IL DIABETE DI TIPO 2
L'ALTERNATIVA
I
COSTI
LA
PRECISIONE
1-lunedì
19 gennaio 1988 provo ad effettuare un prelievo
ad alcuni pazienti diabetici. Provo ad esaminare il sangue con due machinette
differenti, a ottengo tre risultati differenti. Allora chiedo ad un paziente
di usare il suo sangue per tre macchinette, e (dalla stessa persona nello
stesso istante) ottengo: 108, 112 e 139. Quale dei tre è il valore
giusto? 108 è un valore ai limiti della norma, io suggerirei al
paziente di andare avanti così. Se fosse 139 direi invece al paziente
di darsi da fare, secondo me è un valore che invece sarebbe da correggere
. Purtroppo non so cosa dire, perchè... il paziente e la situazione
è la stessa! Non c'è da stare molto allegri.
2-La
cosa mi pare preoccupante, e allora alcuni
giorni dopo (mercoledì 21 gennaio 1998) provo a fare una glicemia
sulla stessa persona, in due laboratori diversi di Milano, di cui uno è
quello dell'Istituto S.Raffaele. Riscontro i dati con il Glucometer Elite
della Bayer. Risultati: 22/1
ore 9.30 A:M:Pacini 106
22/1
ore 9.50 Glucometer Elite Bayer 0.95
22/1
ore 10 S.Raffaele 107
3-Conclusioni.
Se le misurazioni della glicemia oscillassero dentro un 10% potrei anche
considerare la cosa accettabile. In fondo la differenza tra 106/110 e 107/105
non è molto significativa, almeno per un paziente che sa già
di essere diabetico.
Quella
che vi ho portato è solo un'esperienza tra le mille che ho fatto,
e che mi porta a dare un suggerimento: se
scegliete di usare una macchinetta per l'auto-controllo della glicemia,
non fidatevi sempre e solo dei risultati di quella.
RACCOMANDAZIONI
A
fronte all'incertezza nella precisione delle analisi, si suggeriscono alcuni
espedienti perchè nessuno di voi vada avanti anni convinto di avere
dei valori glicemici che invece risultano errati, con grave pregiudizio
della vostra salute. I consigli sono quelli
di una verifica della glicemia, ma anche di una verifica (ogni tanto) del
metodo usato confrontandolo con altro tipo di misurazioni... In particolare:
1-All'inizio
delle vostre auto-misurazioni fate due o tre esami in laboratorio (es.
uno alla settimana) controllando allo stesso giorno e alla stessa ora il
risultato della vostra macchinetta.
2-E
poi -ogni tanto, ad esempio una volta al mese o ogni tre mesi- fate una
verifica in laboratorio, che vi confermi che tra i controlli che fate voi
e quelli fatti in laboratorio vi sia una certa corrispondenza. Potete così
tenere conto che i valori della vostra macchinetta sono (ad esempio) sempre
un po' più alti o più bassi del valore reale.
3-Vi
raccomando di tener contro delle diverse tecniche usate dai vari laboratori.
Nel libretto di istruzioni della vostra macchinetta ci sono i valori normali
del glucosio per la tecnica usata nella vostra
macchinetta specifica, sui fogli che vi vengono
dati dal laboratorio vi sono i dati relativi ai valori rispetto alla loro
tecnica.
MISURARE
LA GLICEMIA IN CASA
La
glicemia non è il
solo indice che deve tenere presente chi è affetto da diabete di
tipo 2.
Spesso
la glicemia non è che uno dei parametri che valutano la situazione,
assieme (ad esempio) all'assetto lipidico.
(vedi la pagina dedicata agli esami
di laboratorio).
Ma
la misura della glicemia resta naturalmente un parametro molto utile, che
indica ad esempio l'efficacia della dieta o (ancora di più) dell'effetto
dei farmaci. Misurare la glicemia è una cosa che non costa molta
fatica: ci si reca al mattino e a digiuno in un qualunque laboratorio di
analisi e si fa un prelievo. Dopo mezza giornata (nei casi più favorevoli)
o alcuni giorni (alla peggio) si può passare a prendere il risultato.
La
glicemia può essere misurata anche in casa. Oltre ai 1-vantaggi
economici (le striscie costano, ma costano
sempre meno dei ticket) molti diabetici sono spinti ad usare questo metodo
per la sua grande
2-comodità
(non si perde tempo ad andare al laboratorio, fare le pratiche, non si
deve uscire di casa per tornare a prendere i risultati...) e (sopratutto!)
per la sua
3-immediatezza:
il risultato è pronto immediatamente. E la verifica può essere
fatta nel preciso istante in cui si sceglie di farla: a qualunque ora e
in qualunque circostanza. Si può rivelare così se vi sono
picchi e buchi nell'arco della giornata, prima o dopo i pasti, di giorno
o di notte... e ogni qual volta viene il dubbio di essere in una situazione
particolare per quel che riguarda i livelli di glicemia. Quindi, una maggior
4-flessibilità,
ovvero la possibilità di un più ampio numero di applicazioni
possibili.
Misurare
la glicemia in un laboratorio costa attorno alle 15.000 lire. Se si va
a fare la coda dal medico per la prescrizione, o comunque anche se si usa
l'esenzione che è dovuta ai diabetici, la misura delle glicemia
costa sempre 6000 lire. Con cinque o sei misurazioni in laboratorio ( o
con il costo di una dozzina di tiket) si può comprare una macchinetta
per misurare la glicemia in casa.
Occorre
poi comprare una scatola di strisce reattive, ma (misurazione dopo misurazione)
i costi dopo un po' si ammortizzano.
Alla
fine, misurare la glicemia in casa costa sempre meno che farlo in laboratorio.
Quasi
ogni paziente diabetico (anche molto anziano) ha imparato molto bene ad
usare la macchinetta per misurarsi da solo la glicemia. Ma quasi ogni paziente
diabetico mi chiede prima o poi: "ma siamo sicuri che i valori misurati
siano giusti?". Costoro mi pongono una domanda molto difficile, perchè
nell'ambito della precisione degli esami di laboratorio se ne vedono di
tutti i colori.
Qui
dovrei aprire una pagina lunga e dolorosa, ma vi annoierei con un sacco
di descrizioni meticolose. Per portarvi un esempio di quel che può
succedere, vorrei portarvi tre esempi.
LE
LETTURE SONO:
(valore
massimo indicato come riferimento:110)
(valore
massimo indicato come riferimento: 105)
Notate
che i due laboratori usano due standard diversi, per cui la glicemia del
paziente è nella norma secondo la società Pacini s.rl., mentre
è leggermente fuori norma (pur avendo un valore assoluto quasi identico)
per il S.Raffaele. Il glucometer rappresenta tuttavia lo scarto maggiore
rispetto a entrambi. I valori di 106, 0.95 e 107 appaiono dunque un po'
più vicini di quanto non siano in realtà, dove sono più
diversi. Oltre a questo, occorre considerare che la misurazione del glucosio
sul siero, sul plasma, sul sangue intero e sul sangue capillare hanno una
certa percentuale di diversità; ma se le cose fossero secondo i
risultati descritti sopra, ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo,
e potremmo restare soddisfatti.
Anche
il risultato del glucometer (se stesse in queste proporzioni con i dati
di laboratorio) rappresenterebbe comunque un buon punto di riferimento.
Ma
che dire di quella macchinetta che mi aveva dato 139 quando lo stesso Glucometer
che si è cimentato in questo confrtonto mi aveva dato 108?
Si
potrebbe dedurre da questa esperienza che di alcune macchinette ci si può
fidare, di altre meno.
Vi
do questi suggerimenti in modo del tutto disinteressato (non collaboro
con alcun laboratorio nè vendo macchinette) e vi metto in guardia
perchè non vorrei che -attratti dalla grande comodità ed
economicità delle macchinette- finiate per controllare dei valori
del tutto teorici che nella realtà non hanno molto a che fare con
la vostra glicemia reale...
TEST
GLUCOMETER
ELITE
E'
un oggetto molto piccolo, sta comodamente anche nel taschino di una giacca.
Il suo costo è ragionevole, usa una batteria che dura a lungo. Sulla
sua precisione non posso dire molto, vale il discorso generale: mi risulta
a tutt'oggi difficile valutare quale sia il metodo più preciso,
anche dopo aver fatto prove e verifiche con procedimenti di laboratorio
a non finire. ..
Utilizza
una specie di piccole "strisciette" rigide e trasparenti, contenenti il
reattivo (vedi la figura sotto) che si inseriscono nella macchinetta, e
poi si appoggiano sulla goccia di sangue. Il sangue viene assorbito automaticamente
Quando il sangue raggiunge l'elettrodo, inizia a partire (ancora in modo
automatico) il conteggio dei due minuti per la misurazione: i secondi appaiono
sul display, e quando il dato viene visualizzato un segnale acustico avvisa
l'utente che il dato è pronto.
Vi
è la possibilità di memorizzare alcune misurazioni precedenti,
una dopo l'altra, inserendo un apposito "finto-elettrodo".
In
conclusione, quasi tutte le operazioni sono automatizzate: basta inserire
la st riscia nel corpo dell'apparecchio, pungere il dito, appoggiare la
goccia di sangue sulla striscia ed attendere.
La
gestione delle tarature è invece un po' complicata, meglio avere
a portata di mano il libretto perchè ci si dimentica come si deve
fare. A complicare un po' le cose occorre ricordare che ogni volta si inizia
una nuova scatola di striscie, bisogna inserirne una fornita nella scatola
che "tara" l'apparecchio per quel lotto di striscie.
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LIFESCAN
"ONE TOUCH"
Più grande della
macchinetta della Bayer presentata qui a sinistra, il "Lifescan" della
Johnson ha vantaggi e svantaggi. Il concorrente è probabilmente
più igienico e più facile nella manutenzione. Per contro
il Lifescan ha un'elettronica migliore, in grado di memorizzare automaticamente
le misurazioni, di fornire delle medie statistiche sulle ultime misurazioni,
ecc.
La tecnica d'uso è
molto simile: si inserisce la striscia nell'apposito vano, si aspetta che
la macchinetta dia l'OK, e si appoggia il dito con la goccia di sangue
su un cerchietto presente sulla striscia.
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LA PAGELLA
nota:
le
foto sono state scattate nel gennaio 1998 sull' esemplare effettivamente
utilizzato per questo test, grazie alla collabor azione di un paziente
diabetico che si è prestato alla misurazione. |
LA
PAGELLA
nota:
le
foto sono state scattate nel marzo 1999 sull'esemplare effettivamente utilizzato
per questo test, grazie alla collaborazione di un paziente diabetico che
si è prestato alla misurazione. |
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