Non ostante le ondate di distruzione, e la perdita di quasi tutte le reliquie che hanno fatto la storia (dalla vera croce al maphorion, dal telo di Edessa nel nostro mondi è rimasta una enorme quantità di reliquie. Sulle reliquie si celebrano le messe, ogni chiesa ne conserva qualcuna. Il culto delle reliquie non è imposto dlala chiesa, ma (anche se i tempi d'oro sono passati) la devozione popolare è tanto viva che certe reliquie sono ancora polo di attrazione di pellegrini e feeli. Una caso per tutti, Sant'Antonio a Padova. Davanti a una massa sterminata di reliquie dal punto di vista dela quantità, e così estesa nelle varie forme (dalle immagini dipinte per intervento divino ai corpi dei santi) è impossibile anche solo tentare un elenco che abbia la pretesa di completezza. Ma mi pare mancherebbe qualcosa di importante se non si riportasse qui un qualche elenco, anche solo perché qualcuno possa andare a visitare o (volendo) a venerare qualche reliquia soprattutto tra quelle presenti nella città d'arte italiane. Difficilmente si può credere che gran parte di queste siano autentiche. Ma costituiscono comunque un fenomeno di storia e di costume insostituibile. Conosco ad esempio persone che hanno frequentato Lucca ripetutamente andando a visitare un sacco di cose, senza rendersi magari conto della risonanza che ebbe il "sacro volto".
Ecco dunque un elenco (così come è stato possibile comporlo) di alcune reliquie più o meno rilevanti, spesso occasione di feste (patronali e non) nella città che le ospitano. Sono naturalmente gradite aggiunte e segnalazioni che possano contribuire a rendere più completo e interessante questo elenco.
1-Reliquie di Gesù
La
croce alla quale venne crocifisso Gesù sarebbe stata trovata
insieme a quelle dei due ladroni scavando il terreno del Golgota. Si racconta
che venne riconosciuta miracolosamente: accostando le tre croci a una malata,
questa sarebbe stata guarita all'esposizione della terza. La "Vera Croce"
rimase esposta a Gerusalemme; sottratta dai Persiani nel VII secolo, venne
recuperata dall'imperatore bizantino Eraclio. Nel 1187 venne portata dai Crociati
sul campo di battaglia di Hattin, perché assicurasse loro la vittoria
contro il Saladino; la battaglia invece fu perduta, e della croce si persero
le tracce per sempre. Tuttavia nei secoli precedenti ne erano stati prelevati
numerosi frammenti che sono tuttora conservati in molte chiese. Erasmo da
Rotterdam ironicamente affermava che ne circolavano così tanti che
con quel legno si sarebbe potuta costruire una nave.
Si
è perso traccia della croce di sant'Elena, inutile elencare le mille
e mille chiese che hanno una reliquia della croce, da quella nell Santuario
di Maria Ausiliatrice a Torino a quella di Ururi (CB), da quella di Capizzi
(ME) nella Parrocchia dei Santi Nicolò e Giacomo e così via.
I tre chiodi (due per le mani e uno per i piedi inchiodati
insieme), che sarebbero stati trovati ancora attaccati alla croce, sarebbero
stati portati da Elena al figlio Costantino: secondo la leggenda uno di essi
venne montato sul suo elmo da battaglia, da un altro invece fu ricavato un
morso per il suo cavallo. Il terzo chiodo, secondo la tradizione, è
conservato nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Il "Sacro
Morso" invece, si trova nel Duomo di Milano, dove due volte all'anno
viene mostrato ai fedeli. Del chiodo montato sull'elmo si sono perse le tracce;
secondo una tradizione si trova oggi nella Corona Ferrea, conservata nel Duomo
di Monza (che, secondo alcuni storici, è proprio il diadema dell'elmo
di Costantino), ma anche altre città e santuari ne hanno rivendicato
il possesso. Tanto più che il ferro che ha dato il nome alla
corona ferrea si è dimostrato essere (in uno studio condotto
dalla Maplero in anni recenti) semplicemente argento.
la corona di spine, a lungo conservata a Costantinopoli,
fu poi ceduta al re Luigi IX di Francia (1214-1270) che la collocò
nella Sainte Chapelle da lui fatta appositamente costruire a Parigi. In origine
essa aveva decine di spine, ma nel corso dei secoli esse furono donate a chiese,
santuari e personaggi di riguardo, e oggi sono rimasti solo i rami intrecciati
a forma di casco.
La
Sacra Sindone, conservata a Torino, sarebbe il lenzuolo in cui fu
avvolto il corpo di Gesù durante la sepoltura. La sua autenticità
è sostenuta energicamente da alcuni e smentita con altrettanta energia
da altri: la datazione eseguita con il metodo del carbonio-14 la farebbe risalire
al XIV secolo, ma altri studiosi difendono la sua autenticità. Questo
lenzuolo è dunque la centro di accesi dibattiti per quel che riguarda
la sua autenticità. Tuttavia la chiesa ha ammesso semplicemente il
suo culto anche se (per bocca del custode, il cardinal Ballestrero) afferma
di credere alla datazione del carobnio 14.
La colonna della flagellazione (in Santa Prassede a Roma).
La Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme comprende la
collina del Golgota, luogo della crocefissione di Gesù, la tomba nella
quale egli fu deposto (appunto il "Santo Sepolcro") e la pietra
sulla quale il suo corpo sarebbe stato unto per la sepoltura. Questo luogo
era tanto importante che la motivazione delle Crociate era definita come "la
liberazione del Santo Sepolcro".
Vi sono due Scale Sante, una a Roma (oggi in San Giovanni
in Laterano) e una a Gerusalemme.
La Sacra Lancia, appartenne a Carlo Magno e ai suoi successori
e oggi si trova a Vienna.
Spine della Santa Corona sono a Gratteri.
Il panno con cui fu asciugato il Volto Santo dalla Veronica è custodito
a Manoppello (PE).
Sangue e parti del corpo di Gesù. Visto che
una delle maggiori verità di fede cristiane è che Cristo sia
risorto, e poi asceso al cielo anche nel suo corpo, queste parti del corpo
sono necessariamente minori, potrebbero essere considereta dei semplici residui
del corpo di Cristo, tanto marginali che non intaccherebbero la sua interezza
ascesa al cielo. Tra questi il prepuzio di Gesù (che, come ogni ebreo,
fu circonciso) era conservato ed esposto nel giorno di Capodanno a Calcata,
paesino nel viterbese, fino al 1970, quando il parroco ne comunicò
il furto. Vi sono in giro vari altri prepuzi.
Il sangue di Gesù scaturito dalla ferita al costato, secondo la tradizione,
venne raccolto dal soldato Longino, che gli aveva sferrato il colpo di lancia:
egli lo avrebbe portato a Mantova; l'ampolla contenente il presunto sangue
è custodita nella cattedrale della città. Altro sangue attribuito
a Gesù è conservato in una teca cilindrica visibile nella Basilica
del Sacro Sangue (Heilig-Bloedbasiliek) a Bruges (Belgio). Un'ampolla del
sangue di Cristo era conservato a Costantinopoli, e veniva addirittura usato
per firmare i più importanti trattati. Un'altra ancora presso Sarzana
(sarebbe stato trovato dentro la croce del "sacro volto" di Lucca)
e così via.
La
tovaglia di lino usata da Cristo per la lavanda dei piedi degli Apostoli:
se ne conoscono addirittura due, una nella chiesa romana di San Giovanni in
Laterano ed un'altra in Germania, ad Acqs. Quest'ultima tovaglia riporterebbe
addirittura l'impronta del piede di Giuda.
Fasce del bambin Gesù ad Aquisgrana.
I resti della mangiatoia "la sacra culla" in cui venne deposto Gesù
bambino (S.Maria Maggiore, Roma)
La bottiglia di latte da cui beveva Gesù bambino (Wilder,
p.57)
2-Reliquie di altri personaggi dei Vangeli
La Santa Casa di Loreto sarebbe l'abitazione di Maria, dove avvenne l'Annunciazione. Secondo la tradizione popolare fu trasportata in volo da Nazareth a Loreto da alcuni angeli. Più probabilmente vi fu trasportata dai Crociati nel 1294. Sul luogo è poi sorto un imponente santuario meta di pellegrinaggio millenario. In molte chiese sono conservati i presunti capelli di Maria (per esempio a Messina) o il suo latte
L'anello
nuziale di San Giuseppe a Perugia, in Duomo (era a Chiusi dove era
stato portato da Gerusalemme nell'XI secolo)
Gli anelli di fidanzamento di Giuseppe e Maria. A Notre-Dame, Parigi
La cintura di San Giuseppe (portata in Francia nel 1254 da sir de Joinville
- chiesa dei Foglianti a Parigi)
Bastone di San Giuseppe, Camaldolesi a Firenze (il bastone è quello
che secondo un vangelo apocrifo sarebbe fiorito miracolosamente ed è
presente nell'iconografia del Santo). Frammenti di questo bastone sono inoltre
a: Santa Cecilia a Roma, Sant'Anastasia a Roma, San Domenico a Bologna, San
Giuseppe del Mercato
Frammenti della tomba di San Giuseppe: in Santa Maria al Portico e in Santa
Maria in Campitelli a Roma.
Frammenti del sacro velo della Madonna e della veste di San Giuseppe, si trovano
a Santa Maria di Licodia, conservati in un artistico reliquiario in argento,
opera del secolo XVII. Tale reliquiario veniva portato in processione fino
agli anni settanta del Novecento, l'ultimo sabato del mese di agosto, in occasione
della festa patronale.
La presunta testa di san Giovanni Battista è esposta
a Roma, nella piccola chiesa di San Silvestro in Capite che da essa prende
il nome
Il braccio di San Giovanni Battista nella cattedrale di Santa Maria Assunta
di Siena donato da Papa Pio II il 6 maggio 1464
Il mento di San Giovanni Battista nella cattedrale di S. Lorenzo di Viterbo
Il piatto che avrebbe accolto la testa di San Giovanni Battista a Genova,
nel tesoro della cattedrale di San Lorenzo
Un dito di San Giovanni Battista nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze
(donato dall'Antipapa Giovanni XXIII)
Le ceneri di San Giovanni Battista nella cattedrale di San Lorenzo di Genova
Parte delle ceneri di San Giovanni Battista e dei Santi Innocenti nella Chiesa
(già abbazia femminile benedettina) dei Disciplinanti bianchi di Loano
(SV)
Tre dita di San Giovanni Battista ritrovate da Santa Tigre (Thècle)
ad Alessandria d'Egitto e portate nella chiesa di Saint-Jean-de-Maurienne
Piccole pozioni di ceneri e alcuni ossicini si venerano a Chiaramonte Gulfi
(RG) dove il Precursore è invocato come Compatrono e Protettore.
Le reliquie di San Giovanni il Battista in Ucraina (Berezhany)
La mano destra si trova a Montenegro, custodita sino aa fine del settecento
in Malta nella Cattedrale gli omonimi Cavalieri, poi trafugata e portata in
Russia e agli inizi del novecento in montenegro
Il corpo
di san Pietro secondo la tradizione fu sepolto a Roma nel
luogo vicino al suo martirio, presso il circo di Nerone: sul luogo venne poi
costruita l'omonima basilica costantiniana e poi l'attuale Basilica di San
Pietro in Vaticano. Nel 1964, a seguito di una campagna di scavi archeologici,
fu annunciato (non senza sucitare qualche dubbio) il ritrovamento delle ossa
dell'Apostolo, oggi collocate sotto l'altare.
Il corpo di san Giacomo Maggiore, secondo la leggenda, fu
trasportato dalla corrente del mare fino alla costa atlantica della Spagna
e sepolto in un luogo chiamato campus stellae (il campo della stella). In
tale località sorge oggi il santuario di Santiago di Compostela, fin
dal Medioevo una delle principali mete di pellegrinaggio con Roma e Gerusalemme.
Nella città di Capizzi (Me) si custodisce la reliquia di San Giacomo
più antica della Sicilia: si tratta di una giuntura di un dito del
Santo Apostolo.
Il corpo di Sant'Andrea è sepolto in parte nel Duomo
di Amalfi, in parte a Patrasso nella chiesa a lui dedicata eretta sul luogo
ove subì il martirio; parte del cranio si trova invece in San Pietro.
Il corpo di san Tommaso, custodito nella Cattedrale di Ortona (Chieti), portato
nel 1258 da Chios, isola del Mar Egeo, dove era stato posto in salvo da cristiani
dopo la caduta di Edessa nel 1146. Ad Edessa erano state portate da Madras
[India], luogo del Martirio nel 72, intorno al 230 per ordine dell'imperatore
Alessandro Severo.
Uno dei 30 denari per cui Giuda Iscariota tradì Cristo,
nella sacrestia della Collegiata di Santa Maria di Visso (MC).
La borsa (vuota) in cui Giuda Iscariota ricevette i trenta denari per i quali
tradì Cristo,
Un corpo di S. Bartolomeo apostolo a Roma (riportato sull'Isola
Tiberina da Pio IV).
Un altro corpo di S. Bartolomeo apostolo in S. Bartolomeo a Benevento.
La calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo nella cattedrale di Francoforte.
Altra calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo nel monastero di Lune (Luneburg).
Altra calotta cranica di S. Bartolomeo apostolo nella certosa di Colonia (D).
Un braccio di Bartolomeo apostolo nella cattedrale di Canterbury (GB).
Pisa vantava il possesso di parte della pelle di S. Bartolomeo apostolo.
San Matteo (apostolo, martire ed evangelista) nella cripta
della Cattedrale di Salerno.
Alcune reliquie di S. Giovanni (apostolo ed anche evangelista) forse nella
basilica lateranense dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista a Roma.
Il corpo di san Luca evangelista (non fu apostolo) è
custodito presso la basilica di santa Giustina a Padova.
Una parte del corpo di San Mattia è custodito in un'arca marmorea nel
transetto della basilica di Santa Giustina a Padova.
Il corpo di san Marco evangelista (non fu apostolo), custodito
dapprima ad Alessandria d'Egitto, fu poi portato a Venezia e divenne patrono
della città e della Serenissima Repubblica di Venezia, spesso chiamata
anche "Repubblica di San Marco".
I corpi di San Giuda Taddeo ( cugino di Gesù, Apostolo,
autore di una lettera), e di San Simone Apostolo sono custoditi
e venerati in Vaticano nella Basilica di S Pietro, presso l'altare di San
Giuseppe, a sinistra dell'Altare del Bernini.
I corpi di san Giacomo Minore e di san Filippo
apostolo sono custoditi nella basilica dei santi XII Apostoli a Roma
La tradizione ha decretato che i "tre Re Magi"
andarono ad adorare Gesù nella grotta o capanna dove nacque. A dire
il vero il vangelo parla semplicemente di "alcuni magi venuto dall'oriente",
senza dire che fossero tre nè che fossero re, ma la tradizione ormai
è consolidata.
Le spoglie dei magi erano conservate anticamente a Milano. Nel XII secolo
l'imperatore Federico Barbarossa le prese come bottino di guerra e le portò
a Colonia, dove si trovano tuttora. Alcuni resti furono restituiti a Milano
negli anni cinquanta e sono stati posti in Sant'Eustorgio.
Secondo la tradizione tre falangi vengono conservate a Brugherio, in un reliquiario
d'argento di pregevole fattura, nella Parrocchia di San Bartolomeo ed esposte
solo nel giorno dell'Epifania. Donate da sant'Ambrogio alla sorella Marcellina,
allora residente presso la comunità di Vergini, presso quella che è
ora Cascina Sant'Ambrogio di Brugherio, luogo di riposo e di ritiro delle
stesso Vescovo Ambrogio, in quelle che erano secondo la tradizione locale
erano terreni di proprietà della famiglia del santo. Le reliquie hanno
sempre ricevuto la devozione dei fedeli che accorrevano da tutta la provincia
a baciare "gli umitt" (piccoli uomini) - I Santi Magi in cartantica.it
[1] - , a ragione della forma del reliquiario.
3-Reliquie di altri santi
Le spoglie di san Nicola di Bari erano custodite a Myra, in Asia Minore. Nel
1087 furono trafugate da alcuni marinai baresi e trasportate nella loro città.
Il santo nei paesi nordici è chiamato Santa Klaus.
San Timoteo, compagno di San Paolo, che lo avrebbe costituito vescovo di Efeso.
Nella basilica-cattedrale di Termoli si trovano dal 1239 le
spoglie del corpo del Santo provenienti da Costantinopoli. Il corpo di
Timoteo venne ritrovato, durante dei lavori di restauro all'interno della
Cattedrale termolese, nel 1945, in un loculo coperto da una lapide in
marmo che riportava quest'iscrizione latina: «Nel nome di Cristo. Amen.
Nell'anno del Signore 1239. Qui riposa il corpo del Beato Timoteo discepolo
del beato Apostolo, nascosto dal venerabile Vescovo Stefano insieme con il
Capitolo di Termoli».
Statua Reliquiario di San Leonardo Confessore a Castelmauro (CB).
Il corpo di sant'Ambrogio, patrono di Milano, è sepolto nella cripta
della basilica a lui dedicata, insieme ai corpi dei Santi Gervasio e Protasio.
Nel Duomo di Milano il corpo di San Carlo Borromeo (urna donata da Filippo
di Spagna, croce da Maria Teresa d'Austria, maschera dal calco del viso voluta
da Paolo VI).
Nella Basilica di sant'Antonio di Padova si conserva, oltre al corpo del santo
sepolto nell'Arca, la lingua, il mento e l'apparato vocale incorrotti.
La mano di Santo Stefano d'Ungheria è conservata nella basilica di
Budapest.
Ampolle con il sangue di San Gennaro (Napoli) oggetto di miracolosa liquefazione.
Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Parte del corpo di santa Giulitta è conservata nella cattedrale di
Nevers (F) mentre un frammento osseo è conservato in un prezioso reliquario
in cristallo di rocca posto nella cripta delle tombe medicee in san Lorenzo
a Firenze.
Braccio di Sant'Antonio abate - Misterbianco (CT), dove viene esposto il 17
gennaio.
Parte di altro braccio di Sant'Antonio abate - Veniano (Co), dove il santo
è venerato Patrono.
Parte di altro braccio di Sant'Antonio abate - Novoli (Le), dove il santo
è venerato Patrono, e in onore del quale si accende un grande falò
(Fòcara).
Braccio di San Benedetto da Norcia, donato al Monastero di Leno (BS) nel VIII
secolo su preghiera di re Desiderio.
Il corpo di san Benedetto viene vantato anche da monasteri francesi.
Alcune reliquie di San Benedetto da Norcia si trovano nell'Abbazia di Montecassino
(FR).
Il corpo di Sant'Agata a Catania suddivisa in vari reliquiari: alcuni organi
nel busto con testa, gli orafi di Limoges eseguirono anche i reliquiari per
le membra: uno per ciascun femore, uno per ciascun braccio, uno per ciascuna
gamba. Nel 1628 fu realizzato quello per la mammella.
Ulna e radio di un braccio di Sant'Agata a Palermo, nella Cappella regia.
Un osso del braccio di Sant'Agata a Messina, nel monastero del SS. Salvatore.
Una parte dell'osso del braccio di Sant'Agata ad Alì (ME).
Un dito di Sant'Agata a Sant'Agata dei Goti (BN).
Il corpo di San Pietro da Verona, nella cappella Portinari in S.Eustorgio
a Milano (il 29 aprile si usa urtare la testa per preservare dal mal di testa).
ViviMilano
Resti di san Gregorio di Nazianzo - Basilica di S. Pietro, Roma (una parte
fu donata da Giovanni Paolo II al patriarca di Costantinopoli nel 2004).
Reliquie di San Lucido ad Aquarara (SA). Rubate più volte, infine la
testa fu ritrovata dalle forze dell'ordine in una casa privata nel 1999.
Reliquie di San Pantaleone: nell'omonima chiesa di Lanciano vi sono la spada
che troncò la testa del santo, il carrello dentato con cui veniva martoriato
il corpo, la fiaccola con cui gli venivano bruciate le ferite, un tronco di
ulivo che germogliò a contatto con il corpo del santo.
Costola di Santa Caterina a Astenet in Belgio (proveniente da Siena, 1985).
Un piede di Santa Caterina è conservato nella Chiesa dei Santi Giovanni
e Paolo a Venezia.
Un dito di Santa Caterina nella Basilica di San Domenico a Siena (usata per
benedire l'Italia le Forze Armate).
Testa di Santa Caterina a San Domenico - Siena. Fu staccata dal corpo nel
1381 per volere di Papa Urbano VI.
San Biagio a Maratea (PZ) e a Capizzi (ME).
Reliquia di San Biagio Vescovo e Martire ad Acquaviva Collecroce (CB).
Reliquia di San Bartolomeo Apostolo ad Giffone (RC).
Un pezzo di lingua di San Biagio a Carosino (TA).
Un braccio di San Biagio nella cattedrale di Ruvo di Puglia (BA).
Il cranio di San Biagio a Ragusa di Dalmazia (HR).
Un dente di Santa Appollonia (cattedrale di Porto, in Portogallo).
Il corpo di San Ciriaco nel Duomo di Ancona.
I resti di san Prospero da Centuripe, ovvero parte del cranio, una gamba,
un braccio, un dito e vari altri frammenti ossei presso la Chiesa Madre della
città di Centuripe (EN).
Le reliquie di San Prospero martire Patrono di Catenanuova (EN), si venerano
nella Chiesa Parrocchiale intitolata a "San Giuseppe".
Sant' Aldebrando a Fossombrone (PU).
Il corpo di San Rocco è custodito a Venezia nell'altare maggiore della
chiesa dell'Arciconfraternita Scuola Grande a lui dedicata.
L'apofisi acromion che fa parte della scapola ed un altro frammento osseo
di San Rocco sono custoditi a Scilla (RC) nella plurisecolare chiesa a Lui
dedicata.
Parte di un osso del braccio di San Rocco è nell'omonima chiesa di
Voghera (PV).
Altra parte di un osso del braccio di San Rocco è nell'omonima chiesa
di Roma.
Una tibia, altre piccole parti della "massa corporis" e quel che
si ritiene essere stato il bastone di San Rocco si trovano nel suo santuario
di Montpellier (F).
Una falange di San Rocco è nella parrocchiale di Cisterna di Latina.
Una parte di tallone di San Rocco è in cattedrale a Frigento (AV).
Alcuni frammenti di ossa di San Rocco sono nella Basilica Mauriziana e nella
chiesa della Confraternita di San Rocco a Torino.
Il corpo di San Teofilo è custodito a Castelbuono sotto l'altare maggiore
della chiesa dei cappuccini.
Il corpo di San Guglielmo Gnoffi è custodito a Castelbuono alla Madrice
Nuova.
il corpo di San Pio Martire è custodito a Castelbuono alla Madrice
Nuova.
il corpo di San Gandolfo è venerato a Polizzi Generosa.
Reliquie di San Cataldo vescovo sono custodite nella chiesa Madre di Gangi.
Frammenti del Teschio di Sant'Anna sono custoditi a Castelbuono in cappella
palatina.
Il Corpo di Santa Rosalia è esposto nella cattedrale di Palermo dentro
la sacra urna.
Sant'Ubaldo (l'intero corpo) è esposto nel santuario omonimo di Gubbio
(PG).
Un'impronta del piede di Sant'Agata su uno scoglio è collocata nella
chiesa di Sant'Agata la pedata a Palermo.
Le spoglie di San Francesco sono custodite nel "sarcofago" nella
basilica inferiore di Assisi (PG).
Il corpo di San Pio da Pietralcina, custodito nella cripta della chiesa ononima
a San Giovanni Rotondo (FG).
Il corpo di Sant'Angelo martire è custodito a Licata.
Una piuma dell'Arcangelo Michele era custodita a Caltanissetta.
Il corpo di Santa Lucia riposa a Venezia nell'omonima chiesa.
L'ulna di Santa Lucia è nella cattedrale di Siracusa.
Reliquie di San Giorgio sono a Modica nell'arca Santa.
Reliquie del braccio sinistro di San Mauro Abate sono venerate e custodite
in un bellissimo braccio reliquiario argenteo,in altri reliquiari e nel Simulacro
a Viagrande (CT), e vengono portate solennemente in processione la sera del
14 gennaio, il 15 gennaio e la prima domenica di settembre di ogni anno.
Il corpo del Beato Giovanni Liccio è a Caccamo (PA).
Il Corpo del Beato Agostino Novello è a Termini Imerese (PA).
Reliquie di San Felice da Nicosia sono nella stessa cittadina e a Capizzi
(ME).
Alcune reliquie di San Bartolomeo sono custodite a Capizzi e a Geraci siculo.
Due frammenti d'osso di San Mauro Abate sono ad Acicastello (CT).
Un osso di San Mauro Abate è a San Mauro Castelverde (motivo del nome
del paese).
Il corpo di San Donato Martire è custodito nell'omonima chiesa di Castiglione
Messer Raimondo (TE) e viene portato in solenne processione il 7 agosto di
ogni cinque anni.
La testa di San Donato Martire è conservata nel Duomo di Arezzo.
Il cuore di Sant'Alfio a Lentini (SR) insieme a varie reliquie.
Le calotte craniche dei Santi Martiri Alfio, Cirino e Filadelfo sono custodite
nella Cattedrale di Messina, eccetto alcune parti che si trovano a Trecastagni
(CT) e vengono portate solennemente in processione a maggio.[2]
La cassa madre con le reliquie dei Santi Martiri Alfio, Cirino e Filadelfio
è custodita a San Fratello.
Un femore di San Benedetto il moro è custodito a San Fratello.
Il corpo della Beata Lucrezia Bellini (Beata Eustochio) è esposto in
un'urna nella cappella laterale sinistra della chiesa di San Pietro a Padova.
Il corpo della Beata Elena Enselmini, prima clarissa padovana, è esposto
nell'urna del secondo altare laterale di sinistra della chiesa di Sant'Antonino
dell'Arcella a Padova.
Il corpo di Santa Fortunata riposa a Baucina (PA).
Una reliquia di Santa Rita è a Castelbuono (PA).
Una reliquia di Sant'Elisabetta d'Ungheria è al convento dei cappuccini
di Castelbuono (PA).
La calotta cranica di San Valentino è custodita nella Basilica di Santa
Maria in Cosmedin a Roma.
I sandali e la ciotola di San Filippo Neri sono conservati nella chiesa di
Sant'Ignazio a Palermo.
4-Reliquie che hanno avuto un ruolo storico rilevante
Costantinopoli
racchiudeva alcune delle reliquie più preziose, molte delle quali vennero
disperse. Tra le più venerate vi erano:
il manto della Madonna (il maphorion) una delle reliquie
fondamentali, considerato
a Costantinopoli fu portato anche il Mandylion, un panno
con impressa l'immagine del volto di Cristo. Era inizialmente ad Edessa, ed
aveva fama di rendere invincibile la città quando esposto sulle mura.
Fu trasportato poi a Costantinopoli nel 944, fu perduto nel 1204, ma secondo
alcuni era la Sacra Sindone di Torino.
i sandali di Cristo
la veste di San Giovanni Battista
un'ampolla con il sangue di Cristo, che venne usato per firmare certi documenti
solenni
il parapetto del pozzo davanti al quale si svolse l'episodio evangelico di
Cristo e la samaritana
la pietra su cui venne composto il Corpo di Cristo dopo la morte
il trono di Salomone
la verga di Mosè
i resti degli "innocenti", ovvero dei bambini fatti uccidere da
Erode
una porzione di sterco dell'asino sul quale Gesù entrò a Gerusalemme
che viene (o veniva) conservato nel convento di Gräfrath nei pressi di
Colonia (Germania)
Molte grandi reliquie -oltre che a Costantinopoli- erano conservate anche
a Roma, ed in particolare in Laterano (*), dove erano venerate reliquie come
le tavole delle leggi ricevute da Mosè sul Sinai o l'Arca dell'alleanza.
(*)
= Il palazzo del laterano apparteneva alla moglie di Cistantino, e fu uno
dei primi lasciti ufficiali alla Chiesa. Tanto è vero che la basilica
che ora vi sorge è la chiesa cattedrale di Roma e non (come molti credono)
San Pietro.
Ma la reliquia più famosa che percorre la storia è probabilmente
il santo Graal, ovvero la coppa in cui sarebbe stato raccolto
il sangue di Cristo durante la crocefissione. Oppure la coppa usata per l'Ultima
Cena, oppure usata per entrambe le cose. Oggetto leggendario, di cui non si
conosce l'ubicazione (anche se una dozzina di luoghi e chiese si attribuiscono
la sua presenza) e fonte di innumerevoli miti, leggende, poemi letterari,
opere letterarie (forse la più antica è Perceval le Gallois
ou le Compte du Graal di Chretien de Troyes, 1190), opere teatrali e opere
liriche (Lohengrin e Parsifal di Richard Wagner) e film come the Last Crusade
(l'Ultima Crociata), di Steven Spielberg o come La leggenda del Re Pescatore
di Terry Gilliam. Vari film più o meno storici hanno come oggetto la
ricerca di altre reliquie. Sull'arca dell'Alleanza è incentrato ad
esempio il film I predatori dell'arca perduta, le tavole della Legge sono
uno degli elementi centrali del kolossal I dieci comandamenti di Cecil de
Mille.
Note
1. ^ Testimoni del Golgota, Michael Hesemann, Edizioni San Paolo, 2003
2. ^ Le reliquie. Santuario di Trecastagni. URL consultato il 10 maggio
2010.
CENNO
ALLE IMMAGINI SPECIALI
E' stato
detto che non vi è distinzione sostanziale tra le reliquie e le immagini
sacre. Ma vi sono alcune immagini che secondo la credenza sono particolarmente
vicine (o si sovrappongono) alle più grandi reliquie. Possono essere
importanti per via dell'autore ( come l'icona della vergine
Odigitria che sarebbe stata dipinta dall'evangelista San Luca e che ora si
trova nella cripta della cattedrale di Bari. Oppure hanno un'importanza rilevante
perchè generate per miracolo. Tra queste le icone
"acheropite", ovvero non dipinte da mano umana. Il culto delle icone
era tale che durante i trionfi (cerimonia tipicamente romana dopo una vittoria)
a Costantinopoli, sul carro del vincitore e al posto del vincitore, veniva
posta l'icona della Vergine, mente l'imperatore se ne andava a piedi. Qualche
studioso sostiene che l'attribuzione di queste immagini ad un intervento divino
fosse stato invocato per salvarle dalle ondate di iconoclastia, e/o per evitare
l'accusa di idolatria (in quanto adorazione di una immagine). In effetti su
questo punto la Bibba parrebbe piuttosto esplicita, e comprende sia gli idoli
(cui non render culto) ma anche le semplici immagini:
"Non
ti farai idolo nè immagine alcuna di quanto è
lassù nel cielo ne di quanto è quaggiù sulla Terra nè
di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prosterai davanti
a loro e non li servirai, ne renderai loro un culto. Poichè io, il
signore sono il tuo Dio, un Dio geloso". Esodo 20:4,5
D'altra parte questa presscrizione fu sempre presa molto alla larga, e questo
non solo dai cristiani. Anche i musulmani avrebbero una prescrizione di non
raffigurare uomini, ma è largamente contraddetta
da sempre.
In mezzo a queste immagini ottenute per intervento divino vi è il "sacro
volto di Lucca", che in passato ebbe una vasta fama. Tanto per fare alcuni
esempi, fu citato anche da Dante nell'inferno (canto XXI), fu affrescato a
Bolzano, gli fu dedicata una chiesa a Venezia, e così via. Il miracolo
della sua formazione dovrebbe essere avvenuto quando Nicodemo (che partecipò
alla sepoltura di Cristo) scolpì un crocifisso. Ma per quanto ci provasse
non riuscì a scoplire il volto, che fu invece trovato scolpito miracolosamente.
Di crocifissi scolpiti per miracolo ve ne sono diversi, quello di Lucca fu
semplicemente quello che ebbe maggiore risonanza (oggi è conservato
nel duomo della città toscana).
Lle immagini sacre considerate reliquie perchè ottenute per intervento
divino non appartengono solo a tempi così remoti: nei primi anni del
'500 vi è da segnalare l'apparizione dell'immagine di nostra signora
di Guadalupe sul mantello del veggente, immagine ancor oggi venerata. Queste
formazioni miracolose di immagini (più o meno credibili) continuano
ancor oggi: vi sono diversi devoti che vedono immagini miracolose (o formatesi
per miracolo) in varie circostanze, magari vedono volti di santi in macchie
su delle pareti, ecc. Un discorso a parte meriterebbero le immagini che piangono,
che muovono gli occhi, e così via. Essendo strumento delsoprannaturale
anche queste immagini possono essere considerate reliquie. Un caso che ebbe
una certa risonanza fu quello delle immagini che muovevano gli occhi in occasione
dell'invasione napoleonica in Italia. Furono segnalati oltre cento casi davanti
a molti testimoni (vedi il libro di Vittorio Messori e Rino Cammilleri: "Gli
occhi di Maria" (Rizzoli). Quanto alle statue o immagini che piangono,
anche qui l'elenco sarebbe sterminato. AI nostri giorni avrebbe pianto la
madonna a Forlì (2006) , famoso il caso di Civitavecchia, altro caso
quello della statua di sant'Antonio a Polla (2010). Nello stesso anno a Yerba
Buena (Argentina) il parroco avvertì i fedeli della statua di Cristo
che piangeva, e così via per centinaia di casi. Per i più interessati,
su Youtube vi sono perfino riprese video di statue che piangono.
Questo fenomeno lo si testimoniò anche in passato, addirittura è
scritto che piangevano persino le statue degli dei pagani (o degli imperatori
romani) prima del cristianesimo. A Cuma vi era un importante santuario di
Apollo. Nell'antichità ebbe vasta risonanza il fatto che la statua
del dio piangeve in occasione di guerre o sventure, soprattutto se riguardavano
la Grecia. Pianse nel 191 a.C. (guerra contro Antioco di Siria), nel 169 a.C.
(guerra contro Perseo di Macedonia) nel 130 a.C., durante la rivolta antiromana
in Asia Minore da parte di Aristonico... ma non era una prerogativa di Apollo:
a Lanuvio, sui monti Albani, pianse anche la statua di Giunone Sospita. Queste
statue di dei pagani, se non piangevano, sudavano: Viriglio cita il palladio
(la statua miracolosa di Atena conservata a Troia) che sudò quando
fu rubata da Ulisse e Diomede.
Si diceva nelle pagine precedenti che le reliquie venivano considerate come un "palladio", una protezione soprannaturale per la città contro nemici, calamità, ecc.
Questo concetto di protezione di una determinata città che conserva le grandi reliquie permane ancor oggi.
Nella foto, uno stendardo posto nel eristilio del duomo di Salerno, che conserva le spoglie che sarebbero di S.Matteo evangelista, che tra l'altro compare sullo stemma della città. Qui il santo stende la mano protettiva sulla città.
"Salerno è mia: io la difendo" è una indubbia espressione che indica come ospitare le spoglie di un santo significa affidargli la sicurezza della città, così come l'immagine di Edessa proteggeva miracolosamente la città dagli assalti e come il Palladio proteggeva la città di Troia.
***
Le reliquie sono state oggetto nei secoli
di vere e proprie collezioni, re e principi facevano a gara ad accaparrarsi
reliquie più o meno importanti per la propria cappella o da tenere
in staznze apposite del loro palazzo. Non diversamente da quanto facevano
per i loro gabinetti anatomici o collezioni di scienze naturali (minerali,
animali veri o "taroccati") ecc.
Chi ha visitato delle regge sopratutto di tradizione cattolica (una a caso,
quella dei re di Baviera a Monaco) sarà stato colpito dalla collezione
di reliquie.
Ma questo assiepare relqiuie o immagini sacre in un solo luogo appartiene anche alla pietà popolare: non è raro imbattersi in edicole destinate inizialmente a un crocifisso o all'immagine di un santo a cui spontaneamente qualcuno ha aggiunto statuette fosforescenti di padre Pio, immagini del Sacro Cuore, due o tre madonne diverse, stauette di angeli musicanti (al limite del religioso) e senza dimenticare foto di papa Benedetto XVI. Aggiungere papi, santi, angioletti ecc. anzichè lasciare che ciascuno eserciti da solo il proprio ministero immagino voglia (in modo più o meno conscio) "rinforzare" la santità dell'edicola o del luogo. Della serie "dove non arriva uno... magari ce la fa/ascolta qualcun altro"