le
regole per usare bene le email:
1 Tagliare
alcune righe dell'interlocutore in modo da lasciare solo le righe utili per
capire a cosa ci si riferisce.
2 Scrivere la risposta SOTTO le righe dell'interlocutore.
3
Si può rispondere punto per punto lasciando le righe originali per
ciascun argomento e aggiungendo la risposta a ciascuno di questi argomenti
NOTA= SPERO CHE NESSUNO MI CHIEDA:
e non sopra
scrivere sotto le righe
perchè mai dovrei
non ho capito
Cosa
significa la parola quotare?
Deriva dalla parola inglese "quote" che corrisponderebbe al segno
"maggiore" o > che veniva posto sulla prima colonna delle righe
originali quando si rispondeva. (vedi esempi a lato)
Sarebbe buona cosa usare anche oggi questo segno, perchè standard.
Purtroppo alcuni programmi inseriscono altri orpelli grafici meno comprensibili
e più difficili da usare (comprese le righe verticali colorate di Thunderbird).
E questo aiuta a generare
confusione e a rendere meno intuitivo, facile e piacevole gestire le email.
Non
si parte qui a spiegare cosa sia una e-mail,
come
si usa una casella postale, ecc, perché qui vi sono dei
consigli
su come si usa la posta
Se
qualcuno volesse informazioni al riguardo,
si
rimanda ad un altro articolo.
Ma
se ormai molti sanno usare le e-mail, a guardare
cosa
succede nelle mailing list e sui newsgroup italiani,
sembrano
pochi quelli che le sanno usare correttamente.
Con
buona educazione e con efficacia.
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Il caso più comune di
cattivo uso delle e-mail sta nel cattivo uso del “quotare”. Il “quotare”
è un’usanza del mondo telematico, che consente a chi riceve il messaggio
di comprendere di cosa sta parlando il mittente troppo sforzo; e consente
a voi di essere rapidi e coincisi nelle risposte. In pratica, quando si
replica ad un messaggio, si usa lasciare qualche riga del messaggio del
vostro interlocutore, e si usa aggiungere sottoqueste righe originarie
il vostro messaggio. Quando (per rispondere
ad un messaggio) usate il comando “reply” (è
nel menu di tutti i programmi) il programma compie
automaticamente un’operazione : fa apparire il messaggio originario
a fianco di una colonna di parentesi angolari.
Il vostro compito a questo punto sta nel togliere un po’ di righe e aggiungere il vostro messaggio. Vedo che vi sono diverse persone (anche super-tecnici titolari di mailing list) che “dimenticano” le righe di quote. Le righe di quote sono una cortesia per chi legge. Traggo da Internet un esempio concreto. C'è un messaggio che cominicia così :
Se la persona che scrive questo messaggio avesse lasciato qualche riga di quote, avrebbe fatto un favore a tutti coloro che leggono :
Ripeto : mettere qualche riga di quote è un atto di cortesia. Ma lasciare tutto il messaggio non lo è più. Non si può appesantire la lista ( e la rete) riinviando infinite volte lo stesso messaggio, magari con scritto sotto solo : “sono d’accordo”. Selezionate le tre o quattro righe più significative, e scrivete il vostro messaggio breve o lungo che sia. Qualcuno mette il messaggio originario dopo il proprio, anziché prima. Questo metodo ha solo svantaggi rispetto a quello che ho descritto. Per mostrarli, ecco una ricapitolazione del tutto :
Qui il messaggio e’ molto breve, e in fondo si capisce ancora. Ma vi sono messaggi lunghi in cui sarebbe meglio commentare punto per punto :
Se si mette il messaggio
originario alla fine non viene bene questo commento così puntuale,
preciso e immediato. Qui va bene anche così, ma se si toccano (ad
esempio, in una discussione scientifica o politica) più punti, è
quasi indispensabile replicare ad uno alla volta...
L'ATTACH La croce e la delizia delle
e-mail è costituita dagli attachment. .Immaginate una e-mail come
fosse una lettera che va in giro per la rete. E’ una lettera costituita
da un indirizzo (l’header) un contenuto (il testo del “body”) . Ma a questa
lettera elettronica si può “agganciare” anche un qualunque altro
file, sia esso un testo, o un programma, o un’immagine. E’ così
possibile inviare qualunque file : un testo impaginato in un formato preciso
(ad esempio, in Xpress o Page Maker) in modo che abbia i font e le caratteristiche
grafiche volute, è possibile inviare immagini ferme o in movimento,
file musicali, file tipo waw con la propria voce... Il limite è
dettato solo dalla fantasia e dalla buona creanza.
Vi sono delle persone che scoprono
gli attach, e li trovano molto utili. E se ne entusiasmano, non pensando
alle condizioni in cui versa l’interlocutore.
Vi ho citato un caso estremo,
che è accaduto veramente. Sono per fortuna casi rari. I casi più
comuni presi singolarmente paiono meno gravi, ma sono “moltiplicati” da
altri fattori. Vediamo un esempio concreto
Segue un bell' attach di oltre 900K. Costui trova trova perfino chi gli risponde :
E glielo rimanda (perfettamente funzionante !) con l’estensione *.zip! Ebbene, costoro non considerano
che il messaggio va a tutta la mailing list.
Se vi sono duecento iscritti, sono duecento mega che vanno a spasso per
la rete al primo colpo, e altri duecento mega che vanno in giro al secondo
turno, con la replica. In tutto quasi 200 mega, quando in un solo mega
ci starebbero migliaia e migliaia di e-mail. Un comportamento del genere
ripetuto alcune volte (anche da persone diverse) porta via risorse come
milioni di lettere regolari.
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