i tipi di diabete
 
 
Il “diabete” può assumere delle forme molto diverse tra di loro, al punto che secondo alcuni 
queste forme potrebbero essere considerate delle malattie distinte. 
Le uniche cose che accomunano i vari tipi di diabete sono 
a-l’aumentato tasso di glucosio nel sangue, e 
b-alcune delle cosiddette “complicanze”, ovvero problemi a varia organi ed apparati:
vasi sanguigni, occhi, reni, eccetera. 
Anche il meccanismo con cui si instaura il diabete è probabilmente differente. 
Dico “probabilmente” perché non è chiaro fino in fondo il meccanismo con cui si sviluppa 
questa malattia (sopratutto nella “versione” detta “dell’adulto”).
In realtà sentirete ogni tanto qualcuno affermare: "ormai è assodato, vi è un fattore z" 
oppure: "ormai non si discute: vi è un effetto tossico del glucosio"... 
In realtà capita che a certi congressi vi sono delle conclusioni che sembrano probabili, 
anzi sembrano da prendere per buone. 
Ma sono messe in dubbio dai risultati del congresso successivo...

In ogni caso, senza entrare in diatribe e parentele, 
il diabete viene oggi sempre diviso in (almeno!) due grandi forme:

   
1
il diabete giovanile, o di tipo I, o 
“diabete magro”. 

ETA’ 
Insorge in soggetti giovani (bambini o ragazzi), che si presentano magri e indeboliti, da cui il nome “magro”.

SINTOMI
La malattia compare di solito in modo molto evidente: i bambini dimagriscono nonostante che mangino molto, hanno una sete intensa, urinano molto, si stancano e sono molto deboli. In alcuni casi la malattia si manifesta con crampi addominali o addirittura con sintomi di chetoacidosi come precoma, ecc.

GLI ESAMI
La glicemia è molto aumentata, l’insulina è diminuita.

LA CURA
In genere viene trattato con insulina. La somministrazione dell’ormone fa regredire i sintomi in modo vistoso. Accanto all’insulina è importante osservare una dieta che impedisca di avere dei picchi di glicemia e dei “buchi”, degli abbassamenti che possono essere molto pericolosi. Infatti questi soggetti vanno incontro facilmente al cosiddetto “coma diabetico”. Si dice in altre pagine di questo sito che il corpo umano è molto sensibile alla diminuzione di glucosio nel sangue: vi sono soggetti che non si accorgono che questo raddoppia o si triplica, mentre basta che si si dimezzi perché si vada incontro al coma. In questi soggetti non si deve dunque pensare di “abbassare il glucosio nel sangue” e basta, ma si deve pensare a “mettere sotto controllo” il glucosio, impedendo che salga ma anche che scenda troppo. 

3
il diabete “intermedio”. 
Vi sono diverse altre forme di diabete, costituite dalla diversa combinazione delle due forme presentate qui sopra. In particolare, il diabete di tipo II (dell’adulto) tende a “forzare” la produzione di insulina, e le ghiandole che la producono tendono dopo un po’ ad esaurirsi. 
Questa diminuzione di insulina non va confusa con quella provocata dal diabete di tipo I: il meccanismo con cui si instaura la diminuzione dell’insulina non è lo stesso. 
Nel primo caso si ha probabilmente la distruzione delle cellule che producono l’insulina; ciò causa il diabete e l’aumento della glicemia. Nel secondo caso sarebbe l’aumento della glicemia che causa l’ “esaurimento” delle cellule che producono insulina. 

2
il diabete dell’adulto, o di tipo II, o 
“diabete grasso”. 

ETA’ 
L’età in cui nasce questo tipo di diabete è maggiore rispetto a quella in cui compare il diabete di tipo I. Sorge nell’età adulta, quasi sempre dopo i 40 anni.

SINTOMI 
Al contrario del caso precedente, qui l’inizio è molto subdolo, e probabilmente vi sono persone che per tutta la loro vita non si sono accorte di essere diabetiche. In molti casi i sintomi (sempre molto vaghi) sono costituiti da senso di debolezza, il paziente si accorge magari che urina molto, che ha sete, che tende a bere moltissima acqua, e così via. A volte si ricorre al medico per del prurito, altre volte perché vi è una caduta della potenza sessuale nell’uomo o l’insorgenza di frigidità nella donna. In altri casi ancora ci si accorge della malattia solo perché insorgono già alcune delle sue “complicanze”: una diminuizione della vista, un’inizio di gangrena ad un dito del piede, e così via. Si comprende dunque che non vi è una norma: qualcuno si accorge abbastanza presto del diabete da qualche lieve sintomo, qualcun altro si accorge della malattia per caso, durante un esame di controllo, altri si accorgono del diabete quando ha già iniziato a produrre delle “complicanze”, e solo a causa di queste. Queste manifestazioni del tutto differenti tra di loro rendono molto difficile diagnosticare il diabete, anche se per verificare se c’è o meno basta un esame di laboratorio molto semplice ed economico (anche pagandolo a prezzo pieno in un laboratorio privato costa di solito meno di una pizza o di un paio di aperitivi al bar).

ESAMI 
All’inizio il tasso di insulina nel sangue è normale o leggermente aumentato. La somministrazione di insulina in questi pazienti è inutile. Per questo viene chiamato anche diabete del tipo “non-insulino-dipendente”. La glicemia (=la percentuale di glucosio nel sangue) è molto elevata anche a digiuno. Si diagnostica comunque il diabete quando si ha un tasso di glucosio nel sangue superiore a 120g/l (naturalmente a digiuno).

LA CURA
La terapia di questo tipo di diabete è molto difficile: si abbassa il tasso di glicemia adottando una dieta o dei farmaci, e sopratutto sperando che in questo modo si allontanino le “complicazioni” terribili del diabete.

E' infatti ancora discusso se le cure allontanano o meno le "complicanze": probabilmente per alcune complicanze si ha anche una diminuzione dei problemi, in altri casi no. Davanti a questo quadro incerto ( e alcuni studi contradditori) non resta che seguire scrupolosamente le cure che si hanno a disposizione:insomma, si fa quello che si può.

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