|
I
“magri” possono essere tali in misura modesta, e devono in questo caso
considerarsi del tutto normali, oltre che oggetto di invidia da parte di
coloro che tendono ad ingrassare troppo; e che sono i più. Ma quando
la magrezza è eccessiva diviene patologica. Ed abbracciare una vasta
famiglia di problemi, che probabilmente (almeno come causa) sono più
articolati di quelli che causano l’ingrassamento. Le “patologie” possono
essere distinte in due grandi famiglie:
1-quelle
che compaiono ad un certo punto in un soggetto normale. Le chiamerò
dimagramento
(passaggio
da normale a magro, o perdita di peso involontaria)
2-quelle
“costituzionali”, ovvero che si osservano in soggetti che sono più
o meno stati magri. E le chiamerò magrezze:
ovvero, stato cronico di magrezza.
In
ogni caso occorre fare molta attenzione, perché vi sono età
della vita in cui un allungamento delle ossa e una crescita rapida possono
illudere che si sia sempre stati magri. Ad esempio, se una persona durante
la fanciullezza è rotondetta e durante la pubertà dimagrisce,
non necessariamente lo fa a causa di una magrezza: la crescita avviene
proporzionalmente più in altezza che in larghezza, la testa (in
proporzione) diviene più piccola, manie piedi (sempre in proporzione)
divengono più grandi… Insomma la pubertà “deforma” i rapporti
tra gli arti tipici di un bambino e li porta verso dei rapporti tipici
dell’adulto, che sono più allunati. Allo stesso modo, quando questo
allungamento cessa, è naturale un riassestamento dei vari rapporti
dei vari segmenti del corpo (braccia, gambe…) rispetto ai diametri (diametro
del torace, dell’addome…). Ma queste considerazioni –evidentemente- non
devono trarre in inganno, e soprattutto non devono essere confuse con il
dimagramento. Prego dunque di tenerne conto: una ragazza che a 13-14 anni
dimagrisce all’occhio non significa che dimagrisca sul serio, e comunque
che questa sia una alterazione meno che normale. Ci mancherebbe altro che
mantenesse la struttura dei bambini, allora sì che ci sarebbe qualche
buon motivo di preoccupazione!
Per
“magrezza” si deve intendere quindi una alterazione patologica
del rapporto tra ossa e tessuti di riempimento (muscoli e grasso) e non
una variazione naturale, che sia insomma fisiologica.
|
|