IL DIABETE DI TIPO 2
parte terza:
cap. I-i sintomi
cap.II-gli esami di laboratorio 
-gli esami delle complicazioni
GLI ESAMI DI LABORATORIO

1-la glicemia.
L’esame di più immediata comprensione resta la misura della glicemia. Si chiama glicemia basale il valore del glucosio nel sangue a digiuno. L’esame viene fatto su un prelievo eseguito secondo la solita tecnica, estraendo alcuni cmc di sangue con una siringa dalla vena di un braccio. Vi è una certa differenza tra i valori del sangue tratto dalle vene e quello tratto dalle arterie, e a seconda dei metodi di determinazione. Tuttavia qualche punto per cento in più o in meno non costituisce di solito un problema. La glicemia a digiuno dev’essere al di sotto del grammo per litro. Alcuni autori fanno differenza tra un diabete ai limiti dei alori normali e un diabete conclamato, es. quando si superano i 14 grammi per litro di glucosio (corrispondenti a 7,8mmol/l).

In realtà il superamento dei limiti normali corrisponde o al diabete o a degli stati patologici o a situazioni particolari (es. l'assunzione di certi farmaci) che non deve durare a lungo. Se un soggetto ha un valore di glicemia superiore alla media in modo insipegabile, può essere classificato come diabetico, salvo riuscire a scoprire la causa dela sua iperglicemia.

I valori della glicemia sono diversi a seconda delle tecniche di laboratorio impiegate. Es. il metodo (molto accurato) dell'esochinasi fa considerare normale una glicemia fino a 105mg/dL. Altre tecniche possono avere dei limiti normali diversi, ad esempio, fino a 110.
 

2-la curva da carico. 
Vi sono dei casi in cui la glicemia è normale, ma vi è diabete (per così dire) “latente”, che non si è ancora manifestato ma che incombe. In questi soggetti, e in questo stadio della oro vita, il glucosio a digiuno è dunque normale, ma ecco che davanti ad un pasto l’andamento della secrezione di insulina e del glucosio non sono regolari. Per evidenziare questo “pre-diabete” si fa innanzitutto una determinazione del glucosio a digiuno, si somministra una certa quantità standard di zucchero e poi si fanno altre misurazioni a distanza di qualche ora. Si controlla insomma prima che il paziente non abbia un diabete conclamato, e poi gli si danno da bere 75 grammi di glucosio sciolti in 300 cc di acqua. Si fanno dei prelievi ogni mezz’ora fino alle due ore. Il soggetto è normale se resta sempre sotto i 140g/l, si ha prediabete se dopo 2h si è tra 140 e 200 mg/l, diabetico se si supera in una misurazione qualunque i 200 mg/l. 

3-emoglobina glicata.
La glicemia indica la quantità di glucosio presente nel sangue nell’istante in cui si fa il prelievo. Una domanda interessante è la seguente: questo glucosio a questo livello, resta a questo livello o varia ampiamente a seconda dei pasti, delle abitudini alimentari, dello stress dovuto ad un ricovero urgente o ad altri fattori? E’ interessante verificare (oltre al livello del glucosio in un certo istante) anche qual’è stata la quantità media di glucosio in un periodo più lungo. Per questo si può misurare l’”emoglobina glicata” che riflette l’andamento del glucosio nelle settimane precedenti l’esame. Quando si ha una emoglobina glicata al 4% di quella normale significa che si è avuto un valore di 0,6 g/l di glicemia, al 7% corrisponde l’1,8 g/l di glicemia, all’8% 2,20 g/l, al 10% circa 3 g/l di glicemia. 

4-fruttosamina
Anziché valutare l’emoglobina glicata si possono controllare altre proteine, con il test chiamato “fruttosamina”. La differenza tra questa e l’emoglobina glicata sta nel fatto che la fruttosamina mantiene una traccia più recente. Quindi, si può confrontare la media di un certo periodo passato (oltre i 155 precedenti l’esame) con i 15 giorni immediatamente precedenti l’esame. Ad esempio, si può confrontare l’effetto di una dieta di un certo tipo confrontata con un cambio di dieta o di terapia. I valori normali di fruttosamina sono quelli compresi tra 2 -2,8 mmol/l). 


GLI ESAMI PER LE COMPLICAZIONI

4-fondo dell’occhio 
E’ un esame effettuato da uno specialista (oculista). Si mettono delle gocce nell’occhio in modo da dilatare l’iride. Poi si appoggia il mento su un apposita macchina e l’oculista esamina l’occhio. Guarda la retina e valuta se vi sono alterazioni 

5-urinocoltura 
Si porta in laboratorio un campione di urine, che viene posto su un “terreno di coltura”, e si verifica se (a distanza di 24-48 ore) sono cresciuti dei batteri. Si verifica così se l’urina è infetta, e si cerca di identificare il batterio responsabile dell’infezione per poter ricorrere all’antibiotico più adatto. 




nota sull’autodeterminazione della glicemia 

La glicemia può essere misurata in qualunque laboratorio di analisi, si tratta di un esame relativamente semplice e poco costoso, e dall’altra molto richiesto. Tuttavia in molti laboratori occorre fare qualche coda attendere il proprio turno, tornare dopo alcuni giorni per ritirare il referto. A volte si deve anche andare prima dal proprio medico per avere la prescrizione, o pagare una cifra che (ripetuta più volte) può essere considerata eccessiva per molti. 
I laboratori poi non sono sempre sotto casa, hanno orari rigidi, non sono aperti ogni giorno.... Per questo molti diabetici hanno imparato che vi sono degli stik (venduti in farmacia) che permettono di dosare a glicemia da soli. Questi stik per la verità sono piuttosto costosi e non proprio di precisione sicura. 
 In pratica, si tratta di pungersi il polpastrello di un dito con una lancetta, poi di lasciar cadere una grossa goccia di sangue su una striscia. Una volta occorreva lasciare agire  per un tempo predeterminato (esempio, due minuti giusti giusti) e poi  togliere il sangue dalla striscia con uno spruzzo d’acqua. E infine confrontare ad occhio il colore della striscia su cui ha agito il sangue con una scala stampata sulla confezione degli stick, scegliendo il colore che più si avvicinava a quello della striscia. Accanto a quel colore ci è il valore di glicemia corrispondente. 

Oggi vi sono delle macchinette più semplici da usare e che salvano l'utente da possibili errori (il tempo è molto preciso e determinato automaticamente, non serve lavare la striscia, e (sopratutto!) non serve confrontare i colori. Fa tutto al macchinetta: si mette la goccia di sangue, e si attende che sul display appaia il valore misurato. 

Una macchinetta come questa costa intorno alle 70 - 100.000 lire, ma anche qui le striscie sono piuttosto care e alcune non sono facili tra trovare. Le macchinette sono grandi più o meno come una calcolatrice tascabile, e quindi possono essere portate in viaggio. Ciascuno valuti un po’ se conviene o meno usarle, visto che sono molto utili per chi deve dosare a breve termine l’insulina ( parlo dei diabetici di tipo II) mentre coloro che cono affetti dal diabete di tipo II non hanno la necessità di dosare la glicemia in ogni momento, e possono aspettare alcuni giorni e fare il controllo in laboratorio. 

Per altro, il controllo in casa è comodo e può essere verificato ogni mattino, recarsi in laboratorio non è la stessa cosa...

Alla misura della glicemia in casa è dedicata una apposita pagina. (clicca qui)


 
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