Per navigare in Internet con un computer 
    preparato e equipaggiato a dovere, 
    basta un doppio click sull'icona 
    "connessione" e un click di conferma. 
    Ma  quando appare  famosa scritta 
    "a connessione a .. durata..." non di rado 
    segue una reazione di smarrimento: 
    verso cosa può navigare un poveretto 
    alla sua prima uscita dal porto ? 
    .
.
.

osa serve per navigare? Un computer, un modem, un collegamento ad Internet (fornito da un provider), il software fornito d’ufficio con Windows ’95, e il settaggio di questo software con i dati che vi vengono forniti da vostro provider. Il programma che serve a navigare è chiamato browser: non credo di doverlo descrivere, perché dovrebbe essere ormai noto a molti, anche a quelli che non si collegano ad Internet. E’ costituito sostanzialmente da due elementi principali : a-una grande finestra entro cui appaiono le "pagine" del sito a cui si è collegati, e b-da una finestrella in alto dove si può scrivere l’indirizzo del sito a cui ci vuole collegare. Tutto attorno a questi due elementi principali vi è una serie di tasti e comandi per compiere varie operazioni di contorno: memorizzare un sito, aprire un file presente sull’hard disc, definire le preferenze di ciascuno...e così via con un corredo più o meno vasto di funzioni accessorie. 
Molti utenti usano il browser in dotazione a Windows ’95/98 ecc, (che sarebbe Internet Explorer) molti altri preferiscono procurarsi Netscape. Netscape ed Explorer sono in effetti i due prodotti che si spartiscono incontrastati il mercato. Entrambi hanno i loro pregi e i loro difetti, spesso di un qualche rilievo ma ancor più spesso si tratta solo di piccole sfumature. Il che confina la loro scelta nel gusto di ciascuno: c’è insomma chi preferisce il primo e chi il secondo. Entrambi -dicevo- hanno i loro pregi : sono completi, ricchi di funzioni, facilissimi da installare. Vi sono poi i loro difetti: sono macchinosi, lenti, di dimensioni elefantiache. I programmi di dimensioni esagerate consumano inutilmente risorse, vi svenano in scatti quando dovete scaricarli da un sito, sono lenti e complicati da usare. Vi può succedere di voler solo dare un’occhiata ad una paginetta HTML scaricata sul vostro hard disc e dover per questo aspettare per mezzo minuto che browser stia a caricare plug-in e palle varie... 

Posso concludere che spesso la concorrenza accanita porta ad aggiungere fronzoli per rendere un programma più completo dell’altro; ma si arriva a dimenticare il buonsenso e cadere nel grottesco. Aggiungete a questo che le ultimissime versioni hanno spesso dei buchi imprevedibili: vi sono release di Explorer che hanno mietuto schiere di vittime, c’è gente che ha dovuto raschiare il proprio hard disc e ripartire da capo... Per tutte queste buone ragioni evitate dunque la trappola della rincorsa affannosa alle ultimissime release. A chi non è esperto io suggerisco anzi di installare una bella versione 3 (sia di Explorer che di Netscape), e di aspettare che diventi obsoleta... a cambiare si è sempre a tempo. 

Vi sono sempre più persone che (passata l’ubriacatura dei fronzoli inutili e "pesanti", sulla falsariga di quel mostro che è diventato Microsoft Word) passano a valutare versioni più "leggere" dei programmi. A questi suggerisco dei browser alternativi, tipo "Opera", disponibile come sempre sui vari siti come www.tucows.com, www.shareware.com o www.windows95.com. 

Ma torniamo alla maggioranza, che preferirà comunque adottare uno dei due mitici programmi Internet Explorer o Netscape Navigator. 

La loro reperibilità e la loro installazione non presenta problemi. Se mai (come si usa al giorno d’oggi) il problema se mai è sradicarli il giorno in cui non li volete più. Parlo naturalmente soprattutto di Explorer (da questo punto di vista i programmi di Microsoft stanno diventando di mese in mese un vero e proprio incubo) ma in diverse circostanze neanche Netscape scherza in dimensioni e complessità nell’uso. 

Per chi fosse proprio nuovo nuovo, ecco in riassunto: 
1-ci si collega ad Internet 
2- si va su uno dei siti che raccolgono software (es. www.tucows.com)
3-si sceglie la pagina dei browser, 
4-si clicca sul nome del browser prescelto e nella sua conformazione prescelta (es. per Win ’95 o per Mac, "completo" o "standard", eccetera.) 
5-Appare una finestra in cui vi si chiede l’ OK per scaricare il programma. 
Se si preme OK inizia il trasferimento sul vostro hard disc, nella cartella che avete indicato quando vi è stato chiesto l’ OK (di solito sul desktop). 
6-Alla fine (a collegamento chiuso) si fa doppio click sull’icona del programma scaricato e inizia l’installazione. Si seguono le istruzioni che appaiono sullo schermo (di solito basta una bella fila di sì...). 
7-Alla fine si fa doppio click sull’icona del programma installato (se si ha Win’95 si può passare dal tasto "avvio" in fondo a sinistra dello schermo, poi si clicca su "programmi" e infine sul browser installato). 

Qualcuno potrebbe porre una domanda legittima: "non è un controsenso parlare di "collegamento" a un sito e poi di installazione del browser ? 
Con cosa si è andati su quei siti se non con un browser ?". 
La risposta è facile: un browser ormai viene dato con qualunque computer, e comunque con qualunque connessione ad Internet. Questa procedura è quella da adottare quando si vuol usare un browser speciale (Opera) un browser diverso (es. Netscape quando si ha installato Explorer) o per gli aggiornamenti (per ottenere Explorer3 quando si ha il 2, il 4 quando si ha il 3, e così via). 
 

I NOMI

Una volta installato il browser prescelto, non resta che collegarsi ad Internet (se il computer è configurato correttamente basta cliccare sull’icona del browser presente in AVVIO-PROGRAMMI) se la connessione non è configurata ci si può rivolgere a un altro articolo) e poi iniziare a navigare. Tutti voi ormai saprete che per farlo si scrive l’indirizzo nella finestrella in alto, dove di norma appare comunque un indirizzo. 

Il browser è composto da due finestre: una grande che occupa quasi tutto lo schermo (dove vengono visualizzate le pagine) e una piccola dove si scrive l'indirizzo. Nella figura, è evidenziata (in blu) l'ultima parte dell'indirizzo scritto o da cancellare per inserirne uno nuovo...

Ad esempio, per andare sul sito di Repubblica si cancella l’indirizzo presente e al suo posto si scrive "www.repubblica.it". Per consultare Secondamano si scrive "www.secondamano.it", per visitare i musei "www.museionline.com". E qui spesso sorge una domanda legittima: "Perché "museionline" ha la desinenza *.com e invece Repubblica ha *.it ?". Perché questa è stata registrata presso l’ente italiano, i musei sono stati registrati invece presso l’organizzazione internazionale. Si tratta dunque di una scelta di chi ha formato il sito. Qui non si approfondirà il meccanismo, per adesso teniamo conto che vi è sia una regola che delle eccezioni. La regola è che i vari organismi hanno una desinenza legata al tipo di organizzazione se questa è americana, e che è invece legata al Paese dove ha la sede se questa si trova fuori dagli USA 

Ad esempio, un’università americana ha di solito la desinenza *.edu (= ente EDUcativo). Una rete (es. quella della NASA) ha di solito la desinenza *.net (=abbreviazione di network). Un ente non-profit dovrebbe avere la desinenza *.org (=organismo), un ente statale (ma ricordiamo che stiamo parlando solo degli USA) dovrebbe avere *.gov (=governativo). Un’azienda o una ditta commerciale dovrebbe avere *.com (=sito COMmerciale). Al di fuori degli USA si usa per lo più adottare una desinenza legata alla nazione. Per cui i siti italiani di qualunque tipo (commerciali, statali o non-profit) dovrebbero essere indicati con *.it, i siti tedeschi con *.d (Deutschland) i siti australiani con *.au, i siti svizzeri con *.ch (Confederatio Helvetica), i siti olandesi *.nl (NederLand), i canadesi *.ca, i francesi *.fr, i finlandesi con *.fi e così via. 

Questo in teoria. In pratica può succedere che un’azienda italiana preferisca registrarsi con la desinenza *.com, per darsi una patina di internazionalità o per qualunque altro motivo abbiano in testa. Capita insomma che queste regole generali abbiano delle grandi eccezioni. Come ci si deve comportare in pratica ? Si possono fare alcuni tentativi. Se non siete sicuri se la NASA sia registrata sotto *.gov o sotto *.net, basta provare a scrivere nella finestrella del browser prima NASA.gov e poi NASA.net e vedere cosa succede. Tenete conto che alcuni siti sono registrati in più modi. Ad esempio, se volete visitare i musei italiani potete scrivere sia www.museionline.com che www.museionline.it. Capita sopratutto che vi siano multinazionali che registrano il nome con *.com per indicare la casa madre, e poi il nome con la desinenza locale per la relativa sede. Ad esempio, se scrivete Sony.com andate sul sito generale della Sony, se scrivete Sony.it andate invece sul sito preparato e messo in linea dalla Sony Italia, con sede a Cinisello Balsamo. In definitiva, tra i vari problemi che incontra il principiante quando si accosta ad Internet, questo non è tra i più gravi. Ma (se una ricerca fatta direttamente dal browser o su un motore di ricerca non vi dà i risultati sperati) ricordate tra le altre cose di verificare la desinenza. 

DOVE DIRIGERSI

Dove si può andare fin dal primo collegamento ? 
Senza dubbio dipende molto dagli interessi individuali di ciascuno. C’è chi ad Internet chiede le notizie finanziarie, chi informazioni tecnologiche. C’è chi vuol litigare a tutti i costi buttandosi nei newsgroup dedicati alla politica, o farsi compatire per i guai che gli arreca Windows ’95 grazie all’omonimo gruppo di discussione. Ci sarà chi è interessato agli effetti della melatonina, chi vorrà conoscere i regolamenti fiscali, o il calendario dei prossimi impegni delle Spice Girls. Eccetera eccetera. Per ciascuno i questi interessi vi è una via da seguire diversa. 

A-Da dove può partire una persona che genericamente vuol guardarsi un po’ in giro? 

Per l’utente generico, propongo qui due suggerimenti. 

1-In primo luogo, date un’occhiata agli indici proposti da ditte o da provider. Ormai molti grossi siti hanno una lista di indirizzi da suggerire. Sono siti sia in Inglese (ad esempio, quello di Netscape) ma anche in italiano. Tra questi, provate a collegarvi ai siti dei vari provider, a partire da quello della Telecom (www.tin.it) fino a quello dei più oscuri: vedrete che anche aziende modeste hanno qualche volta delle liste di indirizzi veramente buone. 

2-In secondo luogo, anche alcuni motori di ricerca hanno delle liste che costituiscono una vera miniera non solo per il principiante, ma anche per l’utente esperto. Invece di collegarsi a Yahoo (www.yahoo.com) per cercare un nome, ci si può collegare per navigare nei suoi eccellenti indici, e si ha a disposizione una quantità enorme di notizie. Anche i motori italiani (es. Virgilio, all’indirizzo www.virgilio.it) hanno spesso degli indici per categoria (salute, tecnologia, meteo...) entro cui uno può cercare quello che vuole. A loro volta alcuni provider hanno dei buoni motori di ricerca orientati al loro sito, oppure riportano sia i motori relativi al loro sito sia i motori classici. Ad esempio, se vi collegate a Mclink (www.mclink.it) potete effettuare sia una ricerca all’interno che trovare le finestre collegate a motori come Altavista o Yahoo. 

B-Se invece avete qualche interesse speciale, ecco altri due suggerimenti che vanno al caso vostro. 

1-Primo. Cercate i siti di enti o associazioni che hanno a che fare con l’argomento che desiderate approfondire. Ad esempio, se cercate un indirizzo di una università straniera, provate a far scorrere i siti di una qualche università che ha un buon sito. Ad esempio, quello della Bocconi (www.uni-bocconi.it). Se cercate indirizzi con argomento economico, provate a collegarvi con il sito di una camera di commercio o con quotidiani come il Sole 24 ore (www.ilsole24ore.it). Se questa ricerca non dà i frutti sperati ( o non vi viene in mente alcun ente, quotidiano o associazione relativa al vostro argomento) potete sempre far ricorso al secondo suggerimento. 

2-Che sarebbe l’uso dei motori di ricerca in senso classico. Vi è una certa difficoltà che sconcerta i principianti: non tutti i motori di ricerca funzionano allo stesso modo, e accattano la stessa sintassi. Ma i motori più comuni come Altavista, Yahoo ecc. funzionano in modo abbastanza intuitivo: bastano un paio di regolette per fare dei lavori egregi. Qui non mi dilungherò perché la sintassi della ricerca esula dagli scopi di questo articolo. Vi suggerisco solo due regole: a-mettete più di una parola unita dal segno + (più) per cercare i documenti che contengono tutte le parole che immettete, e b-scrivete in minuscolo. Il minuscolo abilita il motore a cercare i nomi sia in minuscolo che in maiuscolo. Questo fatto spiega molti insuccessi dei principianti. Scrivere "Vitamine" non consente di trovare tutte le pagine che contengono "vitamine". Mentre scrivere "vitamine" cerca sia "Vitamine" che "vitamine". Ricordate anche di scrivere i nomi nei vari generi e numeri (es. una ricerca con "vitamine" e una con "vitamina") e in lingua (provate anche "vitamin"). L’ altra regola suggeriva di immettere più parole con il segno più. Ad esempio, se scrivo il mio nome (lorenzo fratti) troverò tutti i documenti che contengono anche una sola delle sue parole. Troverò ad esempio anche le citazioni relative ad un affresco che raffigura S. Lorenzo o cose del genere. Se invece metto il nome e cognome uniti dal + (e quindi scrivete "lorenzo+fratti") , il motore cercherà i documenti che contengono solo tutte e due le parole insieme. Quindi, l’affresco con S. Lorenzo non verrà visualizzato perchè nel documento manca la parola "fratti". Se scrivete ad esempio "music" è probabile che il vostro schermo sia inondato di migliaia e migliaia di indirizzi che riguardano un po’ tutto, dalla musica preistorica fino alla musicoterapia. Se scrivete "classic" troverete una miriade di siti che contengono dalla Coca Cola classic fino alle giacche per uomo. Se scrivete le due parole spaziate normalmente non fate che peggiorare la situazione: si aggiungono semplicemente le migliaia di siti della prima parola alle migliaia della seconda! Se aggiungete il più (ovvero, se scrivete "music+classic") dovreste limitare la ricerca alla sola "musica classica". Anche così il risultato sarà eccessivo, e avrete bisogno di aggiungere altre parole per selezionare ulteriormente i risultati: ad esempio, potete scrivere "music+classic+midi" o "music+classic+symphonic". Andate avanti ad aggiungere ( o escludere) qualche parola e in breve diventerete dei segugi abilissimi, vi farete la mano e saprete destreggiarvi in molte circostanze. 

LA GESTIONE DEGLI INDIRIZZI 

Andando in giro a zonzo o in modo mirato si fanno a volte delle scoperte molto eccitanti. Troverete siti che vorrete ritrovare ancora, siti che aggiornano di tanto in tanto i loro argomenti, siti tanto vasti che è impossibile leggere in una sola volta e siti da consultare solo al momento opportuno, quando se ne presenta la necessità ; ad esempio, un elenco di leggi o un calendario di eventi. In tutti questi casi è necessario saper ritrovare un sito senza rifare tutta la ricerca che magari vi è costata delle ore di navigazione. Il Cielo sa come è difficile scrivere l’accidentato nome di molti siti su un taccuino, e ritrovarli al momento opportuno. Non di rado incontrerete siti del tipo "www.aol.com/members/ElyseChky/archiv/log/12-2/somatostatin.htm" Una cosa da spararsi. Meglio memorizzare questo sito con un bel "taglia ed incolla" dentro un file di testo, ad esempio, selezionando col mouse l’indirizzo trovato (nella finestrella di Netscape o Explorer), premendo poi i tasti control+C e poi andando in un file di testo (ad esempio, in un file vuoto creato con wordpad) e premendo i tasti Control+V. 
Ma il metodo principe per poter gestire al meglio gli indirizzi sta nella loro memorizzazione nel "bookmark". E’ un’operazione piacevole e rapida, che in breve tempo diverrà naturale: quando siete su una pagina che vi pare interessante, basta portare il cursore sui comandi in alto sul browser, cliccare su "bookmarks" e poi su "add to bookmarks" oppure "aggiungi a preferiti". O (sistema ancor più semplice per gli utenti di Netscape) quando si è in una pagina interessante si preme la combinazione di tasti Control+D. Tutto qui ? Tutto qui. Quando si clicca di nuovo su "bookmarks", ecco che la finestra è divenuta diversa: sotto il tasto che è stato premuto ecco il nome del sito che abbiamo "memorizzato". Basta cliccare qui per ritrovarlo; naturalmente, quando siamo collegati ad Internet. Memorizzare un sito con questo sistema è facile e piacevole; in breve tempo il nostro bookmark (potremmo considerarlo il nostro "taccuino dei siti", in quanto la parola "bookmark indica un "segnalibro") rischia di diventare un fila chilometrica entro cui ritrovare un indirizzo diviene un’impresa ardua. Possiamo anche temere che la nostra lista vada persa, e potremmo desiderare di usare il bookmark di un amico, che magari ha trovato un sacco di siti che noi dovremmo cercare da capo. La gestione dei bookmarks in effetti facilita molto la vita ai navigatori, anche se purtroppo pochi si dedicano alla sua buona manutenzione. Per prima cosa, occorre dire che un bookmark è una raccolta di indirizzi che corrisponde ad un file HTML contenuto nella stessa cartella in cui vi è il programma Netscape. E’ insomma un file come quelli che ottenete quando salvate sul vostro computer una pagina trovata in Internet. E -come queste pagine- può essere aperto nel browser. Provate a farlo, andando su "apri"(sempre dall’interno di Netscape) , e poi indicando il percorso dove si trova il file(esempio c:/programmi/communicator/Netscape3.0...) Se non lo trovate, cercatelo con la funzione "trova" che appare quando premete col mouse su AVVIO, e poi immettendo nella finestra della ricerca un nome tipo "bookm*.*". Questo file (come tutti gli altri files) può essere copiato, salvato su un dischetto, conservato come copia di sicurezza o portato a casa di qualcun altro. Se lo mettete in un altro computer, potete cancellare il bookmark presente e sostituirlo con quello nuovo. Ma -caso ancor più interessante!- potete aggiungere gli indirizzi del nuovo bookmark a quelli preesistenti. Per fare questo (sempre dentro Netscape) basta premere i tasti Control e B insieme: ecco che appare una finestra con la quale si può gestire tutto quanto. Grazie ai tre comandi presenti sopra (FILE-EDIT-ITEM) è possibile fare di tutto: importare un altro bookmark (ad esempio, presente sul disco A), creare una cartella entro cui porre i vostri indirizzi in modo ordinato (ad esempio, una cartella per le novità informatiche, una per i siti di informazione (quotidiani, meteo e riviste) una per i siti di divertimento, eccetera. Dalla finestra con l’elenco è possibile cliccare su un singolo indirizzo, e "copiarlo" dentro un’altra cartella con il solito sistema del Control+C e Control+V. E’ possibile cancellare dei doppioni o gli indirizzi non più attivi, semplicemente selezionandoli e premendo CANC, si può cambiare il nome delle cartelle (col solito F2 quando la cartella è selezionata), e così via, gestendo insomma questi indirizzi in maniera molto avanzata. Alla fine l’elenco disordinato può risultate una bella fila di cartelle con sottocartelle e dentro i siti in ordine alfabetico (ottenibile con il comando SORT). Quando sarete un pochino esperti di HTML, potrete anche tentare di editare a mano il file HTML direttamente, ma in fondo questo non è necessario: con i comandi forniti e lavorando dentro la finestra può essere fatto tutto quel che serve, compresa l’aggiunta di siti non ancora visitati (da digitare a mano quando li trovate -ad esempio- su una rivista), si può allegare ad un indirizzo una descrizione abbastanza particolareggiata, e così via. 

Un buon bookmark in fondo è un patrimonio notevole, frutto di esperienza e spesso di ore ed ore di ricerche. E’ un po’ come la vostra rubrica di indirizzi o numeri di telefono: frutto di una vita di amicizie e conoscenze. Quando trovate un esperto nel settore che vi interessa, provate a chiedere se è tanto gentile da cedervi il suo bookmark in dischetto o via Internet. Può darsi che rifiuti, come quei cuochi che rifiutano di far uscire le loro ricette più preziose. Ma se accetta potreste trovarvi dopo poco tempo ad essere voi stessi degli esperti in quella materia dove avete trovato i siti migliori !

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Se siete capitati su un sito interessante e volete memorizzarlo, potete metterlo facilmente tra i "preferiti". In Explorer, basta cliccare sulla parola  PREFERITI (è la scritta sulla prima riga in alto sullo schermo, un po'  a destra) e poi su AGGIUNGI A PREFERITI. E la pagina su cui siete è gia bella e che memorizzata!
 


Ma come si fa poi a ritrovarla? Anche qui è una cosa molto semplice: se si clicca sull'icona con la cartella gialla (con la scritta PREFERITI). Sulla sinistra appairià una lista con un elenco di pagine memorizzate. Basta cliccare su quella preferita...
In questa finestra è possibile anche spostare i vari siti memorizzati "trascinandoli" da una cartella all'altra. E' una cosa che non è sempre facile fare al primo collegamento, magari ci si riesce  dopo un po' di pratica...
 
 


 

Con  Netscape la procedura è un po' diversa. Si clicca su SEGNALIBRO (a destra in alto) e poi su AGGIUNGI SEGNALIBRO. 
Lo stesso menu (richiamato cliccando su SEGNALIBRI ) può servire a richiamare le voci memorizzate (si veda l'elenco). 
L'aggiunta di una voce ai SEGNALIBRI può essere fatta facilmente anche premendo i tasti Control e (mentre si tiene premuto) premendo anche B ( Control+B ).
 

 

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