Quindi, è necessario porre comunque una media, e tenere semplicemente conto che i fagioli dichiarati 90 possono andare da 80 a 100 KCal, che i pomodori dichiarati 20 possono andare da 15 a 25, e così via. Occorre insomma abituarsi a pensare agli alimenti come a delle "classi": la carne rossa è su questo ordine di calorie, i farinacei (pane bianco, pane di segale...) su quest'altro ordine, eccetera. Non ha molto senso abituarsi a pensare che l'abbacchio può avere 102 Kcal o il vitello 105: è ridicolo pensare che qualche KCal di differenza ogni etto di carne possa fare ingrassare o dimagrire. Anche perchè conta più come è condita e quanta se ne mangia che l'1% di differenza nella materia originaria. 

Ancora una volta ricordo che alcuni alimenti sono molto insidiosi perchè (pur avendo un valore calorico basso) si tende a mangiarne in quantità superiori rispetto ad altri alimenti considerati delle bestie nere. E' il caso di certi legumi, proprio come i fagioli, le lenticchie o il mais. Il pane ad esempio può accompagnare semplicemente degli altri alimenti, e senza accorgersene se ne può mangiare due o tre etti in un giorno. A circa 300 KCal può dare 600-900 KCal. Qualcosa che potrebbe assomigliare ad una confezione di cioccolato. Eppure mangiare una intera tavoletta di cioccolato è considerata da molti un eccesso enorme, mentre alcuni panini che accompagnano il pasto no. Con questo non voglio di certo demonizzare il pane, che può essere un alimento che "riempie" e (nella giusta misura) molto utile. 

Voglio dire che occorre fare i calcoli non sulla variante meticolosa dell'alimento o analizzare in modo ridicolo la sua composizione (vi sono tabelle dietetiche che riportano il valore calorico dei tartufi o delle spezie, come se uno mangiasse 100 grammi di pepe o tartufo d'Alba) ma sul complesso delle cose che ci sia abitua a mangiare giorno dopo giorno, nel loro insieme, puntando alla loro media, senza eccedere in pignoleria né in approssimazione, perché' anche in questo caso si potrebbe comporre una dieta che apporta un 20-30% in più rispetto a quello che ci si illude di introdurre. 

In ogni caso, per far fronte alle centinaia di richieste giunte, ecco una seconda versione della tabella con i contenuti in calorie. Si noterà che cambiando tabella cambiano anche radicalmente i valori: si è scelta una fonte attendibile e scientificamente credibile, ma la varietà degli alimenti in commercio. le usanze locali (es. nella preparazione dei formaggi) e i metodi di analisi possono introdurre queste differenze.