le basi di fisiologia per lo sportivo... L’EFFICIENZA DELLA RESPIRAZIONE Vi sono degli insetti che hanno una respirazione molto efficiente:
immettono aria da una parte e la emettono dall’altra. Nel corpo umano sia
l’ingresso che l’uscita dell’aria avvengono attraverso una sola conduttura
(la trachea, che si affaccia all’esterno con la bocca e il naso). Immaginiamo che quella parte delle vie respiratorie che non è
in grado di effettuare lo scambio gassoso (trachea, bronchi, ecc) abbia
una capacità di 150 centimetri cubi.
Il paragone è impressionante: facendo dei respiri profondi si usa il 97% dell’aria, con un respiro superficiale il 70%! Ne consegue che anche a parità di aria ( o di ossigeno) che entrano ed escono dalla bocca e naso, si ha una ventilazione dei polmoni superiore se glia tti respiratori sono profondi. Si ha una ventilazione peggiore se questi atti respiratori sono superficiali, anche se frequenti; anzi, vorrei dire proprio perchè sono frequenti, in quanto per ciascuno di essi si moltiplica quella consistente parte di aria che non viene impiegata in modo utile. Osserviamo la figura. L' ampolla simboleggia l'apparato respiratorio. Le vie aeree superiori come il naso, la trachea, i bronchi...sono schematizzate come un rettangolo, e i polmoni veri e propri sono l'espansione tondeggiante sotto. Accanto vi è una specie di cilindro con una certa quantità di aria (in rosso). Se l'aria che va e viene dall'apparato respiratorio (come a sinistra) è molto poca, perchè l'atto respiratorio è superficiale, l'aria non arriva ai polmoni. Si può respirare due, dieci o cento volte al minuto: l'aria entra e esce ma è tutta fatica sprecata e la persona muore. Se (come nel caso 2) l'aria che viene inspirata ad ogni respirazione è uguale alla capacità delle vie aereee, la persona muore, perchè non arriva ai polmoni dove avviene lo scambio di ossigeno. Anche qui aumentare il numero di respirazioni al minuto non serve a niente. Se (come nel caso 3) le respirazioni sono abbastanza profonde da
fare entrare e uscire una quantità di aria superiore alla capacità
delle vie aeree, un po' di quell'aria ( e più precisamente quella
che eccede la capacità delle vie aeree) entra in contatto con gli
alveoli dei polmoni, e il suo ossigeno può essere ceduto ai polmoni. Se infine (caso 4) le respirazioni sono profonde, ecco che si ha
il massimo di efficienza: ad ogni respirazione una notevole quantità
di aria viene a contatto con i polmoni (che sono quasi del tutto pieni
di aria nuova) .
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