistema operativo all’altro. Quindi, si tratta di un formato grafico
"leggero", compresso, facilmente trasmissibile senza dover aspettare ore
. E si tratta di un formato che può passare tranquillamente sui
vari standard presenti in rete o a casa degli utenti. Rispetto al concorrente
JPG offre un’immagine fotografica di qualità inferiore, ma è
un formato molto più flessibile. In particolare, si possono avere:
A - le GIF trasparenti ,
dove un colore –di solito quello di sfondo- può essere reso trasparente,
ed assumere così il colore o l’effetto dello sfondo su cui viene
posta di volta in volta.
B – le GIF animate. In poche
parole, si tratta di un "gruppo" di GIF che si passano la mano l’una dopo
l’altra, e che quindi (sostituendosi opportunamente) danno l’impressione
di una animazione.
In conclusione, rispetto
alle JPG le GIF sono da preferire innanzitutto per il trasporto di grafici,
disegni, immagini colorate che non abbiano cioè bisogno di tutte
le sfumature di colore possibili. Si sceglieranno poi le GIF quando serve
la loro flessibilità (trasparenza e animazione).
HHTP
E’ una sigla che fa riferimento
allo standard delle attuali pagine web, che sono in forma di ipertesto
(vedi). In particolare, è il comando (seguito dai due punti e la
doppia barra) che dice al browser che si sta per cercare una pagina di
tipo ipertestuale. Il comando completo da dare per la ricerca del sito
della Ferrari sarebbe dunque: http://www.ferrari.it. In pratica il browser
sa che si va a cercare comunque una pagina in formato di ipertesto, e se
non si scrive nulla la sigla viene aggiunta automaticamente. Quindi, si
può scrivere semplicemente anche www.ferrari.it. Solo se vi fosse
qualche problema controllate la sigla, la presenza dei due punti e delle
due barre.
HTML.
E’ lo standard tradizionale
con cui vengono composte le pagine web. La sigla sta per "Hypertext Markup
language" ed indica che si tratta di un linguaggio di programmazione che
serve alla costruzione di ipertesto (vedi). Le pagine grafiche che vediamo
nel browser (vedi) sono in realtà costituite da testo (vedi) puro,
che (mediante opportuni comandi <chiamati "tag"> inseriti dal programmatore)
viene "interpretato" dal browser in parte a-come testo vero e proprio da
visualizzare sullo schermo, sia b-come testo da non visualizzare ma che
serve a conferire un certo aspetto grafico al testo (es. lo allinea a sinistra)
o serve ad indicare quale immagine va caricata in un certo punto, eccetera,
eccetera. Quindi, il testo fuori dai tag viene considerato testo da visualizzare,
il testo dentro i tag viene considerato una descrizione di come trattare
il testo o le immagini visualizzate. Tra i comandi (tag) che vengono inseriti
nelle pagine web, vi sono quindi a-comandi di formattazione del testo (colore
delle scritte, allineamento, dimensioni dei font…) vi sono b-comandi relativi
alle immagini (es. indicano il percorso delle cartelle in cui è
memorizzata l’immagine, quanto dev’essere grande, in che punto dello schermo
va inserita…) , vi sono c-comandi che permettono di inserire finestre e
bottoni, d-comandi per includere dei files di suono o altri "oggetti".
Ma i comandi più importanti probabilmente restano quelli che e-permettono
di inserire dei "link" (vedi) ovvero dei collegamenti ad altre pagine o
ad altre parti del testo. Quindi, cliccando su un’immagine o su una parte
di testo (di solito sottolineata) il browser carica un’altra pagina, sia
essa presente sullo stesso sito che in altri siti.
Ipertesto
Un discorso esauriente ed
adeguato sugli ipertesti sarebbe troppo per questa trattazione. Molto velocemente,
si può far notare che i mezzi di comunicazione tradizionali (riviste,
televisione…) tendono a comporre una comunicazione "sequenziale", ovvero
a trattare gli argomenti uno dopo l’altro. Se durante un programma televisivo
si cita una parola sconosciuta, o una rivista fa riferimento alle "sinopie"
e il lettore non sa cosa sono, ecco che non vi è rimedio. Vi è
però un altro modo di esporre i fatti: includendo nel testo dei
"collegamenti" ad altre pagine dove si spiega quella parola o dove si riporta
il testo originale che costituisce l’oggetto della trattazione. In questo
caso si ha un "ipertesto".
Gli ipertesti trovano la
loro naturale collocazione nel mondo telematico: ogni volta che citate
Dante potete mettere un link alla Divina Commedia, ogni volta che citate
Bach si può mettere un link (=collegamento) ai suoi midi o alla
sua biografia presente in rete, e così via. L’ipertesto consente
anche a chi cerca un argomento un po’ diverso da quello trattato di documentarsi
opportunamente. Ad esempio, se uno capita su un sito dedicato ai telefonini,
ma in realtà gli interessa sapere come fare a rigenerare una batteria
che fa i capricci, ecco che magari non trova l’argomento sul sito dei telefonini,
ma in un link del sito stesso, magari che fa riferimento a un costruttore
di batterie ( e non di telefonini) o cose del genere. Nelle pagine web
vi sono di solito diversi link: verso argomenti correlati ospitati in altri
siti, verso la prosecuzione del discorso che è stata posta in un'altra
pagine dello stesso sito, verso un approfondimento trattato altrove, eccetera.
(vedi anche browser). Questi link possono quindi "puntare" sia ad una pagina
dello stesso sito, sia a pagine presenti in siti che si trovano dall’altra
parte del mondo.
ISDN
E’ una linea telefonica
speciale, che permette il collegamento Internet ad una velocità
superiore rispetto a quello delle linee telefoniche normali. A dire la
verità la differenza non è sempre e necessariamente molta,
perché non di rado la lentezza di Internet è dovuta più
all’intasamento presente presso certi provider o a strozzature delle rete
che non alla velocità massima teorica delle linea. Ma in altri casi
è proprio l’ultimo tratto del collegamento (quello dal provider
(vedi) a casa dell’utente) ad essere il collo di bottiglia peggiore. Le
velocità massime teoriche dei modem su linea commutata tradizionale
non sono ormai lontane da quella dei modem ISDN: 56K contro 64. Ma il discorso
è molto più complesso di quanto appare a prima vista.
- Il vantaggio sicuro della
linea ISDN è che offre la possibilità di avere due linee:
ad esempio, una da dedicare al modem e una alle telefonate, che possono
essere così contemporanee alla navigazione.
- Lo svantaggio sicuro è
che con l'ISDN occorre pagare un canone di abbonamento mensile. Oggi il
suo coso è sceso a dei minimi storici, niente a che vedere con quanto
veniva richiesto non troppo tempo fa. Ma –in ogni caso- si tratta sempre
di un costo aggiuntivo, che va a sommarsi a quello necessario per l’abbonamento
al provider e agli scatti urbani, appesantendo così i costi di Internet.
Sottolineo infine che la linea ISDN è una linea predisposta per
i servizi digitali, ma resta pur sempre una linea basata sul solito doppino
di rame. Alcuni principianti fanno un po’ di confusione: occorre non scambiare
le linee ISDN con altre linee ancora più veloci o addirittura con
le linee a fibre ottiche.
ISP:
vedi provider
Java
(e applicazioni Java)
E’ un vero e proprio linguaggio
di programmazione, che ha avuto una enorme diffusione negli scorsi anni.
Come succede con gli altri linguaggi di programmazione, anche con Java
è possibile creare programmi che fanno un po’ di tutto, a seconda
delle necessità, delle intenzioni e delle capacità del programmatore.
La sua grande diffusione in Internet è dovuta al fatto che è
un linguaggio che funziona sulle varie piattaforme in uso, e quindi può
girare tranquillamente –ad esempio- sotto Windows, sotto McIntosh, sotto
Unix… Vengono dunque a cadere alcune barriere che si avevano in Internet,
dettate dal fatto che molti utenti usano ad es. Windows e molti server
usano Unix (o il suo fratello gratuito, Linux). L’unica condizione è
che sul computer di chi lo usa vi sia il relativo "interprete", che del
resto viene fornito ormai nel pacchetto che vi arriva quando scaricate
le versioni più aggiornate dei browser più noti (per intenderci,
viene fornito con Explorer, Netscaper e altri).
JPG
E’ uno dei due standard
delle immagini usate in Internet. L’altro standard è il GIF (vedi).
Le immagini JPG offrono una qualità "a scalare", che può
essere selezionata da chi le genera. In poche parole, è possibile
scegliere se avere una fortissima compressione a scapito della qualità,
oppure avere una compressione minore ma mantenere una qualità superiore.
Naturalmente è possibile trovare un equilibrio tra le due esigenze.
- L’esigenza di avere una
elevata qualità dell’immagine è evidente e non ha bisogno
di commenti.
- La necessità di
avere una forte compressione deriva dal fatto che un’immagine corrispondente
ad un file più piccolo (es. 10K) viene scaricata e caricata in Internet
in un tempo molto minore rispetto ad un file più grosso (es. 500K).
In pratica, un’immagine compressa (JPG) può essere centinaia di
volte più piccola di una immagine non compressa (TIF, BMP…) e quindi
essere trasmessa in un tempo centinaia di volte inferiore. L’enorme spreco
di risorse e di tempo necessario a trasportare immagini non-compresse rende
in pratica inutilizzato e inutilizzabile uno standard come il TIFF o il
BMP.
Mentre lo standard JPG è
da preferire per le immagini tipo fotografico (con molte sfumature) la
compressione usata per l’altro standard (GIF) è più efficiente
se queste immagini sono di tipo grafico (schizzi, disegni, schemi elettrici,
ecc. ecc.)
Linea
commutata.
Se il computer è
collegato alla normale presa per il telefono, può utilizzare il
collegamento alla centrale telefonica per poter arrivare ad Internet. Ma
nel tempo in cui la linea telefonica non viene usata dal computer per Internet,
ecco che può essere usata per telefonare col comune apparecchio
telefonico.
Si tratta in questo caso
di una linea "commutata", perché Internet viene collegato in commutazione
rispetto alle comuni telefonate. E' contrapposta alla cosiddetta "linea
dedicata", ovvero ad una linea telefonica dedicata esclusivamente ad Internet
o comunque ad un collegamento in rete.
Link
Parola che sta per "collegamento".
Nelle pagine web ci sono di solito diversi link: verso argomenti correlati
ospitati in altri siti, verso la prosecuzione del discorso che è
stata posta in un'altra pagine dello stesso sito, verso un 'approfondimento
trattato altrove, eccetera. (vedi anche browser). Questi link rendono al
pagina web un "ipertesto".(vedi).
Lycos.
E' uno dei grandi motori
di ricerca. Oggi è presente in rete anche una sua versione italiana.
Oltre che consentirvi di effettuare ricerche in rete, Lycos vi offre la
possibilità di gestire una casella postale in modo del tutto gratuito.
Mailgate.
E' un servizio che consente
di partecipare ai newsgroup (gruppi di discussione) senza bisogno di appositi
programmi e di procedure complesse per la sottoscrizione dei gruppi stessi.
Se si vuole partecipare ai newsgroup in questa maniera semplificata, lo
si può fare andando sulla pagina www.mailgate.org/mailgate, e poi
seguendo le istruzioni: si potranno leggere e scrivere i messaggi direttamente
dal browser (vedi).
Mailing
List.
E’ una "lista" di indirizzi
e-mail. Le e-mail mandate alla lista arrivano a tutti gli iscritti alla
lista stessa. Il concetto non è difficile: al posto di mandare una
lettera ad una persona, la invio ad un gruppo di persone ciascuna delle
quali può essere interessata all’argomento. Ciascuno di questi interlocutori
può rispondere, e la sua risposta non arriva a una sola persona
ma arriva a tutto il gruppo. A sua volta ciascuno può rispondere
a questa risposta, e così via.
- Il "gruppo" corrisponde
ad una lista di indirizzi presente su un certo server, e in cui possono
essere inclusi od esclusi nuovi indirizzi. Quindi, con le mailing list
si compiono due genere di azioni: a - l’aggiunta o la cancellazione di
un indirizzo e-mail nella lista, e b - la lettura o la scrittura di e-mail
da e per il gruppo di e-mail presenti in quel momento nella lista.
L’iscrizione di un indirizzo
nuovo ( o la cancellazione di uno vecchio) possono essere operazioni fatte
a mano da un "owner" (=gestore) della lista, ma possono essere fatte (in
modo più conveniente) da un programma apposito (che viene spesso
chiamato "robot".). In altre parole, inviando una e-mail a un certo programma
con certi comandi (es. subscribe disegno@ulla.org) l’indirizzo del mittente
viene inserito nella lista disegno@ulla.org. Ora il mittente può
scrivere (anziché ad una persona) indirizzando le sue e-mail alla
lista disegno@ulla.org, e tutti gli iscritti riceveranno la sua lettera.
Anche lui (nella casella della posta) riceverà tutte le lettere
inviata dagli altri a disegno@ulla .org.
- Le mailing list sono un
eccellente strumento per discutere di qualunque cosa in un gruppo più
o meno esteso, e anche molto, ma molto specializzato. Sono uno strumento
facilissimo da usare, anche perchè non servono programmi appositi
(si usa come e con gli strumenti della posta). L’unica cosa difficile per
il principiante resta questo doppio indirizzo: l’indirizzo del robot a
cui mandare l’e-mail con i comandi per iscriversi o cancellrsi, e l’indirizzo
della lista a cui mandare le e-mail da distribuire. Se si rilegge la procedura,
apparirà chiaro che non si deve ad esempio mandare una lettera alla
lista in cui si chiede di essere cancellati. Gli altri utenti non posso
cancellare un utente come loro. Occorre mandare una e-mail al robot con
i comandi standard.
MIME
Un metodo di codifica delle
e-mail per la loro trasmissione via Internet.
Modem.
La parola deriva dallo scontro
di due parole (MOdulatore e DEModulatore). E' l'apparecchio che prende
i bit che devono essere trasmessi, li modula in forma di segnale audio,
e spedisce questo segnale via Internet o comunque su una rete telematica.
E' in grado di leggere un opportuno segnale audio che gli arriva e demodularlo.
Ovvero trasformarlo in bit utilizzabili da computer per rigenerare un messaggio
(e-mail) oppure un'immagine, un programma, ecc. La caratteristica più
importane del modem è la sua velocità massima.
A - Si distinguono innanzitutto
in due tipi: a- i modem per le linee telefoniche ISDN (vedi) b-i modem
per le linee telefoniche standard. Oggi come oggi tutti tutti i modem presenti
sul mercato e destinati alle linee normali hanno una velocità massima
standard (56Kbit per secondo), velocità che ben di rado viene raggiunta,
perché cio' che limita la velocità non è più
la possibilità offerta dal modem.
B - I vari modem possono
essere distinti anche in altro modo: a-esterni b-interni. I primi sono
rappresentati da una scatoletta che sta fuori dal computer e sta collegata
a questo con cavi e cavetti. I modem interni sono schede racchiuse nel
computer. Questi ultimi (a seconda del connettore) si distinguono in EIDE
(ormai in estinzione) e PCI. I modem utilizzano dei programmi particolari
(driver) perché siano interfacciati con il sistema operativo (nella
maggior parte dei casi questo è rappresentato da Windows). Molti
di questi driver sono inclusi in Windows, ma alcuni devono essere forniti
dal costruttore del modem.
Motore
di ricerca
Ogni tanto qualcuno chiede:
è possibile selezionare in Internet un argomento dietro l'altro
per arrivare all'argomento desiderato? Internet di per sé non è
strutturata gerarchicamente, né per argomento né per altro.
Ciascun sito si affaccia sulla rete nel punto in cui crede più opportuno.
Indici e ricerche devono essere offerti come un servizio a sé stante
da enti o aziende. Altavista (vedi) è uno dei più famosi
"motori di ricerca" presenti in Internet. E' nato come motore "a ricerca
casuale" ovvero con una finestra in cui si immettevano le parole da cercare
in una lista di pagine. Questo genere di motore è contrapposto al
tipo "ad indici" come era invece Yahoo (vedi) . In questo caso invece si
andava avanti per argomenti ramificati, fino alla pagina voluta. Ma in
realtà oggi i vari motori tendono ad assomigliarsi un po' tutti,
perché tutti cercano di prendere il meglio di sé e degli
altri, e quindi non vi è più questa grande differenza. Se
mai la scelta è tra i più grandi motori ma generalizzati,
oppure motori specializzati. Ad esempio, se io cerco informazioni sul diabete
posso farlo su Yahoo o Altavista. Se cerco un quotidiano italiano è
più conveniente usare un motore più "regionalizzato" come
gli italiani Arianna o Virgilio.
MP3
I nuovi standard video digitali
(quelli che riguardano la televisione, la videoregistrazione, i videodischi
DVD ecc. ) si basano su uno standard di compressione delle immagini chiamato
MPEG dal nome della sottocommissione ISO che l’ha definito. A dire la verità
si tratta di un gruppo di standard (MPEG1, MPEG2, ecc…) destinati ciascuno
a utilizzi diversi e con un diverso livello qualitativo. La parte audio
di uno di questi standard adottata ed adottabile per trasportare un audio
stereo di elevata qualità e molto compresso (=in modo che occupi
poco spazio su disco e lo si possa trasmettere in tempi ragionevoli) è
chiamata MP3.
Con la sigla MP3 si indicano
quindi anche i brani musicali offerti in Internet con questo standard.
I files MP3 sono per la verità oggetto di polemica, al centro di
procedimenti giudiziari e controversie varie. Da una parte vi sono persone
senza scrupoli che sfruttano disinvoltamente brani senza tener conto del
diritto d’autore, dall’altra la leggendaria miopia delle case discografiche
che si sono sempre opposte ad ogni idea di flessibilità o di innovazione,
anche queste innovazioni si sono poi rivelate essenziali per la loro stessa
sopravvivenza. Un altro formato audio molto comune in Internet è
il MIDI (vedi).
MIDI
Si tratta di un formato
piuttosto vecchiotto e che offre di solito una scarsa qualità, ma
che resta diffusissimo per le piccole dimensioni dei suoi files e per la
larga diffusione dei lettori (ad esempio, ne viene fornito uno che si installa
automaticamente assieme a Windows, chiamato "lettore multimediale"). In
teoria il file MIDI non determina la qualità del suono (che viene
"sintetizzato" dal computer) ma in realtà le sue prestazioni sono
troppo limitate perché possa costituire un file musicale vero e
proprio, va giusto bene per una musichetta di sottofondo senza troppe pretese.
- Un file MIDI può
essere incorporato con grande facilità in una pagina web (vedi HTML)
e chiunque può così costruire facilmente una pagina Internet
"multimediale".
- Su Internet si trovano
molte migliaia di files MIDI che possono essere scaricati ed ascoltati
liberamente. Venirsene fuori nel labirinto complicato dei diritti d’autore
anche in questo caso è un’impresa ardua: in molti casi ad esempio
essi sono "suonati" da un esecutore che li offre al pubblico dominio (vedi)
ma non sempre si ha la garanzia che la melodia utilizzata sia priva di
diritti d’autore, e così via.
Newsgroup
( a volte abbreviati
in NG, e chiamati anche "gruppi di discussione").
Costituiscono una vera e
propria organizzazione (Usenet), che potrebbe essere considerata non sovrapponibile
ad Internet, anche se veicolata da Internet.
I gruppi di discussione
(chiamati anche col loro nome inglese Newsgroup) possono essere considerati
delle "bacheche elettroniche", ovvero degli spazi in cui ciascuno può
affiggere ("postare" vedi) i propri messaggi. Si possono leggere i messaggi
degli altri, e rispondere (followup, vedi). Una catena di followup crea
dei thread (argomenti, temi…) all’interno dell’argomento definito dal gruppo.
Vi sono moltissimi gruppi (decine di migliaia) e le loro caratteristiche
più importanti sono due:
a – sono sempre dei gruppi
aperti. Ovvero un nuovo utente può leggere e scrivere senza bisogno
di speciali autorizzazioni (*) .
b – sono caratterizzati
da un argomento. Se in ciascun gruppo si discutesse di tutto vorrebbe dire
la fine dei gruppi stessi, perché diverrebbero una babele senza
significato. La loro utilità sta invece nel fatto che uno che vuole
leggere o chiedere qualcosa in ambito medico, possa affacciarsi in un gruppo
dedicato alla medicina, se uno vuol parlare di virus informatici sa che
può farlo nel gruppo dei virus informatici, e così via. Da
questa osservazione si comprende come sia del tutto indispensabile comporre
delle discussioni che siano "in tema" con l’argomento del gruppo. Questo
a molti può apparire sbagliato (come negare un appello urgente per
un bambino malato dentro un gruppo che discute di storia etrusca?) ma questi
messaggi fuori tema (di solito chiamati off-topic) non hanno di solito
molto senso: di solito gli esperti di storia etrusca non sono dei grandi
medici.
I gruppi di discussione
in lettura sono accessibili a tutti. Ma in certi casi (più in dettaglio,
nei casi in cui il gruppo è "moderato") i messaggi in arrivo devono
essere approvati da un moderatore (scelto dall’organizzazione Usenet) prima
di essere pubblicati. Questa approvazione viene fatta automaticamente,
ovvero, chi scrive manda il messaggio direttamente alla lista, non deve
prima mandare una e-mail al moderatore per avere il permesso di scrivere.
Se la lettera compare, vuol dire che è stata approvata. Se il moderatore
ritiene che non sia da pubblicare, scrive al mittente e gli spiega il motivo.
Non ostante questo, si può dire che per accedere ad un NG non servono
speciali autorizzazioni (*) perché la moderazione riguarda la conformità
del messaggio alle regole del gruppo, e non dovrebbe essere rivolta alla
persona. Ad esempio, un messaggio può essere respinto perché
off topic, perché inutilmente offensivo, ecc. Non dovrebbe invece
succedere che una persona deve presentarsi o dimostrare di avere speciali
meriti per scrivere qualcosa in un certo gruppo: basta che chi arriva scriva
un messaggio aderente alle regole, e il suo messaggio dovrebbe passare
senza autorizzazione preventiva.
La moderazione parrebbe
a prima vista una limitazione della libertà di espressione, ma è
istituita per evitare gli abusi di ogni genere da cui sono afflitti parecchi
NG "non moderati", soprattutto quando questi riguardano argomenti o aree
delicate (l’offerta di lavoro, i campi sanitari o medici, ecc.). Quindi,
in questi casi, per sbarrare la strada ad imbroglioni e approfittatori,
pronti a sfruttare le malattie o il bisogno di lavoro per fare i loro loschi
guadagni. Per accedere ai NG occorre normalmente disporre di un apposito
programma (es. Agent della Forte). Oggi i più comuni browser (Netscape
e Explorer) incorporano anche uno di questi programmi. Volendo si può
accedere anche solo col browser (vedi la voce Maligate)
Robot.
Viene così chiamato
comunemente un programma che compie delle azioni automatiche, sollevando
così un operatore dal compierle manualmente. In particolare, viene
chiamato "robot" il programma che aggiunge e elimina (dietro appositi comandi)
un indirizzo di posta elettronica in una lista delle "mailing list" (vedi).
Off
topic.
Letteralmente "fuori tema".
Il principiante non si rende conto di quanto sia importante rimanere in
tema dentro un gruppo di discussione o newsgroup (vedi) dentro una mailing
list (vedi) eccetera. I messaggi scritti devono dunque essere coerenti
col il tema dato. Per ulteriori informazioni, vedere la voce "newsgroup".
Gruppi di discussione (vedi
newsgroup)
Usenet
.
E’ l’organizzazione che
provvede a formare i newsgroup (gruppi di discussione) a collegarli, a
decidere l’ eventuale moderatore, eccetera. (vedi newsgroup).
Password.
Letteralmente "parola d’ordine".
E’ il nome comunemente usato in Internet per indicare una serie di lettere
e/o numeri che devono essere digitati per certificare che la persona che
vuol accedere ad una pagina o ad un servizio è persona autorizzata
a farlo. Si usa una password per poter accedere ad Internet attraverso
un certo provider, si usa una password per poter scaricare la posta da
una casella postale, si usa una password per poter caricare delle pagine
su un certo sito, e così via. Per un utente evoluto il problema
delle password comincia a diventare un problema notevole: si può
trovare a dover gestire decine di password in postazioni diverse. Per fortuna
Windows ’98 ha eliminato un buco plateale in Windows ’95: spesso il programma
per l’accesso ad Internet (vedi "accesso remoto") dimenticava la password,
e l’utente era costretto a andarsela a cercare e riimetterla di nuovo.
PGP
La sigla sta per "Pretty
Good Privacy". PGP è un programma gratuito che permette di codificare
i messaggi in modo da renderli leggibili solo dal destinatario. Questi
deve installare il programma, e distribuire a coloro che vogliono o possono
volergli scrivere, una "chiave pubblica", ovvero una codifica che solo
lui sarà poi in grado di decriptare. Il sistema è basato
infatti su due chiavi (una "pubblica", che può essere pubblicata
e distribuita) e una "privata" che conosce solo il proprietario e che serve
a leggere i messaggi che sono stati a suo tempo codificati con la chiave
pubblica.
POP
account
E' "l'account" relativo
alla casella postale. Potrebbe essere definita come la modalità
di ricezione della posta, in contrapposizione all' SMTP, che presiede alla
sua spedizione verso Internet. (vedi la voce E-mail)
Postare.
E' un termine gergale che
indica l'atto di deporre un messaggio in un gruppo, in una bacheca elettronica,
ecc. Quindi, la frase "ho postato lo stesso messaggio tutti i giorni da
una settimana e nessuno mi ha risposto" si può leggere " ho messo,
ho pubblicato un messaggio…".
Privacy.
Da sempre la Rete fa i conti
con la riservatezza o (come si dice oggi, con la privacy). E' argomento
che tra l'altro negli ultimi anni è divenuto di moda. Vi sono naturalmente
diversi livelli di privacy, si parte da chi non vuole apparire con nome
e cognome e si sceglie un alias (=uno pseudonimo) fino a chi vuole criptare
con sistemi complessi e sicurissimi un messaggio segreto o il numero della
propria carta di credito spedito via Internet, in modo che altri non se
ne approprino e lo usino per fare un acquisto in modo analogo, ma facendo
in modo che la merce possa essere ordinata da loro e che arrivi a casa
loro al posto che a casa del legittimo proprietario…
- Un aspetto della privacy
è offerto dal fenomeno degli "anonimous remailer" (vedi). La possibilità
di criptare (=rendere illeggibile se non da parte del destinatario autorizzato)
i messaggi si basa su programmi tradizionali (PGP,vedi) o più recenti
tecniche di autenticazione. Il raggiungimento di un buon grado di sicurezza
nella rete ne condiziona il suo uso futuro come veicolo per il commercio
elettronico. Una funzione su cui molte aziende nutrono grandi speranze.
- L'argomento privacy è
dunque un mondo vasto ed articolato, che comprende tra l'altro
le leggi e i regolamenti
che garantiscono la giusta riservatezza ai cittadini. Da segnalare in Italia
l'attività (non sempre esente da critiche) di una apposita Autority.
Gli aspetti della privacy sono dunque molti: si va dal diritto a non divulgare
dati personali che sono stati inviati a qualcuno (magari volontariamente)
ma per un uso diverso rispetto a quello che questo qualcuno ne fa, fino
al diritto a non essere spiati quando si naviga, ecc. ecc.
Una delle difficoltà
che si incontra nel gestire la privacy è che essa non ha dei confini
ben definibili, nel senso che è facile trovare posizioni molto permissive
e isterismi fuori luogo. Ovvero, è difficile mettersi d'accordo
su qual'è il limite che demarca la privacy da difendere e i dati
che possono (e in certi casi devono) essere diffusi. Vedi anche la voce
"sicurezza".
Provider.
Parola usata spesso al posto
dell'espressione "Internet Service Provider", a volte abbreviata in ISP.
Indica un soggetto (una persona, un'azienda…) che offre la connessione
ad Internet. Si parta dalla considerazione che Internet è costituita
da un insieme di reti telematiche che trasportano messaggi e files vari.
L’accesso a queste reti che costituiscono Internet avviene in due modi:
A – diretto. Una persona,
ente o società acquista un computer, lo collega permanentemente
in Internet e vi partecipa direttamente, diventando cioè parte integrante
della rete.
B – tramite provider. Molti
(in pratica, la totalità degli utenti privati e molte piccole aziende,
enti o società) non hanno interesse a restare collegati 24 ore su
24 ad Internet. Si rivolgono allora a qualcuno che è già
in Internet. Si collegano ad esso tramite la comune linea telefonica (o
ISDN) e (per il solo periodo della telefonata) accedono ad Internet tramite
questo "qualcuno" che è invece collegato permanentemente in Internet.
Se le cose stessero proprio così, un privato che volesse collegarsi
ad Internet dovrebbe chiedere un favore a una grande società o ad
un istituto di ricerca che partecipa ad Internet. Vi sono però degli
imprenditori (grandi e piccoli) che offrono la connessione ad Internet
dietro un certo compenso, che paga loro le spese generali e quelle della
connessione, più naturalmente il giusto margine di guadagno. Questa
connessione viene dunque permessa dietro il pagamento di un "abbonamento"
che può essere più o meno esteso (l’utente può collegarsi
quando vuole o solo a certe ore) può durare un certo periodo di
tempo (es. può essere un abbonamento per un anno) oppure offrire
un certo monte-ore (es. quaranta ore di navigazione, tipo telefonino ricaricabile…),
e così via con le varie offerte che –come detto- vengono costruite
in termini di mercato.
- Mentre la voce ISP o l’espressione
"Internet service provider" identificano molto bene di che provider si
tratta, la parola "provider" da sola viene usata non di rado per indicare
non tanto un ISP, ma una persona o società che offrono un servizio
qualunque, sia esso gratuito o a pagamento. Quindi, vi può essere
ad esempio un provider che non offre connettività (=collegamento)
ma solo spazio web, un altro provider che offre caselle postali e basta,
oppure un terzo provider che offre tutte e tre le cose, eccetera eccetera.
Pubblico dominio
Si usa questa espressione
(in Inglese è "pubblic domain") per indicare il software che può
essere usato gratuitamente. Quindi, questa espressione indica i testi,
le immagini, i programmi che possono essere letti, copiati, rielaborati,
e perfino venduti senza che l'autore abbia nulla da dire. Capita tuttavia
spesso che l'autore ceda il suo software come pubblico dominio ma con certe
condizioni, tra queste vi è spesso l'obbligo di citare la fonte
se si tratta di un testo, l'obbligo di notificare se si sono compiute modifiche
se si tratta di un programma, eccetera. Si incontrano ogni tanto delle
variazioni curiose in queste clausole. Non raramente si incontra del software
"cardware", che potrebbe essere definito una cosa a metà tra il
pubblico dominio e lo shareware: l'autore chiede a chi lo usa di mandargli
una cartolina. Simpatico, vero?
Quote,
quotare
Quando si risponde ad una
e-mail o si ribatte ad un messaggio trovato in un newsgroup (vedi), la
cosa più conveniente è azionare il comando "reply" (vedi)
o "rispondi". Azionando questo testo il mittente diviene il destinatario
e viceversa. Quindi, se vi chiamate Giovanni e vi scrive l’ amico Piero,
vi troverete con davanti una lettera da Piero a Giovanni. Premendo il tasto
reply, ecco che vi trovate con davanti una e-mail con mittente Giovanni
e già pre-indirizzata a Piero. Ma succede anche una cosa curiosa:
il testo dell’e-mail originaria (di Piero) è ancora sullo schermo.
Voi (sotto quelle righe) potete scrivere la vostra risposta. Chi riceve
la lettera (Piero) saprà così a quale sua lettera state rispondendo.
Per distinguere la lettera originaria (di Piero) dalla vostra risposta
(testo scritto da Giovanni) le righe originarie (di Piero) sono rese con
un espediente grafico particolare: ad esempio, con un segno ">" all’inizio
di ogni riga. Le righe con questo segno sono chiamate "quote" . Il verbo
"quotare" vuol dire usare le quote, ovvero lasciare le righe originarie.
E’ bene ricordare di:
a – non lasciare tutto il
messaggio, se no dopo un po’ di botta e risposta vi trovate a mandare in
giro per Internet un poema di dimensioni sterminate. Lasciate solo tre
o quattro righe di quote, quelle che servono a far capire l’argomento cui
rispondete
b – scrivere il vostro messaggio
sotto (e non prima) delle quote. Si può fare anche il contrario,
ma sotto è meglio.
La vostra risposta a questo
punto è pronta: basta cliccare sul tasto INVIA (o SEND) ed ecco
che essa parte!
Reply (vedi la voce "quote")
Riservatezza (vedi la voce
"privacy")
Segretezza: (vedi la voce
"privacy" e la voce "sicurezza")
Shareware
Si potrebbe dire che la
maggior parte dei programmi indispensabili, utili o inutili (a seconda
delle opinioni) per usare Internet siano di questo tipo. Sulla Rete se
ne trova in quantità impressionante, e il loro numero è praticamente
indefinibile. Un programma "shareware" è un programma che può
essere copiato e/o distribuito per un numero illimitato di copie, può
essere ceduto gratuitamente a voi o da voi ad altri, ma con un piccolo
dettaglio: se questo programma vi piace e decidete di continuare ad usarlo
oltre il periodo/numero di volte stabilito dal proprietario (=spesso, il
programmatore), lo dovete pagare. In altre parole, è una formula
di vendita del tipo "gratis a casa vostra per 15 giorni. Se non è
di vostra soddisfazione ce lo potete restituire senza alcuna spesa". Con
il dettaglio che nel caso di un programma non serve restituirlo ma basta
buttarlo via.
- Quando questa formula
era confinata dentro gli USA, a quanto pare molti utenti stavano al gioco,
e i programmi potevano essere usati (anche se illegalmente) anche dopo
il periodo di prova. Ora i venditori di solito si cautelano e fanno in
modo che il programma (trascorso il periodo di prova) si disattivi automaticamente.
- I programmi shareware
possono essere scaricati dalla rete da siti come www.davecentral.com, www.tucows.com
o www.shareware.com. Oppure possono essere acquistati su dischetto o CD-rom
(diverse riviste in edicola offrono ad esempio questo servizio, offrendo
dei pacchetti di programmi shareware che possono così essere testati
dal lettore senza stare ore in linea a scaricare files).
Sicurezza.
Come la riservatezza (privacy)
anche questo è un mondo vasto, che si intreccia e in parte si sovrappone
con quello della privacy. Non si possono che portare alcuni esempi tra
i tanti possibili, in cui cade il problema della sicurezza:
A - La possibilità
di criptare il contenuto dei messaggi in modo che restino riservati, e
non siano leggibili solo da parte di chi è autorizzato.
B- L'autenticazione, ovvero
la necessità di avere la certezza che un messaggio (es. un ordinativo
commerciale) arrivi proprio da una certa persona e non da terzi.
C- La possibilità
di evitare che attraverso la rete arrivino sabotaggi (es. messaggi in grado
di mettere fuori uso una casella postale) o danni vari come i famosi e
temibili virus informatici (vedi).
D - La possibilità
di evitare che attraverso la rete qualcuno penetri nella propria rete locale
o nel proprio computer e verifichi cosa c'è dentro, di essere intercettati
mentre si naviga, ecc.
Sito.
Se navigare in Internet
fosse come navigare nel mare, un "sito" sarebbe un porto. Per "sito" si
intende un gruppo di pagine web opportunamente organizzate tra di loro,
in modo da offrire un servizio in Internet. Quindi, in Internet di è
il sito "del Vaticano", il sito "della Sony", un sito "interessante", un
sito "utile" "inutile", "molto frequentato", eccetera.
- Il sito si trova su un
server (vedi) ma naturalmente un server può contenere più
siti. Ad esempio, il server del provider X può ospitare dieci, mille
o un milione di siti. Lo spazio fisico (sull’hard disc) offerto per ospitare
un sito si chiama "spazio web". Quindi, per riassumere tutta la nomenclatura,
si pensi ad un esempio: quello di un ipotetico provider (vedi) che potrebbe
avere nel suo server (vedi) un disco vuoto da 4 Giga e che lo mette a disposizione
perché possa ospitare 1000 siti offrendo (gratis o a pagamento)
4 mega di spazio web (vedi) a 1000 utenti….
Server
La nomenclatura è
mutuata dalla situazione che si ha in un negozio: vi è un negoziante
o un commesso che "servono" un certo numero di clienti. Nell’ambito delle
reti un "server " è
il nome di un computer che
può collegarsi ad altri computer (client) e offrire loro un servizio.
Il server distribuisce informazioni, ma naturalmente può anche riceverne
dagli utenti finali che sono collegati. Con il nome di "server" si indicano
spesso i computer dei provider (ovvero, coloro che offrono servizi vari,
vedi l’apposita voce).
Smile (vedi la voce "faccine")
SMTP
Sta per "Simple Mail Transfer
Protocol" è il protocollo che permette alla posta di partire e viaggiare
attraverso Internet verso il destinatario. Quindi, potremmo dire che è
lo standard della posta in uscita.
Spam.
Nella buca delle lettere
reale ogni giorno ci arrivano dépliant, offerte commerciali, volantini
di ogni tipo. Se vi è chi vi manda ogni giorno materiale la cui
spedizione o distribuzione costa dei bei soldi, immaginate voi se non vi
è qualcuno che non pensa a spedire centinaia o migliaia di e-mail
che -invece- non costano nulla. E infatti vi è una fitta schiera
di persone e ditte che inondano Internet con messaggi non richiesti, e
destinati a qualche causa più o meno nobile, oppure (è il
caso più comune) a cercare di piazzare merci o servizi.
Qualche e-mail di troppo
non uccide nessuno, non ostante le grida della parte più fanatica
dei sostenitori della privacy. Ma l'invio di molte e-mail non richieste,
di messaggi off topic (vedi) ripetuti o martellanti, costituisce una delle
attività più riprovevoli cui ci si può dedicare in
Internet. Lo "spam" è l'attività di sparpagliamento di questi
messaggi non richiesti, e lo "spammer" è il riprovevole individuo
che si dedica a questa sgradevole pratica.
Crosspost
L'attività del crosspost
potrebbe essere considerata da qualcuno la "parente povera" dello spam
(vedi). L'espressione "Cross-postare" sta per "inviare lo stesso messaggio
in più gruppi". In alcuni casi il cross-post può anche essere
tollerabile (quando il messaggio è in linea con ciascuno dei singoli
gruppi interessati) ma va usato con parsimonia e in casi del tutto eccezionali.
Il crosspost è di solito considerato se non altro una cafonaggine,
visto che l'autore non si prende la briga di scrivere l'intervento adattandolo
alle caratteristiche del gruppo. Spesso il cross-post riguarda temi off-topic
(vedi) e allora diventa del tutto inaccettabile.
Spazio
WEB
E’ uno spazio su hard disc
che viene ceduto da un provider perché un utente possa collocarvi
le proprie pagine e costituire così un sito Internet.
A – Vi sono parecchi provider
che offrono spazio web in modo gratuito. Tra questi. www.geocities.com,
www.freeweb.org
(non ostante il nome è italiano) www.tripod.com
ecc. ecc). Di solito (ma non sempre!) lo spazio viene offerto gratuitamente
a condizione che non sia occupato da pagine commerciali (quindi, sì
alle pagine personali o che offrono un servizio gratuito, no alle pagine
di una azienda che propone in Internet i suoi prodotti). Molti provider
(e anche quelli che offrono spazio gratis) di solito offrono spazio a pagamento.
Si tratta di spazio destinato principalmente ad attività commerciali.
Questo viene venduto di solito a "Mega". Ad esempio, 500.000 lire all’anno
per i primi 2 Mega, e 100.000 lire all’anno per ciascun Mega in più.
Chi occupa 5 Mega paga 700.000, chi occupa mezzo mega 500.000, chi occupa
1 Mega 500.000, eccetera.
b – Lo spazio web viene
ceduto a condizioni molto diverse a seconda se si tratta di ospitare un
dominio oppure un sito "sotto il proprio nome", ovvero dentro il loro dominio.
Ad esempio, il provider "nightmar" può offrire 2 Mega a 1.000.000
all’anno per ospitare www.brollo.com,
e può accontentarsi di 2 Mega a 300.000 lire per ospitare www.nightmar.com/brollo.
c-Come avviene il trasferimento
dei files dall’utente al proprio spazio web? In altre parole, come si pubblicano
le pagine del proprio sito? Vi sono diversi modi. Il più rudimentale
(e il meno usato) consiste nel mandare una e-mail con in attach (vedi)
il file con le pagine. Vi sarà un operatore che scompatta i file
e li colloca nel server. Ma nella maggior parte dei casi si deve operare
in ben altro modo. Si può ricorrere ad un programma FTP (vedi) per
trasferire i files da computer a computer. Certi provider offrono un’ altra
possibilità: si può andare sul loro sito, e visualizzare
una pagina web speciale in cui con una serie di tasti e finestre si possono
selezionare i files da spedire. Con la pressione di un tasto essi partono.
In alcuni casi è anche possibile modificare il file presente sul
server direttamente da casa, lavorando direttamente sul codice HTML (vedi).
TCP/IP
E’ il nome del protocollo
(vedi) usato per le connessioni Internet. Al giorno d’oggi questo protocollo
viene spesso usato anche per le reti locali (magari aziendali) che facendo
un uso "interno" dei protocolli Internet sono chiamate "intranet". In particolare,
il protocollo TCP provvede a spezzare il files (e-mail, programmi…) in
unità più piccole (pacchetti) e a cui verranno applicati
degli indirizzi (indirizzi IP) di destinazione. Quindi, ciascun pacchetto
va sulla rete e viene instradato verso il computer di destinazione. Lo
spezzettamento in pacchetti è utile perché nel caso un singolo
pacchetto vada perso o presenti un errore, si può ritrasmettere
solo quel pacchetto, e non rifare tutta la trasmissione da capo.
Protocollo.
A volte si sente dire che
ministri e capi di Stato firmano un "protocollo". Si tratta di un accordo
tra Enti o Stati. Nel nostro caso, il protocollo è un "accordo",
ovvero un insieme di regole, a cui si devono attenere i vari computer connessi
in rete. Il protocollo determina ad esempio quali e quanti bit arrivano
per primi, cosa significano i primi bit (es. sta arrivando un file, puoi
accettarlo?) eccetera. Si tratta dunque di un insieme di convenzioni che
permette ai vari computer di comprendere cosa significano i bit ricevuti,
e di poterli interpretare come comandi, come testo, ecc. I protocolli più
tipici di Internet sono i protocolli TCP/IP (vedi). I protocolli sono distruibuiti
"a strati": Ad esempio, al livello più basso vi è il protocollo
per le convenzioni della rete fisica (es. cavi telefonici) più sopra
il protocollo IP, più sopra il protocollo che distribuisce i files
in pacchetti (TCP) più sopra il protocollo dei programmi applicativi
(es il programma di gestione della posta) e così via con vari livelli
intermedi.
Teleconferenza.
Indica la possibilità
di conferire in voce e in video (e magari anche graficamente e per tastiera)
con più interlocutori collegati per via telematica. (vedi anche
la voce chat)
Telefonare.
Oggi è possibile
effettuare delle telefonate via Internet. Questo avviene grazie alla possibilità
di codificare la voce sotto forma di impulsi trasportati poi dalla Rete.
Dall’altro capo si può decodificare il segnale e riottenere la voce.
Vi sono diversi metodi, anzi, si potrebbe dire diverse famiglie di metodi.
Vediamone due:
a – affidandosi ad un provider
locale, è possibile telefonare ad un utente che ha solo il telefono.
Si parla via Internet fino ad un provider vicino (es nella stessa città)
dell’interlocutore. Il provider collega Internet alla rete telefonica,
chiama il telefono dell'abbonato, e lo mette in comunicazione. Il collegamento
costa così molto meno (la tariffa urbana vostre e dell’interlocutore,
più il guadagno del provider). Ma oggi resta un metodo piuttosto
complicato, che val la pena di adottare solo per coloro che hanno bisogno
spesso di fare telefonate a distanza molto elevata (es. intercontinentali).
Serve naturalmente almeno un provider che si presti a offrire il servizio
presso colui che non ha Internet.
B – ci si può accordare
(magari per telefono) con un'altra persona che ad una certa ora si collega
ad Internet. Se entrambi si usa un programma come Iphone della Vocaltec
o Microsoft Netmeeting, ecco che si può parlare a tariffa urbana,
o addirittura (disponendo di una piccola videocamera) a parlare e vedersi..
E’ un metodo che ha lo svantaggio di rivolgersi solo a chi è collegato
in Internet, ma è molto facile, economico e funzionale. (vedi anche
la voce chat).
Testo
Non ostante l'irrefrenabile
spinta verso immagini, suoni e video, il testo rimane la base delle informazioni
che transitano su Internet. Le lettere dell'alfabeto in informatica sono
codificate secondo uno standard vecchio ed obsoleto, che lascia uno strascico
di problemi aperti per quel che riguarda lettere e simboli non appartenenti
all'alfabeto anglosassone (es. le lettere accentate). Per questo (non ostante
tutto) è ancora spesso una buona precauzione non mandare in giro
e-mail ecc. con caratteri accentati e segni strani, perché alcuni
sistemi operativi diversi dal vostro potrebbero interpretarli in modo diverso,
ovvero con un altro carattere. Questo potrebbe essere tollerabile per le
e-mail vere e proprie, è più fastidioso per i newsgroup (vedi),
dove molti partecipanti potrebbero dover navigare in mezzo a segni incomprensibili.
- I files di testo puro
come le e-mail non possono (per ora?) trasportare virus. Possono trasportare
invece alcuni virus ("macro") alcuni testi scritti e salvati in formati
particolari (es. il formato DOC creato da Microsoft Word). Lo standard
oggi usato per il testo puro, e che non dà quindi alcun problema
né di sicurezza (virus) né di compatibilità (è
usato da tutti i sistemi operativi) si chiama ASCII, ed ha origini antidiluviane:
era stato studiato per i telex!. Le sue prime lettere significano "American
Standard Code…" Successivamente è stata definita un’estensione dello
standard per le lettere non americane (le accentate ecc.) chiamato ASCII
esteso, ma non tutti i sistemi operativi lo prendono per buono, e vi è
ancora una certa dose di caos.
Thread
(vedi follow up).
UUencode
Un metodo di codifica delle
e-mail che possono essere spedite via Internet.
Unix
E’ un sistema operativo
largamente usato all’interno di Internet. Quindi, si ha spesso la seguente
configurazione: Unix tra i server, e Windows a casa degli utenti finali.
Unix è un sistema potente ed affidabile, che spiega alcuni dei problemi
che incontrano gli utenti (come il famoso dramma delle diversità
tra la serie delle lettere maiuscola e quella delle rispettive minuscole)
e alcune consuetudini che imperversano in Internet. Ad esempio, l’uso della
barra normale (/) nei browser al posto della barra inversa (\) quest'ultima
usata indicare il passaggio da una cartella all’altra nel DOS e (in qualche
misura) anche in Windows. Per i server oggi è molto usato anche
un altro sistema operativo, tra l’altro offerto gratuitamente: si tratta
di Linux.
V90
(o V34, ecc. ecc.)
Le sigle stanno ad indicare
lo "standard" a cui appartiene un certo modem. In particolare, oggi tutti
i modem recenti e di buona qualità dovrebbero avere lo standard
V90. Definito nel 1988 come lo standard che dovrebbe garantire la velocità
massima di oltre 56K bit al secondo. Si tratta di uno standard universale,
a cui hanno aderito tutti i costruttori di modem, e che sostituisce altri
standard con la stessa velocità ma non adottati universalmente (ad
esempio, lo standard "Flex"). La velocità massima è quasi
sempre ottimistica rispetto alle prestazioni medie della Rete che si ottiene
con i comuni collegamenti domestici, ma meglio sapere che il proprio modem
è in grado di fornire ottime prestazioni piuttosto che dover sospettare
che sia lui (e il suo standard obsoleto!) a limitare la velocità
di navigazione…
Virgilio
Si tratta di un eccellente
motore di ricerca italiano. Il suo indirizzo è : www.virgilio.it
Virus
Un virus informatico è
un programma in grado di replicarsi da solo, e si creare gli effetti più
disparati, che vanno dalla comparsa sullo schermo di un annuncio fino a
dei danni gravi al software. E’ bene ricordare che:
a – I virus informatici
sono programmi, non possono propagarsi nell’aria o per contiguità
ma solo sui supporti adatti al trasporto di programmi (dischetti, la rete…)
b – Essi possono fare danni,
e gravi, ma solo al software installato. Non danneggiano quindi l’hard
disc o il processore, né i programmi originali su dischetto o CD-rom.
In ogni caso, anche nel caso più disperato, si può cancellare
tutto e reinstallare il software da capo.
c – putroppo gli effetti
sono i più vari, e a volte i sintomi sono molto vaghi e poco significativi.
Questo comporta una certa difficoltà nella diagnosi, che nella generalità
dei casi può venir fatta con ragionevole certezza solo mediante
l’esame del computer da parte di un antivirus.
D – ci sono dei virus molto
strani. Ad esempio, girano da anni e-mail con scritto: se ricevete una
e-mail con questo o quest’altro titolo, non apritela perché contiene
un virus molto dannoso…" e cose del genere. Una e-mail non può trasportare
un virus, il virus consiste proprio nell’inviare molte e-mail che generano
molte e-mail da parte di persone allarmate, le quali scrivono ad amici
e sui newsgroup (vedi) che a loro volta scrivono un sacco di altre e-mail…
Nota: le e-mail non
possono trasportare virus. I virus possono essere invece trasportati dagli
attach, ma questo è un'altra cosa!
E – I virus possono essere
solo programmi, non (ad esempio) documenti di testo. Tuttavia vi sono dei
documenti (come quelli di Office) che possono contenere dei virus chiamati
"macro", e che sono stati inseriti in un set di istruzioni (appunto, le
"macro") che servono a compiere operazioni automatizzate.
F – per proteggere il proprio
computer dai virus che ci sono in Internet, per controllare che non ve
ne siano di già installati, per diagnosticare l’eventuale virus
e per eliminarlo, oggi come oggi conviene sicuramente dotarsi di un buon
antivirus. L’antivirus dev’essere aggiornato periodicamente perché
il suo funzionamento si basa soprattutto nel riconoscere alcuni dati appartenenti
ad una lista di virus noti. Man mano vengono scoperti nuovi virus, la lista
viene aggiornata e i nuovi virus possono essere riconosciuti.
World
Wide Web
L'espressione è spesso
abbreviata nella tre famose "doppia W", e si parla di "WWW". Il World Wide
Web è un sistema complesso, basato su una serie di indici degli
indirizzi in cui si trovano le pagine Web, e su pagine grafiche (pagine
Web) in formato di ipertesto. Ovvero, che permettono di aprire un riferimento
(es. un'altra pagina, un altro sito…) con un semplice click del mouse.
(vedi ipertesto) Le pagine Web (oltre ad essere in forma di ipertesto)
possono anche essere di tipo "multimediale", in quanto possono contenere
testo, immagini, suono, animazioni, filmati e quant'altro. Notate che "possono"
essere multimediali, non necessariamente lo devono essere. L'arrivo del
Word Wide Web ha segnato la grande svolta di Internet dal punto di vista
dell'utilizzatore: "navigare" è divenuto enormemente più
facile di prima. Basta scrivere in una finestrella del browser (vedi) il
nome del sito (es: www.repubblica.it) ed ecco che un sistema di indici
traduce automaticamente questo nome nell'indirizzo numerico IP (es. 194.233.99.6)
ed ecco che nell'arco di qualche istante nel browser viene visualizzata
la pagina Web di Repubblica.
Yahoo.
E’ uno dei più famosi
motori di ricerca, forse il più famoso assieme ad Altavista. La
sua storia è una di quelle incredibili storie all’americana: nel
’94 due studenti misero in rete (per hobby, non per ragioni di studio)
un "elenco di pagine interessanti" che avevano trovato lungo la loro navigazione.
A distanza di soli cinque anni questa lista è divenuto uno dei grandi
colossi dell’informatica, quotato in borsa con cifre stratosferiche. Oggi
è un motore che assomiglia a tutti gli altri, ma mantiene una grande
cura nel gestire la sua formula originaria: ovvero, quella di un indice
per categorie e sotto-categorie. L’utente sceglie insomma un tema cliccando
sopra una parola dentro una lista, appare una sotto-lista dedicata a quel
tema, si può ora scegliere in questa nuova lista, e così
via fino a raggiungere i siti desiderati. Il suo indirizzo è www.yahoo.com.