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RIPRENDERE
L'AUDIO
Siamo in un mondo dove
certamente viene dato più peso al video che all'audio. Le tecniche
di ripresa sonora costituiscono a volte una sorpresa (tutti assorbiti
come si è dal problema delle sole immagini), ma con l'andare del
tempo divengono molto importanti . Non di rado l'audio diviene il vero
cardine su cui vengono montate le riprese video; e questo non solo nel
caso in cui si registri un concerto o una manifestazione musicale. L'ossatura
della ripresa può essere rappresentata dall'audio anche in cerimonie
e manifestazioni in cui il ritmo del racconto viene scandito dai tempi
della parola o della musica. L'esempio tipico è quello di un matrimonio,
in cui non sono certo le parole ad adattarsi alle immagini, ma sono le
sequenze e le zoomate che si devono adattare alla celebrazione, ed in particolare
si tempi dell'audio. Ma gli esempi sono numerosi, e a volte insospettabili:
vengono ritagliate sui tempi dell'audio anche certe cronache e documentari.Per
la ripresa audio ci si può avvalere del microfono in dotazione con
tutte le videocamere amatoriali. Ma naturalmente si possono sempre utilizzare
uno o più microfoni aggiuntivi, che (a seconda degli apparecchi
usati) sono da inserire nel videoregistratore, da mettere al posto del
microfono della videocamera o da collegare all'apposito ingresso, e così
via.
La registrazione sonora di un evento comprende tre casi: Anche nel terzo caso? Si, succede spesso anche nel terzo. Questo può essere rappresentato ad esempio una ripresa sportiva, la cui colonna è data sostanzialmente da un commento. Ma ve la immaginate una partita allo stadio senza il rumore della gente? Partiamo ora dal caso in cui si possano disporre dei microfoni sul set; in chiesa per la cerimonia, nella sala da concerto, eccetera. . Si può fare una ripresa stereo, una ripresa a due piste utilizzando quelle stereo, una ripresa con microfoni speciali tipo la testa artificiale. Un metodo semplice per la ripresa del set in stereofonia risale agli anni '30, ed è il metodo Blumnein. |
Due metodi di ripresa stereo, utili sia per registrare una sola sorgente sonora (ad esempio, un chitarrista) ,un fronte sonoro ampio o addirittura immergersi in un ambiente (uno stadio o una foresta). |
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Viene ancor oggi largamente impiegato anche da enti radiotelevisivi. E' particolarmente adatto ad ambienti ben trattati acusticamente, come sale da concerto o studi radiotelevisivi. Consiste nell'impiegare due microfoni bipolari (che privilegiano il suono che proviene anteriormente e in qualche modo quello posteriore, mentre mettono in ombra i suoni che arrivano di lato). Questi microfoni vengono posti sullo stesso piano, con le capsule vicinissima ma che "guardano" verso l'esterno, in modo che tra di loro vi sia un angolo compreso tra i 90 e i 120 gradi. L'apertura dell'angolo può essere regolata ad orecchio, ascoltando il risultato in prova, ed aggiustando l'apertura in modo che il suono risulti con un fronte sonoro abbastanza ampio (altrimenti si provvede ad aprire l'angolo) e tuttavia senza un senso di "vuoto" al centro (altrimenti si chiude l'angolo) che XY, ed ha l'enorme vantaggio di minimizzare lo sfasamento del segnale audio dovuto al tempo del percorso. Il punto cruciale della ripresa stereo consiste nel fatto che al microfono
destro il suono arriva "sfasato" rispetto a quello sinistro.
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I
vecchi microfoni erano bidirezionali, in quanto erano costituiti da una capsula aperta davanti e dietro magari sospesa ad un cerchio con delle molle ( ne avrete visti nelle vecchie foto). Ancor oggi i due metodi danno entrambi buoni risultati, con una buona separazione stereo e ottima spazialità. Nelle immagini, i cerchi indicano le zone di massima sensibilità del microfono bidirezionale (A anteriore e P posteriore) il metodo
Blumnein
il
metodo Faulkner
L'altra
tecnica molto usata è quella detta |
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