Ormai è febbre: l’alta definizione è un “plus” che fa vendere schermi, lettori DVD da salotto e perfino lettori portatili. I problemi sorgono con dischi e lettori…


Gli schermi “ a definizione migliorata” sono ormai tra i best seller nei negozi e centri commerciali. Ma se gli schermi vanno alla grande, l’utente comune si incaglia nel ginepraio dei dischi e dei lettori.
In mezzo alle compatibilità di vario genere è salita sulla ribalta soprattutto la diatriba tra i due formati di alta definizione: l’HD-DVD (spinto da Toshiba) e il Blu-Ray di Sony. Attorno a questi due poli si sono aggregate molte aziende con varie alleanze più o meno convinte.

Stando così le cose l’utente può essere salvaguardato solo offrendogli “compatibilità”. Che è ricercata in due direzioni: 1-sul versante dei lettori 2-sul versante dei dischi.

1-La cosa più interessante è senza dubbio la possibilità di produrre macchine in grado di leggere tutti gli standard. E’ quanto avviene oggi con molti formati audio/video: molti lettori di dischi presenti nei computer sono in grado di leggere dischi audio e video differenti tra loro. In modo simile sono stati presentati lettori in grado di leggere sia HD che “blu ray”. E’ la strada battuta dal colosso LG, Roxio, LaCie, ecc.


-> Alcuni osservatori hanno lamentato che questa soluzione potrebbe risultare costosa. Ma in quest’ambito i prezzi sono destinati sempre a scendere, ed è probabile che tra qualche tempo il costo di un lettore “onnivoro” non si discosti troppo da quelli di un solo standard.

2-L’altra soluzione (prospettata da Warner, ovvero un produttore di software) sta nel produrre dei dischi che contengano sia il programma in HD che Blu Ray.


-> La soluzione ha il vantaggio di consentire la visione a tutti coloro che hanno un lettore dei due diversi standard. Ma naturalmente ha anche degli svantaggi, primo tra i quali il fatto che lo spazio disponibile per un programma deve venire suddiviso tra i due programmi incompatibili tra loro.