la patologia - il fegato
parte 1 - introduzione
Il fegato è un organo che rappresenta
un vero "nodo di smistamento" del matabolismo. Al fegato sono
delegate molte trasformazioni essenziali, e la gestione di una parte importantissima
delle riserve energetiche (vedi al parte dedicata al glicogeno).
1-In caso di eccesso di grassi il fegato può
rappresentare una specie di "deposito" dove si accumula una grande
quantità di grasso, fino ad alterarne la struttura. Si parla in
questo caso di fegato steatosico o di steatosi
epatica. La steatosi può rappresentare
anche il risultato di certe malattie.
2-Vi sono alcune
malattie e alcuni abusi (come l'eccessivo consumo di alcool) che portano
ad una diversa alterazione della struttura del fegato, che vede ridurre
la sua capacità operativa. Si tratta della cirrosi
epatica. Anche la cirrosi può essere
il risultato di malattie diverse, ma nella maggior parte dei casi la cirrosi
è data dall'alcoolismo.
3-Il fegato produce la bile, che passa nella
colecisti e da qui all'intestino. La bile ha un ruolo molto importante
nella regolazione delle funzioni dell'intestino, e nella digestione/assimilazione
dei grassi.
Se la composizione della bile è alterata può non riuscire
più a tenere in sospensione certe sostanze: si possono allora formare
(sopratutto nella colecisti) dei calcoli,
ovvero dei depositi che solidificano e di solito assumono la forma di sassolini
tondeggianti.
4-Una malattia del fegato molto nota à
l'"epatite".
Si tratta di un'infezione data da diversi virus. Oggi si conoscono insomma
diversi tipi di epatite, causate da virus diversi e rivelati da esami diversi
(markers per l'epatite). Anche la via di contagio e il decorso è
diverso, ma gli eventuali danni al fegato in fondo sono simili. Le varie
epatiti sono distinte tra di loro con una lettera dell'alfabeto. Esiste
così l'epatite A, la B, C, ecc.
Vi sono casi in cui l'epatite decorre in modo silente, ovvero il paziente
non si accorge neppure di averla contratta, e ci si può accorgere
del suo trascorso solo per delle trracce che lascia sul sistema immunitario.
Pensate che si dice che in Italia circa l'1% della popolazione potrebbe
avere avuto l'epatite A e B senza accorgersene: si tratta di circa un milione
di persone!
In altri casi i sintomi sono imponenti, e il decorso grave. La trattazione
delle malattie esula dallo scopo di questo sito, e quindi verranno citate
brevemente le due forme più famose:
- L'epatite di tipo A.
L'agente è un picornavirus che risiede nell'uomo e in alcune scimmie.
Si trasmette ingeredo materiale infetto, contaminato dalle feci di chi
ha contratto l'infezione (malati ma anche portatori sani). Tra i cibi che
più comunemente sono infettati sono da segnalare il latte, la verdura
e le ostriche. Tra l'infezione e il manifestarsi della malattia decorre
un periodo relativamente breve. Non evolve verso la cronicità.
- l'epatite di tipo B. Si
trasmette attraverso il sangue e i suoi derivati (trasfusioni, ecc) e strumenti
come aghi, sinringhe eccetera. Anche certi liquidi come saliva o sperma
possono infettare. Quindi, si può contrarre anche con dei rapporti
sessuali. Può essere trasmesso anche dalla madre al figlio. Il periodo
che intercorre tra l'infezione e gli (eventuali!) sintomi è
più lungo che nel caso precedente: siamo dal mese e mezzo ai
sei mesi. Circa il 10% dei casi evolvono verso la cronicità (lasciano
segni permanenti) e in circa il 4% i risultati sono gravi. Altre epatiti
cronicizzano più spesso ma in genere lasciano segni meno gravi.
.
parte 2 - La
dieta e i problemi di fegato
a- LA CIRROSI
La situazione è molto diversa
se esistono edemi o ascite, ovvero se vi sono dei gonfiori dovuti al fatto
che si trattiene acqua a causa di variazioni nell'assetto dei sali. Questi
gonfiori devono essere valutati dal medico, perchè la loro dislocazione,
il loro ritmo, la loro consistenza e caratteristiche sono molto importanti
per valutare la situazione e le misure (anche dietetiche) da prendere.
Vediamo quali sono le situazioni tipiche.
1-CIRROSI SENZA ASCITE
a-Si deve somministrare una dieta ricca
e variata, che non si discosta troppo da una buona dieta ideale per i soggetti
normali.
b-Se mai è bene somministrare una buona quantità di proteine,
tendendo insomma a forzare l'equilibrio dei componenti a favore del contenuto
proteico (tipo: 1,5g per chilogrammo di peso corporeo).
c-Anche se l'effetto è dibattuto, si suole spesso aggiungere una
integrazione con vitamine del gruppo B (vedi le pagine relative).
d-in caso di anemia microcitica, si somminiustra acido
folico (vedi le pagine delle vitamine)
e-nel caso la cirrosi sia data da eccessivo uso di alcool (è il
caso più comune) occorre fare in modo che si smetta di bere alcoolici.
Occorre anche tenere conto che spesso la cirrosi è associata a un
cattivo stato dello stomaco, e che l'ammalato tende ad avare poca fame,
preferisce darsi all'alcool.
2-CIRROSI CON ASCITE
Oltre alle misure indicate sopra, occorre badare all'equilibrio dei
sali. In genere si deve adottare una dieta iposodica. Si tratta di abituare
il paziente a non usare il sale da cucina aggiungendolo ai cibi (es sulle
insalate) oppure quando si cucina. Si può benissimo usare il
"sale senza sodio" ormai molto diffuso anche nei supermercati,
e occorre evitare dei cibi che sono molto salati già all'origine.
Si veda a questo poposito la pagina dedicata alla dieta contro
l'ipertensione.
b- EPATITE VIRALE
Qualche tempo fa vi era una dieta speciale per le epatiti, che in
particolare prevedeva delle restizioni sui grassi. Oggi si tende a suggerire
una dieta normale, con tutti i crismi della "dieta ideale" descritta
a suo tempo nell'apposita pagina. I consigli che si danno sono quelli dettati
dalle buone norme: evitare troppi grassi, eliminare burro e olii fritti,
carni grasse come salame eccetera. Usare con parsimonia cioccolato ed alcool,
e così via. Come si vede, niente di speciale: norme dettate
dal buon senso e dall'igiene alimentare.
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