Milano archeologica, i simboli cristiani e la simbologia cosmologica

ECCO ALCUNI RIFERIMENTI ALL'ARCHEOLOGIA DI MILANO, STUDIATA IN MODO DISCONTINUO, ANCOR MENO VALORIZZATA E ANCOR MENO DOCUMENTATA SU INTERNET.

CI SCUSIAMO SE QUESTA SEZIONE E' IN FASE DI AMPIO RIMANEGGIAMENTO, DECISO PER POTER PORRE A DISPOSIZIONE DEI VISITATORI UN QUADRO MOLTO PIU' AMMPIO DI QUELLO CHE ERA STATO PREVISO INIZIALMENTE.
LA DECISIONE DI AMPLIAMENTO E' STATA DECISA PROPRIO DOPO AVER CONSTATATA LA SCARSA DOCUMENTAZIONE IN INTERNET, I LAVORI SONO INIZIATI ALL'INIZIO DI APRILE 2007 E SI PREVEDE SARANNO COMPLETATI ENTRO LA FINE DEL MESE. - LEGGI UNA NOTA IMPORTANTE CLICCANDO QUI

IL CARDO E IL DECUMENO; IL FORO

Molte Molte città romane ( e gli accampamenti dell’esercito) sono imperniate su due assi viari maggiori (il cardo e il decumano). Tra di loro formano un angolo retto, e al centro di solito vi è il foro. Tra questi due assi si aggregano altre vie, formando un reticolo a graticola.

Anche a Milano è riconoscibile questa struttura, ma solo attraverso ricognizioni di tipo archeologico. Infatti se si osserva la pianta moderna della città si vede che ha una struttura concentrica, tipica invece delle città medioevali.

Cio' è naturalmente dovuto alle distruzioni a cui è stata soggetta Milano, e alla ricostruzione che non tenne conto dell'impianto originario. Parlando di queste cose occorre riferirsi naturalmente al solo centro (es. dentro la cerchia dei navigli) perchè la parte romana non superava questi confini.

In conclusione:
1- il nucleo originario (gallico) di Milano era probabilmente un po' più a Nord del centro (poniamo, dalle parti di piazza Scala) la parte romana un po' più a sud-ovest, poi il centro è tornato un po' più a Nord- Est con la costituzione dell'area episcopale all'epoca del tardo impero, e qui è stato costruito l’attuale duomo, che spicca ormai come il centro geometrico della città attuale..

2- la Milano romana aveva in quale modo la struttura tradizionale delle città romane ma non è una sua caratteristica. In primo luogo perché il suo impianto in epoca romana venne rivisto nell’età tardo imperiale in cui questa struttura contava molto meno. La struttura a graticola infatti imponeva edifici relativamente piccoli, mentre il gigantismo tardo imperiale amava gli edifici enormi, immersi in giardini, ecc. imponeva di far stare i grandi edifici non sempre lungo questi assi direzionali.
Inoltre mentre l’architettura tipica (anche se non esclusiva) dell’età romana classica tendeva a formare edifici a pianta rettangolare (dalle basiliche ai fori…) in età tardo imperiale molti palazzi, fori (vedi quello di Costantinopoli) e edifici pubblici tendevano ad essere poligonali o tondeggianti, e anche questo era un ostacolo nel farli stare nei rettangoli costituiti dalle strade.

3-Cio’ che noi sappiamo della Milano dell’età classica è che era comunque una città di una certa importanza (non si spiegherebbe altrimenti l’enorme anfiteatro) ma con un centro relativamente piccolo. Qui vi era il foro, un teatro, probabilmente il capitolium. Ma non era una città dotata di caratteristiche peculiari che si svilupparono successivamente, in un’ondata dovuta sostanzialmente a Massimiano e –indirettamente- a Diocleziano.

note tecniche
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1-nota sull'accuratezza dei dati (cliccare qui)

2-nota sulle misure romane (cliccare qui)

3-nota sulle cartine: le cartine pubblicate non vogliono essere accurate per motivi tecnici che vi risparmio. Prendetele come schemi del tutto indicativi, per comprendere a colpo d'occhio i riferimenti spaziali
spiegati nel testo.

4-note sulle immagini
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