Circa la metà degli italiani morirà per cause legate al cuore e alla circolazione. E' una causa di morte che non dico assomiglia ma neanche regge il paragone con nessun'altra: nè con i tumori nè con gli incidenti stradali, né con le malattie infettive né con nessun'altra causa.
Il solo cuore e vasi contro la somma di tutte queste!
Se questa strage fosse inevitabile, pazienza. Ma invece no: per non morire di cuore si può e si deve fare qualcosa. Ma per evitare questa strage non si può aspettare cinquant’anni.
Occorre agire subito, a trenta, quarant’anni, a vent'anni. Alcuni grandi luminari dicono che occorrerebbe fare un controllo già a 12-13 anni e poi andare avanti a seguire la cosa.
Quindi una quantità enorme di morti, che (se questo non bastasse) sono accompagnati da un vero esercito di persone che non sono morte, ma sono invalidi più o meno gravi, che hanno bisogno di cure fin che campano e che non recupereranno più completamente.

SI PUO' EVITARE TUTTO QUESTO?

Ma accertato questo disastro, la cosa più importante è chiedersi se tutto ciò è inevitabile. Nel qual caso potremmo limitarci a invocare la fortuna (o a fare le corna). La risposta è che si può fare qualcosa, si può fare molto.
Prendendo alcune precauzioni si possono salvare non dieci persone, non migliaia di persone, ma centinaia di migliaia di persone. Immaginate lo sterminio di una intera città capoluogo di provincia dovuto semplicemente alla cattiva (o mancata) informazione.

Sarebbe importante fare una informazione corretta e diffusa. Per i morti sulle strade si sono studiati espedienti e interventi pesanti (dalle rotonde alla patente a punti, dall'arresto agli autovelox). Per i morti sul lavoro si sono istituiti corsi obbligatori ed interventi di legge. Questi interventi a mio modesto modo di vedere (intendiamoci) non solo sono doversosi, ma del tutto insufficienti e (in alcuni casi, come quello degli autovelox) addirittura controproducenti, per come sono stati studiati male. Ma cosa si fa per questa immane strage? I morti a causa del cuore sono figli di nessuno?

Ecco perchè occorrerebbe promuovere a tutti i livelli una informazione a tappeto su questo tema, e questo presso i medici di famiglia, presso le scuole, con corsi ad hoc o con altre attività dirette.

Quasi la metà degli uomini che incontrate ogni giorno per la strada morirà per problemi legati a cuore e circolazione. Insomma, una vera e propria strage di proporzioni inconcepibili.
Si può fare qualcosa? Si.
Se le cose stanno così, se questa strage è evitabile, allora occorre assolutamente fare due cose:
1-si deve fare informazione
2-si devono conoscere quattro misure di verifica e di prevenzione per evitare di arrivare a quando il cuore e i vasi sono ormai rovinati. Irrimediabilmente. Con alcune precauzioni si potrebbero salvare centinaia di migliaia di vite!

LA TABELLA

I dati che vedete qui non me li sono inventati io, né me li sono elaborati come fanno gli economisti dimostrare che i conti pubblici vanno bene o male a seconda della parte politica. Sono dati presi pari pari dal sito del Ministero della Salute, sono quelli relativi all'ultimo anno pubblicato, e quindi tutti possono verificarli.
Mi sono permesso di aggiungere i dati relativi ai morti sul lavoro, approssimandoli per eccesso, e quelli relativi agli annegati.
Infine non potevo mancare di aggiungere le vittime degli incidenti stradali: circa 8000 persone all'anno, più centinaia di migliaia di persone che si trovano invalide per qualche imprudenza, per l'arroganza di sè stessi o (anche se uno è prudente!) per l'arroganza o l'imprudenza degli altri: questo è il punto più interessante. Sulla strada muoiono bambini che pedalano sulle piste ciclabili, muoiono un sacco di pedoni (circa il 30% mentre attraversano sulle strisce). Muoiono persone imprudenti o ubriache, muoiono persone che usano la massima prudenza ma sono ammazzate o rese invalide da chi manda SMS mentre guida, da chi non dà la precedenza, da chi parte e si ferma a capocchia, come fosse da solo al mondo. Per il resto, mi sono limitato a raffigurare in forma grafica i dati precisi raccolti dal Ministero.

COMMENTO ALLA TABELLA

A sinistra i morti sul lavoro. Ho approssimato la stima per eccesso: 1300 persone all'anno. Eppure non li si vede neanche. Nessuno deve pensare che questo grafico serva a sminuire questi morti: fin che ce ne sarà uno, uno solo, sarò sempre qui a difendere l'adozione di corsi e precauzioni. Ciò' che mi sconcerta è che per i morti sul lavoro qualcosa si star facendo (forse troppo poco?) ma si dà loro una buona visibilità. Qualcosa si fa anche per gli 8000 morti sulle strade. Lo si fa molto male, imponendo multe là dove non servono ed evitando di intervenire cui comportamenti più pericolosi. Ma almeno qualcosa si fa. Dove c'è la massima carenza è invece sulla strage dovuta alle malattie cardiache. Qui non vi è nè la scuola nè gli autovelox o i punti (come quelli della patente), non vi sono nè corsi (come quelli per il primo soccorso) nè ispettori. Viene lasciato tutto al caso e alla buona volontà di singole iniziative, ma intanto non aspetta che ci si organizzi, intanto la gente muore.
E non muoiono sempre “gli altri”, potrebbe toccare a ciascuno di noi, ad un nostro famigliare o a una persona cara. E per questa incuria la nostra vita potrebbe essere segnata per sempre.
Andando verso destra si vedono dunque alcune altre cause di morte, scelte solo per riferimento: Quattromila persone per insufficienza renale, una cifra analoga per tutte le malattie infettive. Qui si sono fatti passi da gigante, alcuni decenni fa erano tra quelle che portavano maggiormente alla morte, ora sono la metà rispetto agli incidenti stradali. Quasi novecento sono i morti per AIDS. Circa 640 le persone morte per avvelenamento, 335 le persone morte per ustioni. Poi c’è il grande picco delle malattie cardiocircolatorie (235.500 in un anno!) e la colonna delle malattie ischemiche (es. gli ictus cerebrali). Non pochi i morti per tumore. In questo ambito il tumore più diffuso è quello al polmone, seguito dal tumore al seno.

| IL PROBLEMA | COME SI FORMA |COSA VERIFICARE COSA FARE |LA PRESSIONE DEL SANGUE | LA MISURA DELLA PRESSIONE | L'INFARTO | L'ICTUS |ALTRE |
UNA VERA E PROPRIA STRAGE
IL PROBLEMA (questa pagina)
COSA CONTROLLARE, CHE FARE
LA PRESSIONE ALTA
IL MECCANISMO
L'INFARTO
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235.000 morti per il sistema circolatorio, 75.000 per la riduzione del flusso del sangue (ischemia) 65.500 per problemi dei vasi sanguigni nel cervello. Contro 800 morti di AIDS, 4.000 per malattie ifettive, 1.300 morti sul lavoro.

Nessuno (neanche uno) morto è da sottovalutare, ma tutti questi dati devono essere portati all'attenzione del pubblico.