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IL
BMI
ovvero
il metodo più in voga per valutare il sovrappeso
Si
è detto che molte persone contestano il peso come punto di riferimento
per dire se una persona è grassa o meno. Ed hanno perfettamente
ragione. Tuttavia la valutazione del peso resta un metodo molto semplice
e in fondo un obeso pesa sempre di più di una persona magra.
Ho
esposto in queste pagine i vari metodi tradizionali più diffusi
per valutare se il proprio peso è “normale”, sopra o sotto la media.
Negli
anni ’90 per valutare se si pesa troppo o troppo poco si è andato
affermando sopra gli altri metodi quello del “BMI”. La sigla BMI sta per
“indice della massa corporea”.
Questo
valore si calcola conoscendo il peso e l’altezza, e si valuta il risultato
su una tabella composta in base all’età.
regola
Il
BMI si calcola dividendo il peso misurato in kg
per
l’altezza della persona (in metri) al quadrato.
esempio:
se
una persona è alta 1,90, e pesa 90 Kg, si calcola il suo BMI elevando
1,90 al quadrato (1,90 x 1,90 = si ha 3.61. Dividendo 90 per 3,61 si ha
24,9, approssimiamo a 25. Ora che sappiamo il BMI, lo si confronta con
una tabella, e si sa se si ha o no una massa corporea normale.
Ecco
la tabella:
sotto i 14 anni
15-18
anni
19-24
anni
25-34
anni
35-44
anni
45-54
anni
55-64
anni
sopra
i 65 anni |
15
18
19-24
20-25
21-26
22-27
23-28
24-29. |
Nel caso della persona dell’esempio, si tratta di persona che non ha bisogno
di diete se ha più di 25 anni. Sono dati che vanno presi con un
po’ di criterio, e questo è un BMI giusto anche per chi è
adulto, sopra i 18 anni.
esempio.
Proviamo
ad immaginare che vi sia una persona alta 1.79 e con 93 Kg di peso.
Qui
abbiamo (1.79 x 1.79 =) 3.2 circa. Dividendo 93 per 3.2 si ha un BMI di
29.
Osservando
la tabella, si vede che è un buon parametro solo se si riferisce
a una persona al di sopra dei 50 anni, è un BMI non ottimale se
si ha una persona tra i 20 e i 50.
Anche
in questo caso ricordo di prendere il dato ottenuto con la solita elasticità:
nn è che uno (appena compie 35 anni) il giorno dopo può aumentare
di un chilo, e poi un chilo o due sopra o sotto i dati forniti non hanno
un grande significato.
Occorre
anche considerare che molto conta la struttura corporea: a parità
di statura vi sono persone di natura slanciate e persone più tozze,
non si può creare uno stampino dentro cui tutti debbano stare per
forza.
nota1
:
mi
hanno scritto alcuni visitatori, lamentando di non riuscire ad ottenere
dei dati credibili. Quasi sempre non hanno notato che occorre usare l'altezza
in metri e non in centimetri: quindi, si deve calcolare il quadrato di
1,75 o di 1,80, e non 175 o 180!
In
un caso è stato calcolato male il quadrato: ricordo che per ottenere
il quadrato occorre moltiplicare un numero per se stesso. Quindi, in questo
caso, si moltiplica l'altezza (in metri) per lo stesso numero.
nota
2
molte
persone calcolano anche giusto, ma si lamentano che il BMI è
lontano da quello che si aspettano, o non pare loro ragionevole. Occorre
ricordare ancora una volta che il peso, il grasso, il volume, ecc di ciascuno
va valutato in ciascun caso, è impossibile impostare una regola
valida per tutti.
E'
però utile aver un punto di riferimento, che è costituito
da BMI. Dev'essere chiaro che non si può pretendere di adattarlo
alle proprie idee.
Detto
questo, occorre anche dire che in molti casi una persona sta benissimo
con qualche chilo sopra il proprio BMI, e questa considerazione a sempre
tenuta presente: infatti la "massa corporea" può anche essere
costituita da una costituzione generale pesante (ossa, ecc) e da una massa
muscolare notevole. Anche il BMI insomma non corrisponde al grasso,
ma alla massa.
IL
BMI viene calcolato correttamente con la formuula descritta sopra. se si
vuol ottenere provvisoriamente un calcolo **approssimativo** prima
di buttarsi a fare dei calcoli, cliccare qui!
IL
TIPO DI OBESITA’
Nel
valutare se una persona è obesa o meno, val la pena di verificare
anche il rapporto tra le circonferenza tra vita e fianchi. Il rapporto
ottimale è di 0.95 per gli uomini e 0.85 nelle donne: le donne hanno
la vita più stretta e i fianchi più larghi. Si misura per
questo la circonferenza alla vita, e poi si misura la circonferenza più
in basso, in corrispondenza delle anche: dividendo il primo valore per
il secondo si ha questo rapporto.
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