L'
AMBIENTE E LE SUE
PROPRIETA'
ACUSTICHE
Per sfruttare al
massimo le caratteristiche di un impianto di riproduzione del suono è
necessario che l'ambiente dove avviene l'ascolto possegga delle caratteristiche
appropriate dal punto di vista acustico.
L'influenza dell'ambiente d'ascolto aumenta tanto più quanto più è sofisticato l'impianto di riproduzione: in altri termini cattive caratteristiche ambientali rovineranno maggiormente una riproduzione ottenuta a partire da un impianto di qualità elevata che non una riproduzione ottenuta da un impianto di prestazioni mediocri. Un'altra considerazione riguarda l'influenza che ha l'ambiente d'ascolto sul tipo di riproduzione: monofonica stereofonica o quadrifonica. Da questo punto di vista il caso più critico è quello della riproduzione stereofonica, che, d'altra parte è anche quello più frequente in pratica .Difatti la qualità di una riproduzione monofonica non è legata a fattori direzionali come quella stereofonica ed inoltre l'area preferenziale di ascolto nel primo caso può facilmente essere assimilata alla intera superficie dell'ambiente d'ascolto mentre nel caso stereofonico essa è ben delimitata non solo dalla posizione degli altoparlanti e degli ascoltatori, ma anche dalle caratteristiche acustiche dell'ambiente. Un caso particolare è quello della riproduzione quadrifonia: l'area di ascolto è più ampia di quella del caso stereofonico ma non è equivalente a tutta la superficie dell'ambiente. Inoltre le caratteristiche acustiche dell'ambiente influenzano sl la riproduzione quadrifonica ma non in modo cosi determinante come per la stereofonia. Diffusione del suono
La diffusione del suono in un ambiente ha per scopo una soddisfacente audizione da parte di un certo numero di persone ed è legata a diversi fattori dipendenti dall'ambiente stesso (forma, volume ecc.), dal numero e dalla posizione degli ascoltatori, dalla natura della sorgente sonora (esecuzioni musicali e parlato dal vivo o riprodotti da registrazioni), dal livello di rumore presente nell'ambiente. Noi ci occuperemo evidentemente della diffusione del suono in ambienti di limitato volume (tramite diffusori acustici) di programmi registrati su disco o su nastro. In particolare, e per le ragioni viste in precedenza, faremo degli esempi di sistemazione degli ambienti presupponendo una riproduzione stereofonica del suono, ma ovviamente tutte le notizie di carattere generale valgono per qualsiasi tipo di impianto mano o pluricanale. Tecnicamente un ambiente dalle buone
D= VA'+ B'+C' Sapendo poi che la lunghezza d'onda è ---------------------340
si può facilmente calcolare quale è la frequenza inferiore
di taglio cioè quella la cui lunghezza d'onda divisa per due risulta
uguale alla diagonale dell'ambiente. Nella tabella di fig. 2 sono riportate
le dimensioni minime necessarie per una corretta riproduzione delle frequenze
più basse dello spettro acustico. Una altra delle più importanti
caratteristiche acustiche di un ambiente è il suo " tempo di riverberazione
". Supponiamo di essere in una stanza chiusa dove sia collocato un altoparlante
omnidirezionale che ad un certo momento cominci ad emettere un suono di
intensità e frequenza costanti che dopo un certo tempo, istantaneamente
come era
Appena l'altoparlante (fig. 3) inizia l'emissione
di energia sonora il fronte d'onda ha forma sferica e va progressivamente
ampliandosi. Ad un certo punto le onde sonore emesse incontreranno la parete
opposta AB, per esempio in P,. e qui verranno riflesse. Le onde riflesse
si propagheranno allo stesso modo dell'onda originaria proprio come se
in P, ci fosse una sorgente sonora virtuale di caratteristiche analoghe
alla sorgente sonora reale. Quindi avremo nuovamente un fronte d'onda in
forma sferica che progressivamente si allarga fino ad incontrare, per esempio,
la parete CD nel punto P, che 'da questo momento diverrà un'altra
sorgente sonora virtuale come P,. Queste riflessioni continueranno indefinitamente
fino a quando l'altoparlante rimarrà in funzione.
Ciò è reso più evidente in fig.
4 dove si
Il coefficiente di assorbimento di un determinato materiale è il rapporto tra la energia assorbita e quella incidente. Questo coefficiente viene espresso con un numero minore di 1 e in genere aumenta con la frequenza. Il tempo di riverberazione di un ambiente può essere calcolato con la formula approssimata che lega le caratteristiche dei materiali con il volume ambientale:
----------------0,
16 V
dove
T = tempo di riverberazione in secondi
Questa formula può essere usata con ambienti non molto grandi,
cioè come nel nostro caso le cui superfici presentino un coefficiente
di assorbimento abbastanza costante al variare della frequenza.
Influenza sulla
Nell'esempio precedente si era parlato di un solo altoparlante. dunque
dì una riproduzione monofonica, ed inoltre non si era in alcun modo
accennato alle caratteristiche direzionali di detto altoparlante nè
alla sua posizione rispetto al-l'ascoltatore nel caso di una riproduzione
stereofonica. Supponiamo di aver disposto in una sala di soggiorno con
pianta a forma di L due diffusori acustici con un'angolazione di 15 - 20º
verso la posizione occupata dall'ascoltatore (sul divano) e distanti fra
loro da due a 2,50 metri. Se i due diffusori sono dello stesso modello
e di buona qualità come tutto il resto dell'impianto possiamo anche
supporre che i due canali destro e sinistro, da un punto di vista elettrico,
siano perfettamente bilanciati e dunque ci dovremo aspettare una riproduzione
stereofonica di ottimo livello. Soffermiamoci un attimo sulle caratteristiche
dell'ambiente: il divano è in gommapiuma rivestito in panno. la
parete alle spalle dell'ascoltatore è finita con colori plastificati
formando così una superficie molto riflettente e il braccio minore
della L contiene un tavolo in legno e alcune sedie non imbottite. Nessun
divisorio è previsto tra l'ambiente principale e questo secondo.
Si tratta in sostanza di una comunissima sala soggiorno pranzo, luogo ideale
quindi per sistemarvi l'impianto stereofonico. Purtroppo perd da una tale
sistemazione sarà ben difficile ottenere un ascolto soddisfacente.
Il difetto più evidente sarà senz'altro un mediocre effetto
stereofonico. Difatti le onde sonore (1) emesse dal diffusore A investono
l'ascoltatore direttamente, ma una parte (2) giunge all'ascoltatore dopo
essere stata riflessa dalle pareti. Il suono rif lesso. data la vicinanza
dell'ascoltatore alle pareti e la natura della loro superficie, è
notevolmente intenso. Le onde sonore emesse dal diffusore B colpiranno
in parte l'asco-tatore ma saranno anche assorbite dallo spazio che forma
il lato più piccolo della L. Dunque il suono riflesso relativo al
diffusore B sarà meno intenso di quello generato dal diffusore A.
Questa differenza di livello sarà più sensibile alle alte
frequenze che maggiormente contribuiscono all'effetto stereofonico a causa
della loro caratteristica di propagazione più spiccatamente direzionale.
6 chiaro che una diversa posizione dei diffusori e dei restanti elementi
dell'arredamento potrebbe ovviare all'inconveniente ma oltre a questo potrà
essere necessario trattare le diverse superfici dell'ambiente per raggiungere
il valore ottimo del tempo di riverberazione. Il modo più sbrigativo
di risolvere favorevolmente questa situazione è comunque quello
dove, a prezzo di ridurre sensibilmente l'area di ascolto, si sono spostati
entrambi i diffusori orientandoli prevalentemente verso l'ascoltatore che
è situato nel punto di intersezione degli assi dei due diffusori.
Per quanto riguarda le onde riflesse sia quelle relative al diffusore A
che quelle relative al diffusore B sono generate da superfici con le stesse
caratteristiche, per cui il suono riflesso dovrebbe avere la medesima intensità
per entrambi i canali.
I diffusori multipli
L'ascolto di un programma stereofonico con un diffusore a larga banda
per ogni canale non è evidentemente l'unica soluzione possibile
né può essere definita la migliore In senso assoluto. Altri
tipi di sistemi di diffusori fanno sorgere altri problemi a cui è
bene accennare prima di iniziare il discorso sulla correzione delle caratteristiche
acustiche di un ambiente d'ascolto. I sistemi di diffusori più usati:
(B) che è dotato d un terzo diffusore a larga banda che riproduce, a livello più ridotto degli altri due, entrambi i canali (C)
analogo al precedente ma con la differenza che il diffusore centrale riproduce
solo le frequenze basse.
(D)
quello dei diffusori che non
Quello che ci interessa adesso è il discutere quale
|
- Fig. 1: La minima frequenza riproducibile dipende dalla dimensione maggiore dell'ambiente che, per ambienti a forma parallelepipeda, è la diagonale. . . . . .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
|
torna |