Gli
esperti
in
grafica
computerizzata
hanno
delle
conscenze
che
i grafici
tradizionali
non
hanno.
Ma
vi sono
delle
conoscenze
che
vanno al di là
della
grafica
computerizzata
o
di quella
tradizionale,
che
tutti
coloro
che si
occupano
di comunicazione dovrebbero conoscere...
|
L’INTERLINEA
Un
altro elemento impostante è l’interlinea, ovvero la distanza tra
una riga e quella sotto. Come il corpo, anche l’interlinea è una
misura che ha un rilievo solo ed escluivamente in senso verticale. Qual’è
l’interlinea ideale? La risposta è piuttosto complicata. Se l’interlinea
è ridotta, il testo perde molto in leggibilità. Questo ha
dei fondamenti di fisiologia: quando l’occhio arriva alla fine della riga,
va a capo, ma se gli inzi delle varie righe sono molto vicini tra loro,
ecco cjhe l’occhio resta incerto su quale sia la riga successiva allaprima,
e si fa una certa fatica.
Si fa anche fatica a seguire una riga a causa dell’interferenza delle righe superiore ed inferiore che interferiscono con una lettura rilassata. Davanti ad una interlinea scarsa si ha dunque una lettura faticosa e difficoltosa. Una interlinea troppo grande non presenta questi problemi. Ma troppo spazio verticale tra una riga e l’altra “annacqua” esteticamente il testo, lo rende sparpagliato sulla pagina, e naturalmente fa in modo che un testo breve occupi più pagine di quello che dovrebbe. Si è andati allora
alla ricerca di un’interlinea che fosse equilibrata ed estetica.
Nelle pubblicazioni pregiate si adotta per i titoli una correzione manuale dell’interlinea, in molti programmi che girano su personal si può ricorrere all’opzione “auto” , che corregge l’interlinea in maniera standard. Anche con “auto” quale grafico preferisce ridurre un pochino l’interlinea per i titoli più grandi, che “stanno meglio” se un pochino ravvicinati verticalmente. Questo equilibrio classico della pagina viene oggi spesso travolto, perchè si preferisce per ragioni espressive adottare un’interlinea esageratamente grande per i testi o tanto “compensata” per i titoli da far toccare ai font di una riga quelli della riga sopra o sotto. Sono alterazioni finalizzate a dei fini espressivi che di per sè sono molto interessanti, ma occorre che il grafco conosca le regole prima di poterle trasgredire. SPAZIATURA E CRENATURA La spaziatura tra
i caratteri è evidentemente inferiore a quella che vi è tra
una parola e l’altra. Se i due valori fossero vicini, la lettura sarebbe
difficoltosa e affaticante, perché il lettore dovrebbe prestare
molta attenzione quando finisce una parola e inizia una successiva, valutando
la spaziatura poco differente oppure addirittura il significato e l’ortografia
della parola accorgendosi quando essa è compiuta.
Per la macchina da scrivere è nato un carattere (corrispondente al Courier) che “esagera” le grazie delle lettere strette, in modo che compensino il loro disegno differente. Si ottiene così un carattere a spaziatura fissa, ovvero in cui ciascuna lettera occupa uno spazio orizzontale fisso. Si diceva che oggi il Courier non avrebbe più ragione di essere, visto che la macchina da scrivere può essere efficacemente sostituita dal computer che calcola la spaziatura variabile. Ma il Courier è un comunque carattere interessante nel suo disegno, oltre che a richiamare le scritte fatte a macchina, è insomma interessante. E non a caso lo si trova spesso anche nei vari computer, in mezzo ad altri font proporzionali. Oggi come oggi i Courier rappresenta dunque un’eccezione ( e il suo uso è persino un po’ stravagante) ma teniamo comunque conto che di solito si usano dei font con un ingombro orizzontale proporzionale, eccetto il Courier (nella sue varie versioni) che ha una spaziatura fissa. Un’ ultima annotazione
sulla spaziatura orizzontale riguarda la crenatura (kerning). La distanza
ottimale tra una lettera e l’altra varia a seconda del suo disegno. Vi
sono lettere che per un risultato estetico ottimale vanno “avvicinate”
più di altre, e certe parti di una lettera possono addirittura “invadere”
lo spazio orizzontale della lettera vicina. Si veda l’esempio in figura.
I programmi che gestiscono a video e in stampa i documenti hanno la possibilità
di controllare questo avvicinamento, mediante una “tabella” che contiene
tutte le possibili combinazioni tra le lettere. Ad esempio, se la A è
seguita dalla V inseriscono un certo spazio, se la M è seguita dalla
E inseriscono una quantità di spazio diversa, e così via
(vedi a questo proposito una apposita nota).
|
||||||||
lezione n.1 -
la regola fondamentale
-lezione n.2 - font e caratteri -lezione n.3 - interlinea e crenatura -lezione n.4 - colonne e allineamenti -lezione n.5 - il foglio -lezione n.6 - risoluzione e definizione -lezione n.7 - note -lezione n.8 - i centri di attrazione |