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gli
altoparlanti. Per un audio migliore del televisore, o dell'impianto hi-fi in casa o in automobile. Per aggiungere due altoparlanti supplementari a qualunque apparecchio che suona.. |
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------------- | Il collegamento
E una volta parlato di casse, vediamo un po’ come si collegano all’impianto. Notate che qui io parlo sia di casse Hi-fi che di casse qualunque, parlo degli altoparlanti in auto come degli altoparlanti per il computer, di casse supplementari per il televisore e/o qualunque altra applicazione vi venga in mente. La prima cosa da dire è che le casse hanno una loro polarità. Ed infatti il filo che va alle casse è un filo asimmetrico, in cui un conduttore è segnato in rosso, oppure ha un qualche segno o colore che lo contraddistingue dall’altro. Ogni tanto qualche principiante va nel panico: come collego i cavi uno azzurro e uno nero a due morsetti uno rosso e uno grigio? E se vi sono due colori uno bianco e uno azzurro, come li collego a due morsetti uno con + e l’altro con un meno (-)? Non ha importanza se vi è un colore o un segno + o -. Quando il costruttore mette il segno + o – non mette questo contrassegno su un ipotetico polo positivo dell’altoparlante. Vi dice solo che la coppia di altoparlanti è in fase. Ovvero, che su tutti e due i segni sono per uno spostamento in fase dell’altoparlante. Attenzione quindi: non è che il filo rosso deve andare al morsetto rosso, o il morsetto + dell’altoparlante deve andare per forza al morsetto + della cassa. Il cavo che va dal + può benissimo andare al morsetto – purchè anche l’altro altoparlante abbia una situazione identica. Quello che conta –si diceva- è che i due altoparlanti abbiano la stessa fase. Ovvero, quando il cono di altoparlante va in avanti anche l’altro deve andare in avanti, e così via. Se il collegamento fosse asimmetrico, i movimenti del cono sarebbero sfasati, e si avrebbe una perdita di incisività del suono. Comunque, nessun pericolo per l’impianto o i diffusori. Quindi, bene se morsetto + , cavo nero e morsetto – per il destro, e morsetto + cavo nero e morsetto – per il sinistro. Bene se il morsetto + avesse avuto il cavo rosso e il morsetto rosso sul destro e identica situazione sul sinistro, e così per tutte le combinazioni possibili. Il cavo
Vi sono degli appassionati che hanno fatto del cavo un vero oggetto di culto. In effetti il cavo ha la sua importanza, ed incide molto su diversi parametri. Si vedono tuttavia delle cose autenticamente ridicole: un buon cavo non fa suonare bene dei componenti mediocri. Evita che degli ottimi componenti suonino meno bene rispetto alle condizioni ottimali. In ogni caso, per chi non volesse ricorrere ai cavi speciali (per principio o per ristrettezze economiche) sappia che il cavo ideale è quello molto corto e con una sezione molto grossa. Le sezioni minime sono trattate nella pagina degli standard elettrotecnici. Diffusori multipli
Capita spesso di voler aggiungere dei disffusori supplementari a qualcosa, ad un televisore, ad un impianto in auto o anche ad un eccellente impianto Hi-Fi preesistente… collegamento
in serie.
Questo tipo di collegamento somma l'impedenza dei singoli diffusori collegati. Se i diffusori collegati in serie fossero a, b, c, d, l'impedenza del sistema sarebbe dunque: Ohm = a + b + c +d… Ad esempio, se si fa riferimento alla figura 1, immaginiamo che A e A1 hanno 8 ohm di impedenza. In questo caso il risultato sarà di (8+8=) 16 ohm. Se A ha 8 ohm e A1 ha 4 ohm, il risultato ai morsetti dell'amplificatore sarà (8+4=) 12 ohm, e così via. Quando si usa questo sistema? In diversi casi. Vediamone alcuni:
2-Quando si vuol mettere al riparo l'amplificatore da eventuali corto-circuiti (ad esempio, se andassero in corto i morsetti di A o di B1, il tutto funzionerebbe ugualmente perché l'amplificatore lavorerebbe sul carico A1 o B…) 3-Quando l'amplificatore lavora su un carico critico e lo si vuole lasciare dentro dei margini di sicurezza (in genere si usa questo collegamento per un uso prolungato, es. nei locali pubblici, e quindi l'ampli resta ben raffreddato. Tra gli svantaggi di questo sistema vi è innanzitutto la necessità di far funzionare tutti i diffusori di ogni canale per poter ascoltare qualcosa. Se si vuol ascoltare (ad esempio) solo i diffusori A1 e B1 (o A e B) occorre lavorare sui collegamenti... Non a caso il collegamento più comune è un altro, ovvero è il collegamento in parallelo. collegamento in parallelo. N questo caso da ciascun morsetto dell'amplificatore non esce un solo cavo, ma uno per ciascun diffusore. Ad esempio, dal morsetto rosso della fig. 2 esce cavo doppio, e va dal morsetto rosso dell 'ampli ad entrambi i morsetti rossi delle casse. Questo tipo di collegamento somma l'inverso dell'impedenza. Ad esempio, se A e A1 fossero entrambi di 8 ohm, il risultato sarebbe di (1/8 + 1/8=) 4 ohm Se A e A1 fossero di 16 ohm, il risultato sarebbe 8 ohm, e così via. Questo metodo è molto usato perché consente di usare una sola coppia di altoparlanti e aggiungere o commutare sulla seconda coppia quando serve e solo quando serve... In altre parole, le due coppie di altoparlanti sono del tutto indipendenti tra di loro. Non a caso gli amplificatori che consentono il collegamento contemporaneo di due sistemi di altoparlanti li connettono per lo più in questo modo. Tuttavia il sistema di collegamento in parallelo ha dei grossi rischi, il principale dei quali sta nel fatto che abbassa l'impedenza. Molti amplificatori lavorano con un carico relativamente critico già sull'impedenza pratica degli altoparlanti, soprattutto se se ne fa un uso intenso. collegamento in serie/parallelo Vi possono essere dei collegamenti misti. Ad esempio, a ciascun canale
possono essere collegati quattro altoparlanti da 8 ohm. In questo caso
è utile fare due collegamenti in serie (si ottengono due coppia
da 16 ohm) e poi collegare queste due serie in parallelo. E si ottiene
un carico di 8 ohm, ovvero identico al valore dei singoli diffusori…
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