EREDITARIETA’ E DIABETE
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Chi ha parenti diabetici è predisposto con maggior probabilità a sviluppare il diabete. L’ereditarietà non è predeterminata in modo meccanico, ciascuno di noi (anche nelle condizioni più sfavorevoli) non è detto che sia predestinato in modo assoluto a sviluppare il diabete. 

Tuttavia chi ha parenti diabetici deve fare attenzione a questa malattia più degli altri. E deve (almeno dopo una certa età) provvedere a fare ogni tanto qualche esame di laboratorio, semplice ed economico. Parlo per lo più della glicemia (eventualmente -ma non necessariamente- la curva di carico) e l'assetto lipidico. (vedi esami di laboratorio)

Il meccanismo ereditario del diabete si comporterebbe come un carattere recessivo, secondo le leggi proposte da Mendel. Quindi, secondo questa idea: 

1-chi ha entrambi i genitori diabetici dovrebbe divenire diabetico 

2-se uno dei genitori è diabetico e l’altro è portatore (non è diabetico ma ha il padre o la madre diabetica) il 50% dei figli dovrebbe divenire diabetico. 

3-Se ambedue i genitori sono portatori (non sono diabetici ma hanno famiglie con diabetici) tra i figli vi sarà il 25% di diabetici. 

4-Se un genitore è diabetico e l’altro è sano (non proviene cioè da una famiglia con diabetici) nessun figlio dovrebbe divenire diabetico, ma questi figli sono dei portatori, ovvero sono in grado di trasmettere il diabete ai loro figli.

Queste leggi si riferiscono alle probabilità che (come tutti sanno) devono basarsi su un numero di casi sufficiente; nel caso in esame, le probabilità si dovrebbero basare su  un numero di figli rilevante, cosa che oggi ci pare irrealistica: ma in ogni caso possiamo dire (per adeguarci di più ai tempi) che un figlio avuto da una coppia di genitori diabrtici molto probebilmente sarà diabetico. Se la coppia di genitori è formata da un diabetico e un portatore, un figlio  ha una buona probabilità di divenire diabetico,  un figlio di un genitore sano e uno diabetico ha una discreta probabilità di divenire diabetico, e così via.

In altre parole, anche in assenza di alcun sintomo, sarebbero da sottoporre a un test della glicemia e ad un esame dell'assetto lipidico ogni tanto (es. ogni sei mesi o un anno) coloro che hanno almeno un genitore diabetico, e hanno superato la quarantina. 

Questi esami (glicemia e assetto lipidico) costano anche se fatti in modo privato complessivamente poche decine di migliaia di lire, e credo che valgano il prezzo di una serata in pizzeria. 
E' tuttavia del tutto logico pensare che possano essere prescritti periodicamente dal proprio meidco di base. Infatti (anche se  questi esami sono fatti a carico del servizio nazionale sanitario) tenete conto che un ceck all'anno per dieci anni costa meno che una sola e unica TAC fatta inutilmente (e se ne fanno ogni giorno).
E una vita di un esame o due all'anno costa molto meno che l'ospedalizzazione per curare un dito malato.

Anche se questi fossero esami più costosi, essi rappresentano in realtà un esborso solo apparente: il cogliere un diabete sul suo nascere e provvedere al suo contenimento comporta (anche dal punto di vista del bilancio) una salvaguardia rispetto a spese enormemente più elevate che possono intervenire se il diabete è trascurato.
E notate che qui non si mette in conto la cosa fondamentale, risolutiva e che in fondo non ha prezzo: la salvaguardia della salute e della qualità della vita di ciascuno di noi!

 

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