FORMATO A FORMATO B FORMATO C (*)
4A0 1682 ื 2378 – – – –
2A0 1189 ื 1682 – – – –
A0 841 ื 1189 B0 1000 ื 1414 C0 917 ื 1297
A1 594 ื 841 B1 707 ื 1000 C1 648 ื 917
A2 420 ื 594 B2 500 ื 707 C2 458 ื 648
A3 297 ื 420 B3 353 ื 500 C3 324 ื 458
A4 210 ื 297 B4 250 ื 353 C4 229 ื 324
A5 148 ื 210 B5 176 ื 250 C5 162 ื 229
A6 105 ื 148 B6 125 ื 176 C6 114 ื 162
A7 74 ื 105 B7 88 ื 125 C7 81 ื 114
A8 52 ื 74 B8 62 ื 88 C8 57 ื 81
A9 37 ื 52 B9 44 ื 62 C9 40 ื 57
A10 26 ื 37 B10 31 ื 44 C10 28 ื 40

- > La tolleranza ISO è di ±1.5 mm per dimensioni sopra i 150 mm, ±2
-
mm - per dimensioni sopra i 150 mm up to 600 mm, e ±3 mm per
- dimensioni - sopra i 600 mm.

- -> (*) il formato C è per le buste destinate a contenere i formati A

 

CORSO DI GRAFICA

IL FOGLIO
 le dimensioni del foglio

Molte persone hanno ormai sentito parlare di fogli A4, ecc, perché sono le dimensioni dei fogli usabili per una certa stampante che hanno acquistato o più semplicemente perché è una sigla scritta sulle risme di carta che si compra per la macchina da scrivere o per le fotocopie.
 Sono molte meno le persone che sanno cosa significano queste sigle. Il sistema “A” indica un formato standard per i fogli finiti. Si parte da un foglio di stampa che misura circa un metro quadrato (circa 85 x 120 cm, e più precisamente 841 x 1189mm).  Questo è il formato A0. Se lo si piega una volta lungo il suo lato maggiore si ottiene un foglio che ovviamente è la metà di quel formato : circa 60 x 50 cm. E si ottiene un foglio in misura a1. Se lo si piega ancora una volta lungo il suo lato maggiore si ottiene un foglio di circa 42 x 60 cm, che sarebbe un A2. Alla piega successiva si ha un foglio di circa 30 x 42 cm, che è il formato abbastanza comune chiamato A3. Alla piega successiva si ottiene un foglio di 21 x 30 cm circa, che sarebbe il famoso formato A4. Alla piega successiva si ottiene un foglio che è di nuovo la sua metà, ovvero l’A5 : 15 x 21 cm circa. Come si vede, il lato maggiore di un certo formato piegato è uguale al lato minore del formato più grande, e naturalmente il lato minore di un formato è lo stesso del lato maggiore del formato più piccolo. Tutti questi fogli hanno lo stesso rapporto tra base ed altezza. In pratica, cosa succede ? Che “zoomando” una pagina A4 si può ottenere ad esempio un manifesto in formato A0, rimpicciolendo un manifesto A0 si può ottenere la stessa pagina in formato A5, pronta per essere messa su un dépliant, eccetera. 
Dimensioni a norme DIN 476 e ISO ISO 216

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

Quale formato scegliere ? 
1-Un formato più piccolo è più maneggevole (ad esempio, un depliant formato A6 è tascabile, mentre se fosse in A4 andrebbe spiegazzato o portato in una cartella. 
2-tuttavia un formato grande 
a-permette di formare delle pagina con impatto maggiore (ad esempio, con delle fotografie ad effetto, con più libertà di posizionamento del testo e delle immagini, ecc)
b-consente di far stare più testo a parità di superficie. Infatti se si distribuisce il testo su più pagine (ad esempio, un libro su 200 pagine A6 anziché 100 pagine A5) lo spazio per il testo in teoria è uguale, ma in realtà diminuisce, perché si hanno più margini lineari (quelli rifilati). 
Le dimensioni date sono quelle del prodotto finito, ovvero quelle del foglio che fisicamente si ha in mano. 

Ogni tanto si sente parlare anche del formato B. Ad esempio, B3, B4, ecc. Il “B” è un formato correlato con l’A, solo che è studiato per i contenitori del formato A. Ad esempio, un B4 è una busta o una cartella adatta a contenere un foglio A4.
 

i margini

(omissis)
 
 

lezione n.1 - la regola fondamentale
lezione n.2 - font e caratteri
lezione n.3 - interlinea e crenatura
lezione n.4 - colonne e allineamenti
lezione n.5 - il foglio
lezione n.6 - risoluzione e definizione
lezione n.7 - note
lezione n.8 - i centri di attrazione