LA CURIOSA STORIA DI MILANO

ALCUNI DETTAGLI CURIOSI DI MILANO

( PRESTO ARRIVERANNO ALTRE FOTO)

 

Cosa l'avrà fatto arrabbiare tanto?

 

Qualcosa di simile ad una sfinge ruggisce contro i treni che entrano alla stazione centrale.... Non è che sia l'accoglienza migliore, o sbaglio?

Mi viene sempre in mente la frase di Beniamino dal Fabbro, che paragonava la tetralogia di Wagner alla stazione Centrale: "guerrieri ignudi e cavalli alati per un biglietto di terza classe da Milano a Busto Arsizio".

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C'è sempre qualcuno che non sa leggere!
Ammazza che zuccata, è arrivato fino al ferro del cemento armato.
(cimitero paleocristiano di S.
Eustorgio)
Le sculture sono di Armano Violi.
Sono statue di grandi dimensioni: il cavallo
(dalla testa alla coda) misura 8 metri.

 

In molte città vi sono azioni che "portano fortuna". Dalle monentine nel pozzo o nella fontana di Roma, dal toccare il seno alla statua di Giulietta (a Verona) allo sfregare la mano sulla statua del ponte di Praga, dal battere la testa contro la statua dell'architetto del santuario di Santiago fino al girare l'anello della guglia che sta nella piazza del duomo di Norimberga e così per mille altre usanze.

Anche a Milano vi è una famosa azione portafortuna, che consiste nel porre il tacco della scarpa sui testicoli del toro che rappresenta lo stemma della città di Torino, e girarvi sopra più volte. Una tale usanza ha consumato il marmo e poi ha generato un bel buco (pavimento della Galleria Vittorio Emanuele).

PITTORE CHE VAI MODESTIA CHE TROVI

A Montecchio, in provincia di Brescia, vi era una modestra santella con l'immagine di S.Rocco e del cane che (come nella più classica iconografia del santo) tutti i giorni gli portava un pane.

Il pittore non dev'essere stato molto sicuro della propria arte, visto che sotto vi scrisse: "O Pellegrin che vieni da lontano, questo è lo Rocco e questo è lo cano". Come se -una volta contemplata la propria opera- avesse deciso che conveniva indicare chiaramente ai pellegrini quale fosse la figura di S.Rocco e quale quella del cane, magari temendo che qualcuno pregasse il cane anzichè S.Rocco o qualcosa del genere.

Ti tutt'altra modestia è Marco d'Agrate, che scolpì il famoso S.Bartolomeo presente nel Duomo di Milano. Il santo risulta scuoiato e si porta a spalle la propria pelle. Nella base lo scultore scrisse: "Non mi ha scolpito Prassitele ma Marco d'Agrate". Come scultore era buono, ma come vanitoso era eccezzionale.

(cliccare sull'imamgine per ingrandire)