------------------------------------------------------------ | E' migliore un’immagine grande vista da lontano o una piccola
guardata da vicino?
Non è possibile misurare in laboratorio il “gradimento” di un’immagine rispetto ad un’altra; come si fa di solito con alcuni dati tecnici. E necessario scegliere un gruppo di spettatori, mostrare loro immagini diverse con caratteristiche diverse, e registrare i giudizi che danno su ciascuna. Se gli spettatori sano stati selezionati bene, e sano in un numero sufficiente, gli errori o le scelte dovute a caratteristiche di un singolo individuo si compensano tra loro, e si ottiene un risultato che può essere considerato corrispondente a quello dato dalla stragrande maggioranza delle persone. La NHK (la televisione pubblica giapponese) ha condotto un esperimento abbastanza approfondito sui parametri che fanno giudicare “buona” o “cattiva” un’immagine. Alcuni spettatori sano stati invitati in una saletta per esprimere dei giudizi. I risultati sono stati raggruppati in quattro gradi: si parte da un livello zero, si attribuisce un +1 al giudizio “un po’ meglio”, il valore +2 al giudizio “decisamente meglio”, e – 1 a “un po’ peggio”. Si sano provati a combinare cinque diversi rapporti tra larghezza e altezza delle immagini, e ciascuno di questi e stato mostrato in quattro diverse dimensioni; 1’immagine più piccola era di 2000 cm‘, quella più grande era di 16.000 cm‘. In altre parole, si e voluto verificare se un’immagine più grande era giudicata migliore, e se questo giudizio era influenzato o meno dalla forma di questa immagine; ossia dal suo rapporto base/altezza. Il risultato è molto interessante, ed è riassunto nella figura 4. Il primo dato che balza all’occhio e che più' un’immagine e grande, più viene giudicata gradevole.
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Fig.
1
La
dimensione reale ed apparente.
Uno schermo
di grandi dimensioni posto lontano, può occupare la stesso campo
visivo di uno schermo più piccolo, ma più vicino. Non ha
dunque importanza la sola grandezza assoluta di uno schermo, ma conta anche
la distanza da cui viene guardato. Nella figura, due diversi schermii,
di diverse dimensioni, occupano la stesso spazio soggettivo (campo visivo)
davanti ad un soggetto. Quindi, hanno due dimensioni ma hanno la stessa
dimensiona apparente
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Fig. 2
Un esperimento della NHK:
gli osservatori sano stati messi in una posizione, dalla quale potevano
vedere con la stesso angelo di visione sia un monitor professionale da
17 pollici, sia una videoproiezione su uno schermo più lontana,
ma più grande. Le preferenze sano andate all'immagine più
grande, anche se la definizione dei due schermi era uguale, e quindi quella
dello schermo grande appariva peggiore.
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Fig.
3
L'angolo
di visione
L'angolo
di visione: I'angolo di visione è in rapporto alle dimensioni della
schermo e alla distanza con I'osservatore. L'angolo aumenta sia all’aumentare
delle dimensioni del teleschermo (B) sia quando la spettatore si avvicina
(C). Diminuisce se diminuiscono le dimensioni della schermo, o se la spettatore
si allontana.
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Fig. 4
Rapporto tra dimensioni e forma dello schermo. Tutti gli schermi generano una sensazione soggettiva di immagine migliore quando il rapporto tra base e altezza si aggira sul rapporto 3:5. Lo schermo più grande genera una sensazione migliore anche se la forma viene appiattita ulteriormente (raggiunge un rapporto 3:6). Appiattendo ulteriormente il rettangolo costituito dal teleschermo, la sensazione peggiora, e I'immagine può essere perfino giudicata più scadente di quella del teleschermo usato oggi (3:4). |
Fig.
5
La
qualità dell'immagine in funzione del numero di righe televisive.
La riga
rossa indica il giudizio espresso dagli esperti aumentando il numero delle
righe di uno schermo di grandi dimensioni (16.000 em'). Le righe blu, gialla
e verde indicano il giudizio espresso nello stesso modo, ma davanti a schermi
progressivamente più' piccoli.
I due schermi
di dimensioni minori non si avvantaggiano significativamente dall'aumento
di queste righe. Solo gli schermi più grandi traggono beneficio
dall'alta definizione.
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Fig. 7
Valutazione della qualità generale di un'immagine. Gli esperti hanno giudicato
varie immagini, di dimensioni differenti e con un numero di righe convenzionali
(non televisive) differenti. I giudizi più positivi riguardano la
schermo più grande, con circa 800 righe convenzionali. I giudizi
sano tanto più negativi quanta più scendono le dimensioni
delle immagini. Anche in questo studio viene dimostrato che un’immagine
piccola non migliora se si passa alla miglior definizione, ovvero se si
aumentano le righe con cui e disegnato lo schermo. Nel grafico, la distanza
di osservazione e espressa in numero di volte I'altezza della schermo.
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(seguito) Le righe del grafico (ciascuna delle quali indica una diversa grandezza
dell’immagine) scorrono infatti quasi parallele, e sano tanto più
in alto (verso il massimo della preferenza) quanto più corrispondono
ad uno schermo grande.
Distanza
e dimensione
A questo punto, sorge pero un’obiezione: non è
tanto importante la dimensione assoluta dello schermo, ma il suo rapporto
con la distanza dell’osservatore. Ad
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Fig.
8
Relazione
tra la larghezza di banda del segnale di crominanza e qualita del colore.
In uno studio
della NHK si dimostra che aumentando la larghezza della banda dedicata
al segnale di crominanza (la componente della trasmissione televisiva contenente
le informazioni sul colore di ciascun punto del teleschermo) aumenta anche
la qualità generale del colore. Le linee che salgono indicano un
giudizio migliore espresso dagli esperti, man mano (andando verso destra)
aumenta la banda di questo segnale.
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La massima definizione
è ancora oggi appannaggio delle diapositive 24x36. II cinema professionale
e I'alta definizione hanna un numero di dettagli molto simili.
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(seguito) te; e qui cominciano i problemi, perche numerosi test soggettivi indicano
che qualunque immagine video è sgradevole
ad una distanza inferiore ai due metri. A poca distanza dallo schermo
si vedono maggiormente vari difetti che sano minimizzati da lontano.
1000
righe non bastano
I due schermi piu grandi tuttavia diven-tano subito graditissimi se
si aumenta anche il numero di righe oltre un certo valore (700-1000 righe).
Lo schermo piu grande (di 16.000 em') subisce poi un ulteriore giudizio
positivo se le righe passano a valori piu elevati. Riteniamo questo test
malta importante: vi si dimo-stra che le famose mille righe dell’alta definizione
servono a ben poco se non sono accompagnate da uno schermo di dimensioni
adeguate. Il grafico in fig. 7 e anche piu eloquente, da questo punto di
vista. E stato realizzato con un procedi-mento simile al precedente, elaborando
un’immagine tratta da pellicola con un computer, e chiedendo a quattordici
tecnici televisivi di esprimere il loro giu-dizio sul risultato globale:
ossia sulla qualita dell’immagine.
Qualità
a confronto
Una proiezione con pellicola a 16mm corrisponde cioè ad una definizione
televisiva di circa 700 linee.
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dove | distanza rilevata | angolo rilevato |
spettatore al cinema, seduto nelle prime file | 0.9 volte l'altezza dell'immagine | 58 gradi |
spettatore al cinema, seduto a metà sala | 3.3 volte l'altezza dell'immagine | 17 gradi |
spettatore davanti ad un Tv da 20" a due metri di distanza | 6.3 volte l'altezza dell'immagine | 10 gradi |
spettatore al cinema, seduto in fondo alla sala | 6 volte l'altezza dell'immagine | 9.5 gradi |