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Tra i segni più
diffusi nelle rappresentazioni rupestri vi sono da una parte armi (asce e
alabarde) e dall’altra dischi, dischi contenenti una croce, dischi multipli
in forma di cerchi concentrici o di spirale. Non si vuole entrare in troppi
dettagli, ma è curioso notare che spesso questa doppia filiera di simboli
sono spesso in relazione tra di loro, si riuniscono e si separano. Ad es.
nel tardo calcolitico/età del bronzo sul monte Bego.
Ed è importante notare che a questi due filoni di simboli (armi e dischi)
fanno capo due filoni di divinità. Da un lato con o senza l’associazione
con i fulmini in Iskur (ittita), Veruna (indiano) Tvastar (dio vedico) Esus
(celtico) Thor, ecc. ecc.
Dall’altra con il filone del disco del sole con i suoi mille dèi,
semidèi, da solo, accostato a armi o trainato da persone (divinità
antropomorfe) , da animali o da carri.
Le rappresentazioni preistoriche dei dischi corrispondono
a cerchi, cerchi puntati, cerchi contenenti croci, cerchi raggiati. A volte
questi simboli (es. sulle Alpi) sono forniti di manico, quasi ad indicare
un significato rituale. Nell’arte rupestre scandinava si può
rilevare il disco crociato sopra una schematizzazione di carri, e i dischi
“solari” sono trainati da cavalli o cervi. Qui entriamo nel mondo
del “carro del sole”, ovvero il sole
viene portato su un carro che si innalza nel cielo e che tramonta dalla parte
opposta: il famoso carro di Elios, di Fetonte o di Apollo (veei note a lato).
La rappresentazione del sole su un carro va dunque dalle regioni nordiche
a quelle orientali. E con molte variazioni: la più nota è quella
della “nave solare” ovvero il sole viene portato su una nave che
percorre il mare celeste, anziché su un carro. Si può citare
qui la divinità baltica di Saule (=sole) che naviga su una barca d’oro,
e viene rappresentato da una rosetta, una ruota o cerchio, Perkunas il liberatore
del sole (Pisani, 1971) a sua volta raffigurato su un carro con un’ascia,
e qui si torna all'accostamento armi/sole.
Iil carro del sole e la nave col sole non sempre sono alternativi: una versione
del mito di Elios/Apollo vuole che il sole ogni giorno sia portato dal palazzo
dell'aurora a quello del tramonto, e da qui si imbarchi su una nave che lo
riporta nel punto dell'aurora...
Una delle simbologie più famose sono il carro solare di Trundholm (Danimarca) appartenente all’antica età del bronzo scandinava, con forti richiami al carro del sole di Elios/Apollo che con la sua iconografia ha attraversato i millenni. Nel carro di Trundholm si vede che il simbolo del sole è arricchito e da cerchi e poi cerchi, accostati, concentrici, interi e svolti, che richiamano il fiammeggiare del sole quando non addirittura varie altre decorazioni fino alla parte superiore delle vetrate gotiche. E quindi questo genere di decorazioni ha qui una sua conferma come legame col sole, visto che questo tondo trascinato da cavallo di certo è un sole.
Non si devon neanche dimenticare
gli animali associati a questi dischi solari, magari semplicemente uniti ad
essi. Vi sono animali (cavalli, capridi, cervi, ecc) con sulla testa o trascinanti
un sole a forma di disco, disco con la croce, disco raggiato e fiammante (Es.Grosio,
Luine a Darfo Boario Terme…). E a questa iconografia si ricollega forse
anche il cervo con la croce tra le corna della leggenda medioevale.
Da menzionare velocemente -prima di chiudere- alcuni altri aspetti:
1-a volte si segnalano rappresentazioni solari antropomorfe. Ovvero, uomini o divinità con il sole al posto della testa (vedi nota *). Il sole è spesso associato a uomini, ancor più spesso ad animali. In particolare al cavallo o ai capridi
2-In secondo luogo vi sono dei segni dubbi, a metà tra la rappresentazione del sole o della croce, al punto che in molti casi si può pensare che le raffigurazioni si equivalgano o in certi casi si sovrappongano. O addirittura si complichino con l’intervento di segni ancora diversi, coma la PHI come quello della Valle dell’Arc in Savoia o della “croce di santo Stefano” a Teglio. O come la rosa camuna.
3-Infine, va da sé il rapporto del sole con l’oro.
Per il suo colore, la sua lucentezza, la sua preziosità questo metallo
è spesso associato al sole, sia idealmente che nella rappresentazione
dei simboli, a partire dal disco di Trumdholm.
* = Essere antropomorfo
con la testa di sole: Monte Bego, L 1996 de Lumley
esempio di sole puntato, spirale e sole con croce. Un'altra rappresentazione comune è quella del sole a raggera o cercgio con raggera sia interna che esterna (la croce potrebbe essere assimilata a questa ma con la raggerqa ridotta la minimo) o la rappresentazione a cerchi concentrici (che potrebbero essere ritenuti analoghi alla spirale),
I
PERSONAGGI
Elio, figlio di Iperione e Thea, era il dio che ogni giorno
percorreva con il carro del sole tutta la volta del cielo da oriente ad occidente.
Fetonte desiderava provare a guidare questo carro, lo fece e i cavallo imbizzarriti andarono prima troppo in alto (generando la via lattea) e poi cadde a terra. Pare che cadesse nel Po e le sue sorelle furono trasformate in pioppi.
Il carro del sole in epoca romana viene guidato da Apollo, surrogato romano di Elio.
Le persone che salgono o scendono troppo alterando l'armonia del creato sono ricordate in diversi miti, come quello di Bellerofonte che cadde con Pegaso per invidia di Giove e Dedalo ed Icaro, padree figlio. Questi due furono rinchiusi nel labirinto, e da li non riuscivano ad uscire. Allora Dedalo (costruttore del labirinto e a cui diede il nome) costruì delle ali con penne legate da cera. Una volta partiti volando, Icaro si lasciò prendere dall'ebrezza del volo e andò troppo vicino al sole: questi sciolse la cera e Icaro precipitò nel mare annegando.
Vi sono
centinaia di rappresentazioni del carro del sole, sopratutto dal rinascimento
in poi. Questo tema era tipico delle volte e dei soffitti dei palazzi nobiliari.
Al centro il carro del sole guidato da Apollo, attorno altre scene tipo le
quattro stagioni o temi allegorici analoghi.
Naturalmente questo carro era accompagnato, supportato, travolto da mille
personaggi di contorno secondo il gusto sovrabbondante dell'epoca. Il carro
era di solito attorniato da una folla di personaggi che arricchivano il dipinto:
e da qui i pittori tiravano fuori tutto il loro armamentario di amorini, poppe,
nubi, ghirlande e personagi allegorici di ogni tipo, con intenti allegorici
(es. la Verità che tende a sfuggire alla Notte per
andare vero il carro del Sole, come nella versione del Domenichino)
e celebrativi.
Impossibile fare un elenco di tutti: in Italia vi sono rappresentazioni del carro del sole da Firenze come a Mantova (Palazzo del Tè), da Milano (Tiepolo, 1740, palazzo Clerici) a (e sopratutto a) Roma. In modo attenuto queste rappresentazioni arrivano fino a noi, tra le opere relativamente recenti ricordiamo quella di Previati del 1907. Lo stile dei dipinti rinascimentali è naturalmente ben diverso da quello del carro di Trundholm, ma il carro è lo stesso, solo che è stato creato qualcosa come 3000 anni prima!
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