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Quanta acqua serve al giorno?
E’
abbastanza intuibile che il consumo di acqua aumenta o diminuisce con lo
stile di vita. Un atleta che si allena intensamente spende più acqua
di quando sta in poltrona a leggere il giornale. Passando a quantificare
la spesa, un individuo ha bisogno di 1ml di acqua per ciascuna Kcal di
spesa energetica. Di questa acqua vi è una certa quota (50-100 ml)
che viene eliminata con le feci, e poi vi sono le altre due spese maggiori,
quella dovuta alla sudorazione e alla respirazione (il vapore del fiato)
quantificabile tra i 500 ml e il litro, ancor di più la perdita
dovuta all’urina, attorno al litro o sopra il litro, che nella persona
normale è limitata solo dalla quantità d’acqua che si beve
in eccesso.
Naturalmente
questi sono i valori di riferimento, molte patologie alterano anche significativamente
la situazione. Ad esempio una diarrea grave può arrivare a far perdere
oltre 4 l di acqua. La perdita d’acqua dovuta a questa causa ha causato
nei secoli una vera e propria strage di bambini, è difficile quantificare
le milioni e milioni di morti che si sarebbero potuti evitare se si fosse
potuto porre una semplice flebo d’acqua con un pizzico di sali.
Quando
si ha la febbre si da spesso un consiglio: quello di bere molto.
Ed è un consiglio prezioso, in effetti ogni grado centigrado di
febbre aumenta di circa 200ml il bisogno di acqua. Quindi una febbra anche
modesta (alcuni decimi di grado) può aumentare il bisogno di acqua
giornaliero di circa un litro, ma è importante notare che questo
litro va aggiunto in più, oltre all'acqua necessaria normalmente.
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Quanta energia serve?
L’equazione
di Harris Benedict indica quante calorie vengono richieste per vivere da
una persona con il metabolismo regolare, e viene usata come punto di paragone
per i metabolismi alterati.
Essa
è:
uomini:
B = 66 + (13,7 * P) + (5 * H) – (6,8 * A)
donne:
B = 655 + (9,5 * P) + (1,8 * H) – (4,7 * A)
B=
il valore del metabolismo basale
*
= è il segno di moltiplica (X)
P
= è il peso in kilogrammi
H
= l’altezza in centimetri
A
= gli anni d’età
Questo
è il dispendio a riposo assoluto: aumentando l’attività
si deve aggiungere un quota supplementare che va dal 30% (attività
fisica moderata) al 100 % (attività fisica intensa).
Anche
qui la febbre aumenta le necessità di energia: circa il 13% in più
ogni grado di febbre. Quindi, un malato con 39 di febbre ha bisogno di
circa un quarto di energia in più rispetto a quando è sfebbrato.
Vi
è una miriade di patologie che alterano la necessità di energia:
aumenta il bisogno in caso di traumi, di stress, scottature gravi, di malattie
che non consentono di sfruttare a pieno gli alimenti. Vi sono alcuni di
questi casi in cui si deve quadruplicare l’energia introdotta con la dieta
per permettere un apporto calorico normale.
Altre
informazioni sul calcolo nelle pagine dedicate al metabolismo.
Sul bisogno di energia vi sono diverse altre pagine.
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Di quante proteine si ha bisogno?
Le
proteine sono costituite da amminoacidi, che possono essere considerati
i “mattoni” per costruire il nostro corpo e effettuare le riparazioni necessarie.
Gli amminoacidi essenziali sono diversi, e sono necessari in quantità
variabili ma tutto sommato non troppo dissimili. Non è necessario
introdurli nel rapporto esatto, perché il corpo ha una grande capacità
di trasformazione e di sintesi. Per la precisione i costituenti essenziali
delle proteine sono nove: istidina, leucina, isoleucina, fenilalanina,
metionina, lisina, valina, treonina, triptofano. Quest’ultimo in particolare
non è contenuto nelle proteine vegetali, e s dice che per ottenerlo
è necessario ricorrere ad alimenti di derivazione animale (carne,
uova, latte…) La quantità di ciascun amminoacido essenziale –come
si diceva- variabile, e va dai 250 mg al grammo al giorno, o poco
più. In definitiva, dovrebbe bastare una media di 50 grammi di proteine
al giorno. In realtà le cose sono un po’ più complesse, perché
non tutte le proteine contengono amminoacidi essenziali al 100%, e quindi
(facendo un paragone con altri campi) hanno una diversa “resa”. Quindi,
si hanno alimenti con maggiore o minore “biodisponibilità” o “valore
biologico”. Questo significa che se è vero che molti alimenti contengono
proteine, non tutte queste proteine sono uguali, o meglio non tutte hanno
la stessa resa.
In
generale quelli con proteine di maggior biodisponibilità sono gli
alimenti di origine animale (uova, carni..) mentre quelli con minor biodisponibilità
sono patate, carote, cereali in genere, dalla pasta al riso. I legumi (fagioli,
piselli, lenticchie, ecc) sono in una posizione intermedia, ed hanno quindi
dei valori interessanti. Ne consegue che in apparenza chi deve ridurre
le calorie dovrebbe preferire proteine meno efficienti (cereali). Ma è
un ragionamento pericoloso, perchè in generale le proteine danno
una quantità di energia modesta, mentre gli zuccheri n forniscono
di più, e i grassi svettano anche sugli zuccheri. Quindi, non si
può immaginare di mangiare molti cereali, che contengono proteine
relativamente poco disponibili, ma contengono molto amido e quindi molto
zucchero. O –peggio ancora- ricorrere alle proteine del burro, delle noci
o della frutta secca che sono tra gli alimenti più calorici che
vi siano a causa del loro alto contenuto di grassi. Meglio a questo punto
150 grammi di carni magre, che hanno proteine molto disponibili ma una
quantità di calorie relativamente bassa, anche se in 150 grammi
di noci v sono le proteine sufficienti per una giornata. Il discorso è
analogo quando si ha bisogno di ricostituire l’organismo (es. ci si sta
allenando, si sta recuperando o di sta crescendo). Invece il discorso è
diverso quando si vuole impostare una dieta ipocalorica generica: si può
tener conto che i legumi hanno la capacità di dare un senso di pienezza
allo stomaco fornendo sia una quantità notevole di zuccheri (amido)
che di proteine, senza ricorrere a quegli alimenti che forniscono sì
proteine ma con un valore energetico elevato (es. tuorlo d’uovo, ecc).
Ma
quanta è alla fine la necessità di proteine? Di solito si
parla di 0,6 grammi per kilogrammo di peso corporeo. Una persona di 75
Kg ha quindi bisogno di meno di 50 gr di proteine pure. Ovvero, gli bastano
le proteine contenute in 200 grammi di carne, oppure in 150-200 grammi
di formaggio… Notate che parlo delle proteine contenute SOLO in 150 gr
di formaggio o di carne, le altre proteine che si introducono con un contorno,
un po’ di pane o con un po’ di erutta sono in più!
Ricordo
ancora una volta che vi possono essere dei bisogni aumentati in caso di
malattia, stress, allenamento, ecc., ma una persona normale inserisce con
una dieta varia e leggermente ipocalorica una quantità di proteine
sufficienti. Le proteine necessarie vengono utilizzate per costruire cellule,
ormoni, ecc. Quelle in eccesso vengono utilizzate per produrre energia
in forma di zuccheri. Ecco il motivo per cui anche alimentandosi con carne
magra si può ingrassare, quando questa fosse mangiata in grande
quantità. In modo simmetrico, nel caso in cui si introducano meno
proteine di quelle che servono, esse possono essere in parte sintetizzate
o se le condizioni di nutrizione decadono, si provvede a demolire il corpo
per ottenere energia. Ecco il motivo per cui le persone denutrite perdono
muscolo.
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