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IL
SOVRAPPESO
Molte
persone sentono questo problema. E molti di coloro che non sentono ora
questo problema (perché magari hanno solo diciannove anni o venticinque
anni) devono tuttavia conoscerlo ugualmente, perché potrebbero incontrarlo
tra cinque o dieci anni.
Sia
chiaro fin dall'inizio che la maggior parte delle persone che vogliono
scendere di peso potrebbero benissimo fare a meno di farlo. A queste (molte)
persone, vorrei quasi dire di stare così come sono, e di preoccuparsi
dei molti altri problemi che attanagliano la nostra esistenza.
Ma
vi sono alcune persone che se scendono un po' di peso stanno meglio. Ed
è il caso della generalità delle persone affette dal diabete
di tipo II (di cui si parla in un altro capitolo di questo sito) che hanno
dei disordini metabolici, che hanno i risultati degli esami di laboratorio
fuori norma (trigliceridi o colesterolo troppo alti, ecc.
E'
bene
conoscere il problema del sovrappeso, dicevo, perché occorre riconoscerlo
con attenzione fin dagli inizi. Non bisogna fare in modo che il problema
del sovrappeso si presenti quando si è sopra di quindici o venticinque
chili. Non perché in quel caso non vi sia nulla da fare, ma semplicemente
perché allora diventa molto, molto più difficile rientrare,
e in diversi casi non ci si riesce più per tutta la vita. Anche
davanti a provvedimenti giustissimi e cure corrette, si può infatti
instaurare un fenomeno molto noto chiamato jo-jo: si seguono scrupolosamente
delle prescrizioni e si rientra nel peso-forma, poi pian piano si risale,
allora si cercano soluzioni per ridiscendere, e così via in un eterno
saliscendi. Quindi, alle prime avvisaglie di sovrappeso tenete conto che
negli anni seguenti questo potrebbe divenire un problema rilevante. Tenete
conto che anche delle obesità significative possono essere frutto
di piccoli errori nell'alimentazione. Si assiste qui infatti ad un effetto
somma per il quale un qualcosa di irrilevante diviene un problema. Volete
un esempio? Il mangiare un biscotto in più al giorno, o prendere
una fetta di pane in più (circa 100-120 KCal) può portare
teoricamente ad un sovrappeso di 5 chili in un anno. Venticinque chili
in cinque anni E' un esempio semplificato in modo barbaro, e perfino un
pochino terroristico, ma tutto sommato credo renda l'idea. E' un esempio
del cosiddetto effetto somma: una piccola cosa innocente e nutriente, anche
molto salubre e consigliabile e che da sola mai e poi mai vi farebbe male
(un gelato, l'abitudine di prendere il thè con due pasticcini alle
cinque, un frutto in più) moltiplicata per centinaia di volte cambia
il vostro aspetto. Per questo e in ogni altra situazione, è bene
che conosciate cosa vi aiuta e cosa può danneggiarvi. Non è
vero che un po' di corsa tutti i giorni e la frequentazione di una palestra
o di una piscina regolarmente da soli facciano bene e basta.
Vi
sono ormai delle nozioni acquisite, che vi suggeriscono di tener conto
1-sia
della dieta
(aggiustare
l'energia che introducete)
2-sia
del moto che fate o dell'allenamento
(aggiustare
l'energia che spendete).
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MUSCOLI,
PESO E SOVRAPPESO...
Gli organi
di base che consentono il movimento al corpo umano sono i muscoli e le
ossa. Vi sono anche degli organi accessori che sono (ad esempio) i componenti
delle articolazioni, i tendini, eccetera.
I
muscoli sono organi tanto conosciuti, che non hanno bisogno di grandi descrizioni:
i muscoli più noti, e nella loro forma più tipica sono allungati,
dotati di due o più estremità che si inseriscono sulle ossa.
Anche
la loro funzione è abbastanza nota: essi hanno la proprietà
di contrarsi e di rilasciarsi, e quindi di esercitare una forza sulle ossa
su cui sono inseriti. I muscoli tipici sono comandati dalla volontà,
e possono essere contratti o rilasciati (in genere assieme ad altri) dal
soggetto. Io infatti posso ora decidere di piegare un dito, di alzare un
braccio, di piegare il collo. Notate che tutte queste azioni non riguardano
un muscolo, ma molti muscoli assieme.
Nelle dita della mano vi sono molti muscoli, nell'arto superiore (braccio
e mano) ve ne sono una cinquantina.
conclusione
Quindi,
la volontà agisce spesso su dei gruppi di muscoli, e i movimenti
che sono usati per l'allenamento (es. il sollevamento dei pesi o la bicicletta)
non sviluppano un certo muscolo, ma dei gruppi di muscoli più o
meno grandi, e che sono reclutati a seconda del movimento che si fa. Questo
accade anche per esercizi molto selettivi e molto specifici: anche se il
vostro istruttore dichiara il contrario, si mettono in moto sempre più
muscoli.
nota= per la verità
i muscoli che abbiamo descritto sono solo i più conosciuti, perché
esiste una categoria di muscoli meno nota, che rappresenta i muscoli involontari,
chiamati anche striati o lisci. Ma ai nostri fini sono di importanza minore.
Tenete comunque conto che vi sono anche dei muscoli che non sono comandabili
dalla volontà, e che sono addetti a funzioni che possono anche essere
di importanza vitale: un esempio per tutti: la digestione in generale,
e lo svuotamento dello stomaco in particolare.
I muscoli
sono costituiti da fasci di fibre, e questi da fibrille microscopiche.
Quando queste fibrille scorrono le une sulle altre, il muscolo si accorcia
e si contrae. Quando le fibrille tornano al punto di partenza il muscolo
torna ad allungarsi di nuovo e assume la forma originaria. La somma dei
vari movimenti delle fibrille microscopiche (che hanno una durata fissa)
comporta la contrazione, il mantenimento ad un certo livello dicontrazione
o il rilasciamento del muscolo nel suo insieme. Altre informazioni al proposito
sono contenute nella parte terza di questo sito.
Nella
contrazione del muscolo vi sono dunque almeno due fasi: una attiva, che
consiste nella contrazione, e una passiva, che corrisponde alla sua distensione.
Il muscolo tuttavia non si distende mai del tutto, mantiene sempre una
contrazione di base più o meno significativa, che viene chiamata
tono muscolare. Il completo rilasciamento dei muscoli volontari si ottiene
solo in situazioni particolari (es. dopo somministrazione di appositi farmaci,
in certi tipi di coma eccetera). Quindi, la sola presenza del muscolo esercita
una certa quantità di consumo di energia, anche se questo muscolo
non si sta contraendo.
conclusione
Anche
un muscolo rilasciato consuma quindi una certa energia, proprio perché
deve continuare a vivere e ad auto-mantenersi. Da questa osservazione deriva
che una persona che acquista muscoli (a parità di costituzione)
consuma più energie di prima, anche se questi muscoli vengono utilizzati
poco o nulla. Questa osservazione è importante, perché è
una risposta ad una convinzione diffusa: che occorra solo mettersi a dieta
anzichè modificare la struttura del proprio corpo con opportuni
esercizi. Un corpo pesante perché ha una forte componente di grassi
consuma poca energia, mentre un corpo pesante perché ha molti muscoli
ne consuma di più, a parità di alimenti . E' molto conosciuto
un fenomeno: diverse persone grasse mangiano meno di altre persone magre.
In parte questo fenomeno ha delle cause sconosciute (ci si immagina che
il metabolismo delle persone grasse sia più efficiente, consumi
meno a parità di alimentazione) ma il meccanismo resta misterioso.
Di sicuro, molte persone che possono permettersi di mangiare di più
conservando il loro peso forma lo fanno perché hanno una percentuale
di muscoli superiore. Il peso come indice di obesità oggi sotto
accusa, ed in effetti non bisogna tanto guardare a quanto si pesa, ma a
che percentuale di grasso si ha in quel determinato peso.
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