1366 x 768 = 0.00 %
1280x1024 = 16.41 %
1280x800 = 17.22 %
1280x768 = 1.26 %
1152 x 864 = 1.88 %
1024 x 768 = 45.02 %
800 x 600 = 10.31 %
640 x 480 = 0.00 %
10 agosto 2007
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CORSO DI GRAFICA

RISOLUZIONE E DEFINIZIONE


Gli esperti 
in grafica 
computerizzata 
hanno delle 
conoscenze 
che i grafici 
tradizionali 
non hanno.
Ma vi sono 
delle conoscenze 
che vanno al di là 
della grafica 
computerizzata 
o di quella 
tradizionale, 
che tutti 
coloro che si 
occupano di comunicazione dovrebbero conoscere...
Al giorno d’oggi si scrive e si impagina sullo schermo di un computer. Questo schermo ha delle dimensioni molto variabili: alcuni schermi sono da 20 pollici di diagonale, altri da 17, la maggior parte da 14-15”. Per inciso ricordo che un pollice misura circa 2.4 cm.

Ma -dimensioni a parte- quello che conta è: quanti particolari posso visualizzare? Questo non dipende tanto dalle dimensioni, ma dalla capacità di elaborare molti dati da parte della scheda grafica. E' ovvio che uno schermo economico magari non può reggere risolzioni elevate, ma ciò che determina la risoluzione è la scheda grafica.
Gli  schermi possono infatti rappresentare un numero massimo di dettagli che è diverso a seconda della scheda grafica.

 Anzi, lo stesso schermo può essere settato via software in maniera diversa, e i  tre standard tra più usati oggi sono: circa 600 x 400 (640 x 480, ma sta andando in disuso) ,  800 x 600 (il più usato) e circa 1200 x 800. Vi sono degli schermi buoni che reggono anche risoluzioni superiori, ma la stragrande maggioranza degli schermi lavora a queste risoluzioni.

La grande maggioranza degli utilizzatori si concentra sulla risoluzione di 800 x 600. E’ chiaro che se si ha uno schermo di grandi dimensioni (ad esempio, 20”) è di regola conveniente impaginare su risoluzione elevate: che senso ha avere una grande superficie se essa rappresenta solo un numero molto limitato di pixel ?
Ma chi ha uno schermo di dimensioni relativamente piccole, spesso non ha convenienza a salire oltre una carta risoluzione (in pratica, oltre gli 800 x 600) perché lo schermo non riuscirebbe a rendere tutta la risoluzione, oppure si rappresenterebbero dettagli troppo piccoli, meno colori, ecc. 

La differenza sta quindi  nelle dimensioni dello schermo (a parità di superficie e dimensioni dei pixel, ci sta un numero di pixel enormemente superiore) nella risoluzione massima retta dello schermo, dalla risoluzione massima della scheda e (all'interno di questi massimi)  nel settaggio della risoluzione (un sistema che regge i 1700 x 1200 punti può essere regolato in modo che vada a 800 x 600).

Il risultato visivo della stessa pagina  è  molto diverso  a seconda della situazione. La stessa pagina può dare quindi un effetto se vista a 1200 x 800 punti su un 20”, tutt’altro effetto se vista a 600 x 400 su un 14”, un altro effetto ancora se vista in 800 x 600 sullo stesso 14", e così via.
 

 

 

 

 

 

Questi dati sono tratti da un sito dove sono transitati centinaia di miiaia di utenti, misurato nell'agosto del 2007. Per il 70-80 % sono italiani, per il 20% stranieri. Il numero elevato di utenti rappresenta un campione significativo dei visitatori e probabilmente anche dei navigatori italiani.
Rispetto a qualche anno fa si vede un vistoso aumento degli schermi più grandi: la maggioranza usa schermi sopra i 1024 pixel, nessuno usa il 640 x 480, nessuno il superschermo da 1366.
Ne consegue che non ha senso preparare le vostre pagine web alla massima o alla minima risoluzione consentita dal vostro bel monitor: la stragrande maggioranza dei visitatori le vedrà a 1024 x 768!
 

E’ importante tenere presente alcuni suggerimenti, che si riferiscono a dei casi molto comuni :

1-Se impaginate una pagina web e usate uno schermo di grandi dimensioni, ricordate che chi leggerà ( o meglio, potrebbe tentare di leggere la vostra pagina) con la massima probabilità avrà un 15” e una risoluzione inferiore. Prima di considerarla fatta e finita , provate sempre la pagina su uno schermo standard e una risoluzione standard 800 x 600.
Nel dubbio conviene stare bassi nei dettagli, lasciate una compatibilità almeno discreta verso il basso. 

2-  Spesso invece voi preparerete un testo o un impaginato non tanto per lo schermo del computer, ma per la carta. Qui le risoluzioni sono in genere più alte di quello he vedete sullo schermo, e quindi si ha il caso contrario al precedente.

3-  Da qui la regola: quando impaginate o preparate qualcosa da stampare, fatelo esagerando un po’ verso le risoluzioni più elevate. Quindi : 
 a-usate dei font più piccoli di quelli che sareste portati a fare guardando lo schermo, che ha una risoluzione molto bassa: cica 75 punti per pollice. Le fotounità lavorano a 1200 punti per pollice o a risoluzioni superiori, e il font appena leggibile su schermo pare un font per cecuziente su carta!
b-mettete più oggetti e più immagini nella pagina rispetto a quello che fareste mentre lavorate
c-fate quando possibile un’anteprima di stampa, e fate delle stampe di prova con una stampante che sia il più vicino possibile a quella definitiva.

Questa differenza tra l’impressione che avete quando lavorate sullo schermo e quando avrete tra le mani il testo stampato, è minima per le stampe fatte con macchine scadenti o di bassa risoluzione, è sensibile per le stampe fatte con le tipiche stampanti del giorno d’oggi (le stampanti laser o meglio ancora le stampanti a getto d’inchiostro caratterizzate da 300-600 punti per pollice) ed è massima quando il testo viene stampato dalle tipografie professionali (in cui si possono superare i 2000 punti per pollice). Quindi, quando valutate la scelta del font, il “riempimento” della pagina, la struttura generale della vostra pagina, fatelo considerando il dispositivo di stampa.
Questi consigli (considerate lo schermo che hanno a disposizione gli utenti normali, valutate il dispositivo di stampa) sono tutti dei corollari  della regola generale che ho posto all’inizio di questi scritti : 
occorre sempre porsi nelle condizioni e nelle situazioni del destinatario del vostro messaggio.

 RISOLUZIONE E  DEFINIZIONE

La maggior parte dei grafici che lavorano sul computer e che conosco ( e quasi tutti coloro che conosco far grafica col computer senza essere dei grafici veri e propri) hanno una vera ed autentica fissazione per la definizione delle immagini. 
Si preoccupano di comprare uno scanner che acquisisce a 900 punti per pollice  anziché 800, si preoccupano per la loro stampante che “arriva” solo a 600 e non a 800, e così via. In realtà la risoluzione ben difficilmente è il problema maggiore di un’immagine cattiva. O meglio, ci sono in giro molte più immagini cattive per un sacco di altri motivi al di fuori della risoluzione che hanno. 
La rincorsa alla manipolazione di risoluzioni elevate comporta un dispiego di risorse notevole (occupano spazio sull’hard disc, richiedono dischi speciali per il lor trasporto, rendono insopportabile l’attesa quando si è in Internet, eccetera eccetera ecc.) e per giunta rende penosa la loro preparazione ed impaginazione, perché rallenta il computer. 

Servisse a qualcosa, pazienza. Ma è del tutto inutile : pensate che la destinazione più “professionale” che potete immaginare per una fotografia trattata si ha quando la volete pubblicare su una  rivista (ad esempio, su una rivista specializzata in fotografia). Ebbene, il classico retino di stampa usato è di 180 punti per pollice, e non di rado si incontrano retini con una risoluzione inferiore (140-150 punti per pollice).
Le cose sono molto diverse per il testo (dove si può sale oltre i 1000 punti per pollice), ma qui non serve “trasportare” la risoluzione, ovvero trattare il testo come fosse formato da curve : si usano ormai diffusamente degli standard che indicano che font vanno usati, come vanno disposti sulla pagina, eccetera : la pagina vera e propria viene “ricostruita” dalle macchine che ha in casa lo stampatore. Tanto è vero che quando si impaginano delle riviste il problema sta nel passare alla tipografia le immagini (che sono quelle con la risoluzione che potrebbe essere un decimo delle lettere !) e non le pagine di testo stampato, che quasi quasi potrebbero stare su qualche dischetto da 1,4M.

Ecco l’esempio di alcune risoluzioni caratteristiche, anche se approssimative possono rendere l'idea. Si notino alcune differenze vistose: la stampa professionale può avere una risoluzione di 60 come di circa 2000 punti per pollice (la differenza tra la stampa dei quotidiani e la stampa di qualità delle lettere) o la differenza tra la risoluzione del nostro sistema televisivo (che è oltre 800 punti) rispetto a quella massima permessa dai videoregistratori VHS (circa 250 punti). 

non si confonda la risoluzione della prima parte di mezzi (Tv e personal) con la seconda parte (stampati). Nel primo caso si indica quanti punti di risoluzione vi sono su tutta la ALTEZZA/LARGHEZZA dello schermo, nel secondo caso si indica quanti sono i punti per ciascun pollice di superficie. 
Questo diverso metodo di misura sta nel fatto che coi primi mezzi si può usare una visualizzazione diversa.
Ad esempio, se ci fosse uno schermo largo 25", il VHS avrebbe circa 1 punto per pollice di risoluzione, la stampa 2000. Ma se lo schermo fosse la metà, la risoluzione per pollice dell'immagine VHS sarebbe doppia (2 punti per pollice) mentre se il foglio stampato fosse la metà, la stampa manterrebbe ovviamente sempre la sua risoluzione. 
 
 
 
mezzo risoluzione tipica
televisione (PAL)    lo schermo 800 x 600 punti circa 
su tutto lo schermo
videoregistratore VHS  250 x 600 “
videoregistratore DV  400 x 600 “
personal tipico  800 x 600 “
personal con uno schermo molto buono ~1300 x 1000
stampante laser  300 punti per ciascun
pollice di superficie
stampa tipografica  1800 - 2400 punti per ciascun 
pollice di superficie
immagini sui quotidiani  60 punti per ciascun pollice 
di superficie
immagini nella stampa  180 punti per ciascun pollice 
di superficie

lezione n.1 - la regola fondamentale
lezione n.2 - font e caratteri
lezione n.3 - interlinea e crenatura
lezione n.4 - colonne e allineamenti
lezione n.5 - il foglio
lezione n.6 - risoluzione e definizione
lezione n.7 - note
lezione n.8 - i centri di attrazione