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1
storia di Milano
2 immagini curiose
3 Milano archeologica (questa
pag.)
4 Lirica, balletto e teatro
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I RELIQUIARI
I reliquiari possono essere a forma di ostensorio architettonico, o assomigliare a un ostensorio a raggera, con decorazioni varie al posto dei raggi.
Vi è una tradizione che consiste nel forgiare i reliquiari anche nella forma del pezzo anatomico che contengono (es. un braccio d'argento che contiene il braccio del santo).
Una forma curiosa dei reliquiari (qualunque sia la parte anatomica custodita) consiste nel costruire un busto del santo, e di porre la reliquia dietro una finestrella sul petto.
Sono abbastanza comuni i busti di metallo (di solito argento o composto simile) di quattro vescovi con mitria, da porre sugli altari, inframezzati dai sei candelabri prescritti dal rito romano per le messe solenni.
Qui, una soluzione analoga ma in legno dorato.
IL COLOR PORPORA
Il colorante viene estratto da uno o più murici (conchiglie che vivono
nel Mediterraneo). Plinio che -in un brano relativamente famoso- descrive
la conchiglia e (sommariamente) l'estrazione del colorante, chiama questi
molluschi semplicemente "le porpore". (*)
L'estrazione è un procedimento lunghissimo e laborioso, e per tingere
una quantità anche modesta di tessuto si richiede una enorme quantità
di molluschi. Per questo (non certo per la rarità del mollusco) si
tratta di un colorante molto costoso, riservato per questo ai grandi ricchi
e re. Il colorante viene usato per conferire il color porpora a tessuti vari
(es. lana). All'inizio sono rimasto molto sconcertato nel raccogliere le testimonianze
in lingua originale su questo colore. Si trovano descrizioni che l'approssimano
al violetto, altre all'indaco, altre più sconcertanti, ad esempio:
"color porpora come il mare in tempesta". Come si concilia il colore
del mare in tempesta col colore che siamo abituati a vedere nei film di Hollywood
addosso a Nerone? Mi sono dato varie spiegazioni possibili.
Nel procedimento lungo e laborioso di cui sopra (che le risparmio per brevità)
si creano in effetti più colori, uno corrispondente al color porpora
come lo immaginiamo, uno azzurrastro. Si potrebbero quindi ottenere coloranti
più o meno pregiati a seconda di come sono più o meno rossastri.
E' anche vero che nella preparazione le misture più diluite sono più
azzurrastre, e quelle più concentrate rossastre. Anche qui sarebbe
dunque una scala di colore... legata alla scala di prezzo!
E' in fase di verifica una mia terza ipotesi: nella sua preparazione vengono
utilizzati dei composti che non sono neutri dal punto di vista del pH (sopratutto
aceto), e potrebbe aversi un qualche fenomeno di "tornasole".
In ogni caso, le vesti colorate con la porpora furono da sempre sinonomo di
potere e ricchezza: la Bibbia parla di persone "vestite di porpora e
di bisso" ad indicare i vestiti più lussuosi e costosi dell'epoca.
Nell'antica Roma la porpora aveva una valenza regale: data la fobia dei romani
verso questa forma di potere, si regolamentò con cura il suo impiego:
i senatori potevano indossare il laticlavio, ovvero una striscia di porpora
larga, mentre ai cavalieri era concessa una striscia più stretta. Quando
la repubblica trapassò (almeno nella sostanza) nel principato e nella
monarchia, l'imperatore non ebbe naturalmente ostacoli nel vestirsi di porpora.
Anzi la porpora venne estesa a chi lo circondava (es. ai "Cesari",
ovvero ai successori designati da parte dei regnanti, ovvero gli "Augusti",
che li cooptavano al potere) e venne perfino abbandonata: si ricorda una famosa
descrizione di Costantino con un alto diadema, una parrucca multicolore e
un abito lungo di seta cangiante. L'incoronazione dell'imperatore divenne
un rito complesso in più fasi, in cui la parte culminante era il suo
sollevamento sugli scudi da parte dei legionari. Ma fin da questo momento
"prendere la porpora" corrispondeva all'elevazione imperiale. Ad
esempio: "Costantino nacque in Tracia, fu allevato politicamente presso
la corte di Nicomedia, raggiunse suo padre morente a York, lì prese
la porpora (illegittimamente) e invase l'Italia calando dall'Inghilterra,
più o meno come un invasore straniero che scese e conquistò
Roma (mai vista prima) con le armi."
La diffusione della porpora a più persone che partecipavano al potere,
concentrò l'esclusiva imperiale (per lo meno a Costantinopoli) sui
calzari rossi, esclusivi dell'imperatore o dei co-imperatori (Augusti).
LA PORPORA DEI CARDINALI
Non esiste un'ordinazione cardinalizia, come non esiste un'ordinazione papale.
La dignità sacerdotale nel cristianesimo è quella di vescovo,
che partecipa a questa in modo limitato i preti o presbiteri (all'inizio gli
anziani delle varie comunità). Papa e cardinali non sono ordinati ma
sono solo nominati. Il vescovo di Roma (data l'importanza storica delle città)
è il papa, e i cardinali sono i titolari delle chiese di Roma (vescovi,
preti e diaconi) che hanno diritto di votare la nomina di qualcuno a vescovo
di Roma, ovvero a papa. Quindi, possiedono non una dignità sacerdotale
(anche se poco fa furono ordinati tutti vescovi) ma una dignità elettorale.
Anticamente i vescovi venivano nominati (e poi consacrati) nei modi più
vari, famosa l'elezione di Ambrogio a Milano, acclamato dal popolo quando
non era neanche battezzato. Con l'andar del tempo l'elezione del vescovo di
Roma dall'acclamazione della folla (e relativi tumulti e anche omicidi) passò
al solo clero, e qui nacque il "collegio cardinalizio". Man mano
il papa acquisì prerogative regali, questo collegio (che lo coadiuvava
nel governo delle chiese di Roma) assunse (e tutt'ora detiene) il nome di
"concistoro", ovvero assunse il nome del consiglio che coadiuvava
gli imperatori romani, e che per rispetto stava in piedi (concistoro da "consistorium",
da consistere= stare in piedi). E come l'imperatore concesse la porpora ai
suoi eredi, così il papa concesse l'uso della porpora ai cardinali.
C'è da dire che i papi non temevano di eccedere, alla riscoperta dell'antico
Egitto non esitarono a fregiarsi con flabelli processionali e dei fanoni fatti
con "denti" di balena sulla scia dei faraoni, ed è noto che
si incoronavano con una calotta su cui erano montate non una ma tre corone
regali. Ma non è detto che a distanza di secoli o millenni il colore
delle vesti dei cardinali corrispondano al color porpora, indica solo la cooptazione
al collegio cardinalizio.
Ed eccoci alla conclusione: il color porpora resta il color porpora, anche
se nell'antichità questo colore può avere avuto un valore cromatico
più ampio di quello che intendiamo oggi. Il "prendere la porpora"
o i "porporati" indica invece l'appartenenza al collegio cardinalizio,
indipendentemente da quale sia il colore dei loro vestiti, indica insomma
l'atto formale della cooptazione al potere elettorale pontificio e quindi
in qualche modo alla successione, come i Cesari erano intesi come i successori
degli Augusti. Tanto è vero che il colore con cui si vestono i caridnali
nelle sartorie eclesiastiche non è chiamato porpora ma vermiglione.
(*) = Plinio lo descrive a sua volta in modo curioso:
Purpurae vivunt annis plurimum septenis. Latent, sicut murices, circa Canis ortum tricenis diebus. Congregantur verno tempore, mutuoque attritu lentorem cujusdam cerae salivant. Simili modo est muric es. Sed purpurae florem illum tingendi expetitum vestibus, in mediis habent faucibus. Liquoris hic minimi est in candida vena, unde pretiosus ille bibitur nigranti rosae colore sublucens.
Ovvero: un rosa """nereggiante""" che riluce.