ELEMENTI DI ELETTRONICA
parte II
LE ONDE RADIO,
LE ONDE LUMINOSE
E AUDIO
cap.1
le onde in generale Nel mondo dell'elettronica si incontrano spesso le cosiddette "onde"; siano esse le onde acustiche, luminose, le onde radio, ecc. Le "onde" sono di solito compressioni e decompressioni dell'aria, che
a seconda della loro natura, velocità e delle loro dimensioni fisiche
hanno delle proprietà molto differenti. Cio' che caratterizza un'onda
(sia essa un'onda del mare o un'onda elettromagnetica) è sopratutto
una coppia di elementi: 1.la frequenza. E' un numero che indica quante
onde vi sono al secondo. Se vi sono due onde al secondo si ha una frequenza
di 2 Hz, se si hanno 100.000 onde al secondo si ha 100.000 Hz. E' un concetto
fondamentale e non troppo difficile: immaginate di "vedere" quante onde
vengono generate in un secondo, siano esse onde praticate nell'acqua o
nell'aria. Queste onde possono essere più o meno "veloci", e quindi
si misura il numero di onde al secondo. In secondo luogo, queste onde possono
essere più o meno grandi. Vi sono i cavalloni marini e le piccole
onde create da un sasso che cade in uno stagno. Si può misurare
la dimensione fisica dell'onda, prima di tutto misurando la sua lunghezza,
ovvero la distanza tra un'onda e quella successiva. In secondo luogo si
può misurare la sua ampiezza, ovvero la distanza tra l'avvallamento
e la cresta. Frequenza, ampiezza e lunghezza d'onda definiscono abbastanza
bene il comportamento di un'onda.
Ne consegue una legge importante: la lunghezza d'onda è inversamente proporzionale alla frequenza. Man mano aumenta la frequenza (il numero di onde) diminuisce la lunghezza
dell'onda. Man mano l'onda diventa più lunga, per mantenere la
stessa velocità deve diminuire la frequenza. |
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le onde si misurano in Hz (Hertz). Indica quante onde di qualunque tipo vi sono al secondo. Quindi, due onde al secondo corrispondono a 2 Hz, 200.000 onde al secondo corrispondono a 200KHz, due milioni di onde al secondo corrispondono a 2MHz. |
cap
2
le onde radio le onde radio sono una famiglia di onde chiamate spesso anche "hertziane". Come ogni onda (comprese quelle del mare) hanno una lunghezza d'onda (in pratica, corrisponde alla loro dimensione fisica) e una frequenza (quante onde vi sono al secondo). Le onde radio si spostano tutte alla medesima velocità, che è quella della luce, ed è quella massima che si riesce a trovare nel nostro mondo, ovvero 300.000 Km al secondo. E' stato detto sopra che le onde radio (avendo la stessa velocità) quando sono molto frequenti (ne passano molte ogni secondo) devono essere brevi. Quando ne passano poche al secondo (a parità di velocità) devono essere più "lunghe". Quindi, la lunghezza d'onda è un valore all'inverso rispetto alla frequenza. Ne consegue che un'onda ad alta frequenza (esempio, a 2 milioni di onde al secondo) è di dimensioni più piccole di una a frequenza più bassa. E una frequenza maggiore ha dimensioni ancora minori. Le onde radio molto lunghe (nell'ordine dei metri o addirittura decine di metri) sono in grado di attraversare ostacoli naturali, montagne, eccetera. Quindi, le emissioni radio a frequenze relativamente basse e con onde lunghe arrivano molto lontano. Le emissioni radio con frequenze più elevate ( quindi, con lunghezza d'onda più corta) si propagano invece praticamente solo in linea retta: se incontrano una montagna, un palazzo od un ostacolo qualunque si arrestano o vengono riflesse. In pratica, le onde radio più elevate (quelle usate -tanto per capirci- per inviare i canali televisivi o per qualunque trasmissione da satellite) si propagano " a vista": dove l'occhio è in grado di "vedere" viaggiano, dove la vista viene ostacolata da qualche ostacolo si fermano. In mezzo a questi due estremi vi sono naturalmente delle onde con delle caratteristiche intermedie. le onde luminose si comportano in effetti come queste onde radio dalle dimensioni molto piccole. Le onde luminose tuttavia hanno delle lunghezze d'onda molto più piccole delle onde radio. Quando avrete a che fare con rice-trasmittenti che fanno uso di onde molto corte, sappiate dunque che avrete a che fare con apparecchi molto direttivi, che trasmettono e ricevono in linea retta, e aggirano gli ostacoli con difficoltà. D'altra parte l'uso di onde corte incrementa la possibilità che qualcuno ascolti la vostra conversazione. Negli ultimi decenni si è scelto sempre di adottare delle frequenze più elevate, e quindi le tipiche emissioni radio e televisive di questi ultimi anni sono basate su frequenze enormemente più elevate di quelle impiegate nelle prime trasmissioni radio o televisive. |
Un'onda (di qualunque tipo, e quindi anche un'onda sonora) è caratterizzata da alcuni parametri che la caratterizzano. Il primo è la lunghezza d'onda, ovvero la lunghezza fifica dell'onda. Qui viene misurata la distanza tra una cresta e l'altra. Una distanza maggiore corrisponde ad una lunghezza maggiore, e viceversa. | |||||
L'altra
caratteristica è data dall'ampiezza, ovvero dalla distanza tra il
punto più alto e il punto più basso. Qui sotto (in "a") vedete
un'onda che cambia frequenza (tra una cresta e l'altra vi è una
distanza differente) ma che cambia anche in ampiezza, in quanto le singole
onde sono più o meno distanti dal centro. L'ampiezza corrisponde
al volume. Un'onda piatta (senza ampiezza9 è senza volume, quindi
crrisponde al silenzio, Un'onda con una grande ampiezza corrisponde ad
un volume elevato.
Cosa succede quando si alza o si abbassa il volume di un amplificatore o di una radio? Le onde mantengono la stessa forma, solo che sono più o meno "ampie". In B vedete che il suon è lo stesso, solo che è riprodotto ad un volume più basso. |
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Lo schema qui a fianco mostra entrambe le carattersitiche delle onde che abbiamo visto fin qui. L'onda più in alto ha la stessa lunghezza d'onda di quella in basso, ma ha un volume più basso. | |||||||
Le
onde sonore come quella in alto, rappresentano una sola nota. Ad esempio,
si ha il terzo "la" presente sulla tastiera di un pianoforte quando si
ha hanno una frequenza di 440 Hz, ovvero, quando in un secondo vi sono
440 onde complete. Ma nel canto, nella voce, nei suoni vi possono essere
delle variazioni di ampiezza e di frequenza. Ad esempio, ci può
essere il passaggio da una nota bassa ad una più acuta (ad esempio,
quando inzia a suonare una sirena) o un aumento o diminuzione
di volume interno alla musica (ad esempio, in un "crescendo"). In questo caso non si ha uan sola nota ad un solo volume come nell'onda in alto, ma si ha un aumento della frequenza (vi sono più onde in un secondo, come in b) oppure un aumento o diminuzione dell'ampiezza (in c si vede unadiminuzione del volume del suono). |
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la
modulazione
Ma come viene trasportato un segnale audio o video su un'onda radio? Le onde audio hanno una frequenza molto inferiore a quelle radio che le devono trasportare. Ecco allora che si usa l'onda audio (vedi figura) per "modulare" un'onda radio. Nel primo caso esemplificato dalla figura si vede una modulazione in ampiezza (AM). Nel secondo caso, si vede una modulazione in frequenza. In pratica, l'onda audio cambia la frequenza (il numero di onde al secondo) a seconda se l'onda audio sale o scende. La modulazione in frequenza è spesso abbreviata in FM (dall'inglese Frequency Modulation). E' un sistema molto più complicato della modulazione in ampiezza, ma offre vari vantaggi: l'onda ha sempre le stesse dimensioni, cosa che consente l'ottimizzazione dell'antenna ricevente, e poi la trasmissione è meno sensibile alle interferenze, e il segnale è meno disturbato. Le emissioni televisive si propagano dunque in linea retta: questo spiega
perchè vi sono così tanti ripetitori e perchè le antenne
vengono messe in alto sui tetti: si diceva che la propagazione è
in qualche modo "a vista", e quindi dall'alto dei tetti si "vede meglio"
il trasmettitore che non a Terra.
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l'antenna
Yagi,
la direttività e le interferenze Ecco lo schema di una
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Un'antenna di questo
tipo
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cap.3
le onde luminose Non si entrerà qui nel discorso sulla natura della luce. Ipotizziamo
per pura comodità che la luce sia formata da onde. Le onde luminose
possono essere dunque definite quel particolare tipo di onde
che (quando colpiscono il nostro occhio) generano la sensazione di luce.
Vi sono delle onde che generano questa sensazione con una lunghezza d'onda
più o meno lunga. Le onde più corte hanno un colore violetto,
quelle con la lunghezza d'onda maggiore sono viste come rosse. In mezzo
(con lunghezze d'onda intermedie) vi sono gli altri colori: il giallo,
il verde, ecc.). Ordinando le lunghezze d'onda che generano la sensazione
di luce per lunghezza, si ottiene l'iride, ovvero i colori dell'arcobaleno.
Si può dunque dire che il colore della luce è dato dalla
lunghezza delle onde luminose.
infrarossi
e ultravioletti
Le onde visibili più lunghe (come vi dicevo) sono il rosso, e
le onde più corte il violetto. Vi sono onde più corte e più
lunghe di queste. Esse non sono visibili, ma più o meno si comportano
come le onde della luce: viaggiano alla stessa velocità (300.000
Km/secondo) sono riflesse da uno specchio, viaggiano in linea retta, eccetera
eccetera. Le onde più lunghe del rosso sono chiamate infrarossi.
Le onde più corte del violetto sono chiamate ultravioletti.
Gli ultravioletti non hanno una grandissima importanza nel nostro discorso,
anche se sono molto noti perchè abbronzano la pelle. Gli infrarossi
invece sono molto importanti, perchè vengono usati innanzitutto
in molti sensori, e in secondo luogo perchè sono utilizzati per
visori e videoregistrazioni in assenza di luce. Abbiamo infatti detto che
s comportano più o meno come la luce, ma non sono visibili. Non
essendo visibili, la presenza di infrarossi e l'assenza di luce è
una situazione che ai nostri occhi corrisponde al buio. Ma siccome si comportano
più o meno come la luce, non è difficile costruire delle
videocamere che (già che registrano la luce) possono registrare
anche gli infrarossi. Basta che i sensori siano sensibili anche a delle
frequenze più basse rispetto a quelle dell'occhio umano. Per costruire
videocamere che registrano nel buoio più completo e rivelano gli
infrarossi non vi sono dunque dei grandi costi e nessuna difficoltà
tecnologica o costruttiva. Il costo supplementare di queste videocamere
è dovuto solo alla loro economia di scala, più sfavorevole
rispetto
Le videocamere ad infrarossi non rivelano evidentemente (in condizioni di buio) quello che si vedrebbe se in quella stanza fosse accesa la luce. Quindi, non dovete immaginare di poter vedere tutto quello che siete abituati a vedere. Esse rilevano giusto gli infrarossi. Queste onde sono emesse dai corpi caldi, e quindi in una videocamera (o in un visore) ad infrarossi voi potrete apprezzare innanzitutto le sorgenti di calore. Potrete vedere gli uomini e gli animali che si muovono, cosa fanno, eccetera. E questo non è poco. Oltre alle sorgenti di calore, potete apprezzare anche il calore riflesso e il calore residuo. potete ad esempio apprezzare le pareti di una stanza quando esse riflettono le onde infrarosse emesse (ad esempio) da un caminetto acceso. Potete anche apprezzare ad esempio una caffettiera ancora calda o la traccia di calore lasciata da un mozzicone in un posacenere, e questo anche se il mozzicone fosse appena stato tolto con cura. Si tratta spesso di indizi che hanno la loro importanza, li potete avere a colpo d'occhio. |
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cap.4
le onde audio Come le onde luminose sono quelle percepite dal nostro occhio sotto
forma di luce, così le onde audio sono quelle che sono percepite
sotto forma di suoni o rumori dal nostro orecchio. Analogamente alle onde
luminose, anche le onde audio confinano con una famiglia di onde dal comportamento
analogo ma troppo basse per essere percepite dall'orecchio, che sono chiamate
infrasuoni. Vi sono onde di frequenza più elevata di quelle percepibili,
chiamate ultrasuoni. La sensibilità dell'orecchio varia da persona
e persona. Vi sono persone che sentono frequenze da 16 a 16.000 Hz, e persone
che arrivano solo a 8.000 o 9.000 Hz, Quindi, vi è una gamma che
da un punto di vista strettamente tecnico potrebbe essere definita come
banda audio per certe persone e banda ultrasonica per altre. Per non creare
confusione, in genere si parla di banda audio per le frequenze comprese
tra 20 e 20.000 Hz. Naturalmente vi sono animali che hanno delle gamme
audio diverse. Famoso è il caso del cane, che ode frequenze che
per l'uomo appartengono agli ultrasuoni. Ecco che vi possono essere dei
suoni (e anche dei fischietti costruiti apposta) udibili solo dai cani
e non dagli uomini, e segnali audio percepibili da certi uomini e non da
altri uomini.
100 km 3 KHz 10 km 30 KHz | 1 km 300 KHz | onde lunghe LW LF telegrafia senza fili 100m 3000 KHz | onde medie MWlunghe LW o 10 m 30 MHz onde corte 1 m 300 MHz VHF 100 mm 3000 MHz onde decimetriche 10 mm 3 x 10 alla 4 centimetriche 1 mm 3 x 10 alla 5 millimetrche 100 micron 3 x 10 alla 6 10 3 x 10 alla 7 microonde 1 micron 3 x 10 alla 8 infrarossi 100 nm 3 x 10 alla 9 tra 10 8 e 10 9: spettro visibile 10 nm 3 x 10 alla 10 ultravioletti 1 n 3 x 10 alla 11 100 pm 3 x 10 alla 12 raggi X 10 p 3 x 10 alla 13 radiazioni
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qual'è
la velocità
del suono? Mentre la luce ha una velocità fissa, che costiuisce la massima velocità conosciuta, il suono ha una velocità che (oltre ad essere molto più bassa) varia a seconda delle circostanze. La formula che determina la velocità del suono è piuttosto complessa e comprende sia dei coefficienti del mezzo in cui si propaga (acqua, aria...) sia la temperatura. A noi interessa quasi sempre la propagazione nell'aria, dove la velocità (con buona approssimazione) a zero gradi è 331,45 m/secondo
+ 0,5 m/secondo
Ad esempio, a 20 gradi di temperatura è quindi di 1193.22 Km/h, normalmente
la velocità del suono viene indicata a 20 gradi quindi 343.4m/s
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