Quasi
la metà degli uomini che incontrate ogni giorno per la strada morirà
per problemi legati al sistema cardiocircolatorio. Insomma, una vera e propria
strage di proporzioni inconcepibili.
Una delle malattie più diffuse è senza dubbio l'ictus cerebrale,
chiamato anche colpo apoplettico o (in inglese) stroke.
Sia l'ictus che l'infarto cardiaco originano nella maggior parte dei casi
dall'aterosclerosi, questo spiega perchè
i consigli per prevenire l'ictus sono gli stessi (o molto simili) a quelli
previsti per l'infarto. Entrambi hanno insomma
spesso la stessa causa, e occorre lavorare su questa. Esiste una forma di
ictus cerebrale passeggera, che consente un recupero completo. Ma non c'è
da farsi illusioni: spesso è solo il preludio all'ictus letale, quello
che porta alla morte o (in molti casi) alla inabilità permanente.
La principale causa di invalidità che si ha in Italia
non è data dagli incidenti stradali o da qualsiasi altra causa catastrofica:
è data dagli ictus. L'ictus è per lo più la chiusura
di un'arteria a livello cerebrale, e di conseguenza una parte del cervello
non viene irrorata dal sangue e (se rimane in questo stato a lungo) questa
parte può morire.
Ed infatti oltre il 30% delle
persone colpite non sopravvive. Altri pazienti possono morire
entro un certo periodo di tempo a causa di complicazioni.
Tuttavia, anche tra chi sopravvive un buon 30% resta un
disabile grave,che per tutta la vita
avrà bisogno di assistenza completa.
L'ictus è sinonimo di apoplessia, colpo apoplettico
o (in inglese) stroke.
Un "colpo" che -così scherzando- uccide
il 10-12% di tutti gli italiani.
La frequenza aumenta con l'aumentare dell’età, colpisce per tre quarti i soggetti al di sopra dei 65 anni. Questo significa che man mano la popolazione invecchia, l'ictus diventa una causa di morte sempre più frequente. Tuttavia l'età più giovane non mette al riparo dall'ictus. Ogni anno miete attorno ai 30.000 italiani al di sotto dei 65 anni.
LE CAUSE
La causa comune di ictus corrisponde ad una chiusura delle
arterie che portano sangue al cervello (80% circa). Da segnalare che in diversi
casi può essere dato anche da emorragie interne nel cervello (15%-20%).
Non mancano alcune altre cause più rare.
Quindi si tratta per lo più dello stesso meccanismo
che porta all'infarto al cuore, di cui si è parlato in
un'altra pagina. Anche le precauzioni da prendere per
evitare l'ictus (riportate qui a sinistra) come si vede non sono poi così
diverse da quelle che vogliono evitare l'infarto. In effetti infarto ed ictus
sono due malattie diffusissime e tragiche, delle vere piaghe sociali, che
hanno spesso cause e meccanismi comuni, e che sono insomma parenti strette.
Nella maggior parte dei casi queste "chiusure" sono dovute a un trombo, ovvero -come si dice normalmente- un "coagulo", un corpo che si crea all'interno della vena. Non mancano comunque i casi in cui si tratta di un embolo, ovvero un corpo (normalmente un pezzo di trombo che si è staccato da qualche parte) e che viene trasportato dal sangue fino ad incunearsi e chiudere un'arteria a livello del cervello.
GLI
EFFETTI
Più sopra si diceva che c'è chi muore subito, c'è chi
muore entro un anno a causa di complicazioni. Il 20% delle morti dovute ad
ictus sono recidive: ovvero, un quinto di morti per ictus avevano già
avuto un altro ictus ed erano riusciti (magari faticosamente) e venirsene
fuori. Da qui la raccomandazione che ho ripetuto fino alla noia per l'infarto:
quando compare un ictus vuol dire che è tardi, la
prevenzione occorre cominciarla a vent'anni, a trent'anni, a quarant'anni.
Attendere che si verifichi un ictus significa arrivare ad un punto
in cui in molti casi si riesce a recuperare qualcosa, ma
normalmente non si riesce più a tornare come si era prima.
Molti pazienti colpiti da ictus riescono a recuperare parecchio
nell'arco di tre mesi dopo l'incidente. Difficilmente si torna come prima,
la maggior parte non è in grado di tornare al proprio lavoro, una buona
percentuale rimane un disabile che passerà il resto dei suoi giorni
in un reparto di lungodegenza, altri avranno un recupero discreto ma
incompleto.
Ma proprio per questi due fattori messi insieme:
circa duecentomila morti all'anno, una vera strage!
e
gli strascichi di inabilità per quelli che sopravvivono
Fanno in modo che si debba porre ogni cura
e ogni impegno nel prevenire questa vera e propria calamità.
5
punti
per prevenire l'ictus
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1.controllare costantemente la pressione.
Su questo punto vi sono due pagine apposite: una in cui si parla della pressione alta, l'altra in cui si descrive come la si misura anche in casa attraverso degli appositi apparecchi di uso abbastanza facile e di precisione discutibile ma sempre utilissimi, anzi, insostituibili.
2- un esame di laboratorio
Anche di questo si parla diffusamente in un' altra pagina. Fare ogni tanto gli esami di laboratorio che controllano 1-il valore assoluto 2-i rapporti reciproci tra colesteroli e grassi nel sangue. Se questi non sono ottimali vi sono varie precauzioni, dieta, attività sportiva, farmaci prescritti dal medico (es. statine). L'esame di laboratorio (chiamato assetto lipidico) comprende quattro misurazioni: i trigliceridi, il colesterolo totale, il colesterolo buono e quello cattivo. Questo esame non va confuso con lo scendere di peso (punto 4) perchè questi valori potrebbero essere anormali anche in persone dal peso adeguato.
3-controllare il sovrappeso, o addirittura l'obesità.
Se si ha qualche chilo di troppo, o addirittura
se si è obesi, scendere di peso. Sopratutto con la dieta
e attività sportiva. Ma ricordate: non sono due cose indipendenti,
devono sempre essere messe insieme!
Sul sovrappeso
e obesità vedi le relative pagine.
4-Adottare alcune norme igieniche:
alimentazione sana, ricca di verdure e povera di grassi di derivazione animale (formaggi, carni grasse, burro, latte...)
evitare il fumo di sigaretta. Purtroppo non ci sono scappatoie: è ormai dimostrato che aumenta la probabilità di accidenti.
per precauzione si possono prendere integratori (lecitina, omega-3) anche se questo non è un beneficio sicuro. Gli omega-3 per altro sono contenuti nel pesce grasso (es. pesce azzurro).
6- farmaci
I soggetti a rischio possono prendere (su indicazione del medico) dei farmaci che riducono la probabilità di formazione dei trombi, tra cui una piccola dose di aspirina tutti i giorni.