LE DIETE DISSOCIATE


Tutti i dietologi sono convinti che si può dimagrire se si mangia poco o nulla.
Non tutti i dietologi sono convinti che sia meglio dimagrire in questo modo:
ovvero, solo riducendo le calorie.Vi sono molti esperti che considerano
il sacrificio (anche psicologicamente) eccessivo. Come si può chiedere ad 
una persona di non mangiare quanto desidera ( di quanto sente il bisogno) 
per il resto dei suoi giorni? Sono state studiate delle diete alternative, o (tra le 
più interessanti) delle diete che non tengono conto solo delle calorie totali, 
ma anche del tipo di cibo che si sceglie, e della sua distribuzione nei singoli pasti.
 
Nelle pagine di questo sito viene esposta principalmente la “dottrina ufficiale”, ovvero un insieme di principi che possono apparire assodati. Tuttavia voglio anche dire che -in questo campo- vi sono molte cose che non quadrano. Non si riesce bene a comprendere perché sia così efficiente il metabolismo di certe persone, e che sia così inefficiente in altre. In termini più chiari, anche invocando le diversità ormonali, psicologiche, eccetera, non si capisce perché vi siano persone che mangiano a crepapelle e non ingrassano, e persone che ingrassano -per così dire- solo a sentir l’odore dei cibi. 
Queste cose poco chiare sono come un invito a nozze per chi ogni giorno inventa una cura miracolosa per l’obesità. 
Se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori, e in mezzo a delle sciocchezze, in mezzo a vere e proprie ciarlatanerie, in mezzo a espedienti pericolosissimi per la salute, vi sono anche delle diete interessanti che “contestano” la teoria classica delle calorie. 
Si tratta spesso della contestazione di uno dei due o tre punti cardinali esposti sopra: molti affermano che non si deve fare una dieta equilibrata, ma una dieta che non porta tutte le componenti insieme. 
Tra queste diete vi è una scuola formata da persone molto serie, che non vuol sentir neppure dire che la propria dieta non è equilibrata: essi sostengono che la loro dieta è equilibratissima, ma che non necessariamente associa tutti i componenti dell’alimentazione nello stesso pasto. In altre parole, essi suggeriscono di non associare i glucidi, i protidi e i grassi nello stesso pasto; ed essendo queste diete contro questa associazione, ecco che esse vengono dette “diete dissociate”. 

Il ragionamento che fanno questi dietologi è molto serio, e val la pena di riproporlo. 
Essi sostengono che l’uomo è l’unico animale che mangia nello stesso pasto una grande varietà di cibi tutti insieme. E’ molto probabile che tutti gli altri animali si cibino a più non posso di carne quando trovano un animale da mangiare, di bacche di un certo tipo quando incontrano un certo frutto maturo, eccetera. Non succede mai che mangino alla stessa ora, nello stesso pasto, sia bacche, che carne, che latte, che verdura... e poi la sera ancora le stesse cose, e poi il giorno dopo... 

Badate bene che essi non contestano che al corpo servano tutti gli elementi (come invece sostengono -ad esempio- i vegetariani), ma dicono che è importante (oltre che la quantità) anche il momento della loro introduzione. 
In mezzo a tanti pareri, vi sono degli autori che propongono i divieti più strampalati (ho sottomano un articolo in cui si vieta di mangiare la verdura insieme alla frutta) altri autori che mi pare abbiano scritto dei libri pieni di ovvietà (evitate i grassi, mangiate molte fibre, poco vino e poco cioccolato...) insomma, di rimedi miracolosi fino ad oggi non ne ho visto: ho incontrato solo alcune persone che mi sono sembrate un po’ fuori di cotenna ed altre che dettano consigli con un grande buon senso, ma senza nulla di miracoloso. 
Sono naturalmente disposto a cambiare idea non appena troverò qualcosa che mi convinca fino in fondo: per ora mi limito a farvi presente che vi sono molte diete “dissociate” che sono molto serie ed interessanti, basate su dei presupposti scientifici indiscutibili, e che magari hanno un “plus-valore” dovuto a questo alternarsi di elementi. Vi sono naturalmente altre diete sciocche ed altre di cui posso garantire di sicuro una cosa sola: che sono dannose alla salute. 

Tanto per non essere più generico di tanto, vorrei citarvi un caso che secondo me appartiene alla categoria delle diete strampalate e una che appartiene alle ovvietà. 

Ecco il caso di una dieta strampalata: qui non v’è che l’imbarazzo della scelta. 
Prendo a caso la pubblicazione “salute e natura” in cui in un articolo dedicato all’obesità si danno 13 consigli tra i quali “usate i grassi con parsimonia” (qualcuno crede che per dimagrire serva calcar la mano col burro?) altri misteriosi “non mangiare mai alimenti che danno origine a reazioni metaboliche acide” (quali sarebbero queste reazioni metaboliche acide? Boh? E come fa un lettore di questa rivista a saperlo? Non si sa, non lo si dice...) oppure un po’ strani: “i meloni vanno consumati da soli”. 
Su tredici consigli uno è dedicato ai meloni... Vabbè, cito un articolo tra i tanti, e vi garantisco che non è neppure il peggiore. Questa è un po’ sconclusionata ma almeno innoqua, per altre diete ci sarebbe da denunciare chi le pubblica per attentato alla salute pubblica, o per abuso della credulità popolare... 

Secondo caso, quello di una dieta semplicemente dettata dal buon senso: il signor Montignac (ex dirigente francese di una casa farmaceutica americana) ha scritto un libro che pare sia stato un best-seller in Francia una decina di anni fa, e che è anche stato tradotto in Italia da un medico. E’ stato pubblicato da Artulen Italia. 
Sotto un’apparente vena di contestazione, si danno in fondo dei consigli molto ovvii: molta verdura, molto pesce, niente pasta, niente pane, molte fibre, poco vino... Insomma quello che è in grado di dire ogni persona di buonsenso. 

nota:
DISTINGUI BENE
1 Alcuni sostengono che per dimagrire occorra mangiare un po’ di tutto, in maniera accuratamente bilanciata, mettendo insieme tutto ciò che serve ma in modo da portare a poche calorie es. dieta bilanciata
2 Altri dicono che per dimagrire occorre eliminare certi cibi, nutrendosi solo di altri cibi, o di un solo cibo: ad esempio, solo minestre, solo patate, eccetera, per un certo periodo. 
3 Altri ancora dicono che non bisogna seguire nè la prima direttiva nè la seconda: occorre bilanciare i cibi ma non contemporaneamente (nello stesso pasto) nel tempo, mangiando ad un pasto solo verdura, in un altro solo carne (es. più verdura) in altri solo un’altra cosa, ecc. ecc. 
Spero sia chiara le differenza tra il secondo metodo (che consisterebbe nel “creare una carenza” di un certo elemento nutritivo che limiterebbe anche l’accumulo degli altri) con il terzo metodo, che si propone di fornire tutti gli elementi ma intervallati nel tempo.

 
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